Psicologia e culto di sé

Psicologia e culto di sé di Paul Vitz
psicologia-e-culto-di-seEdizioni Dehoniane bologna in vendita online anche qui

"Non c'è scienza umana che non abbia, almeno tacitamente, dei presupposti antropologici sulla natura dell'uomo." Così inizia Alessandro Manenti nella prefazione dando il là ad un libro intenso che offre un'analisi sistematica del "selfismo" come corrente di "scienza psicologica" che ha segnato tanti ambiti quotidiani.

In effetti il "selfismo" nato sostanzialmente negli Stati Uniti ad opera dei "grandi" predicatori pietistici protestanti, dalla filosofia umanista di Feurbach e sviluppato da quatttro "grandi" maestri come Rogers, Maslow, Fromm e May si è evoluto fino agli epiloghi dell'Analisi Transazionale ed ha toccato tutta una serie di ambiti, da quello psico-terapeutico, ai gruppi di lavoro, alla formazione manageriale (di qualunque colore politico), alla influenza in ambito politico nei partiti più liberali, alle posizioni etiche sulla Fecondazione Assistita e sull'Eutanasia, alle tecniche di vendita, alle correnti "spiritualiste" new age, raeliane, di scientology, fino a capitolare nella spazzatura dei Reality tv.

L'ambito di influenza del "selfismo" non ha una vera e propria radice storica alla proprie idee se non quella del "selfismo umanista" la cui fonte più importante è "L'essenza del cristianesimo" di L. Feurbach. "Il libro è una confutazione sia della divinità di Cristo che dell'esistenza di Dio, con la premessa generale che ogni teologia si riduce ad antropologia.. - Homo homini deus est.. questa è la legge più alta dell'etica.. che segnerà una svolta decisiva nella storia del mondo...-"

Altri autori influenzati fortemente da questo impianto "religioso" di filosofia umanista furono ovviamente Marx, con la sua dannosa utopia immanentizzata, Nietzsche, Huxley, Freud.. fino a capitolare nel binomio sociologico in Fromm e in quello "terapeutico" in Rogers.

Le correnti di questa idolatria a tutto tondo ha toccato anche alcuni ambiti pastorali cattolici apparentemente "più progressisti" ma che hanno smarrito le radici teologiche e antropologiche cristiane.
Il "selfismo" ha anche toccato la famaskmiglia alimentando il culto del sospetto Freudiano verso i genitori con ben più grande virulenza ego-narciso-centrica del fondatore della psicologia moderna.

Non solo, ma quest'impianto teoretico apparentemente di sinistra ha toccato sia la destra nelle sue forme Naziste e Fasciste del secolo scorso, sia la visione liberale, sia il capitalismo liberale e lo yupping della nuova destra.

Ci si chieda come mai ad un certo punto "si rivelò, senza dubbio provvidenziale, che, proprio quando le economie occidentali cominciavano ad avere bisogno di consumatori, si sviluppasse un'ideologia avversa alla disciplina, all'ubbidienza e al rinvio della gratificazione..."

Ci si chieda come mai Fromm prese così piede negli 70 con la sua nuova "religione" utopistica sostenuta dalla sinistra.

Ci si chieda del successo del rapporto Kinsey.

Dal testo, viene fuori chiaramente, come il selfismo sia quanto di più lontano da una vera e propria scienza psicologica ma piuttosto la necessità dell'uomo di "farsi" una religione immanente, con i propri culti, le proprie liturgie e il proprio dio: il sé!

Una corrente pseudo-scientifica, dis-umanissima e religiosissima, che ha segnato, di recente, anche alcune frangie cristiane contemporanee come la chiesa Evangelica e soprattutto Valdese. A sentire oggi parlare le guide valdesi viene da sorridere nel sentire termini come "autodeterminazione" a proposito, per esempio dell'Eutanasia, che hanno chiaramente una matrice selfista e non evangelica e che fanno tanto presa nel terreno selfistico del relativismo moderno.

Un testo, questo di Paul Vitz, non sempre profondamente cattolico, a tratti "intemperante", ma sempre appassionato nell'apologia del quid evangelico ed ecclesiale contro le manipolazioni di questa pseudo corrente scientifica che ha segnato e segna tutt'ora tanti ambiti del quotidiano.

Da non perdere e rileggere volentieri.

Indispensabile per i Vescovi, i parroci, per i catecchisti, gli insegnanti e i genitori.