VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI IN MESSICO E NELLA REPUBBLICA DI CUBA (23 - 29 MARZO 2012) - SALUTO AI BAMBINI

papa-messico-3Conclusa la visita di cortesia al Presidente Federale, alle ore 18.45 locali (le 01.45 del 25 marzo, ora di Roma) il Papa - accompagnato dall’Arcivescovo di León, S.E. Mons. José Guadalupe Martín Rábago e da quattro bambini - si affaccia dal balcone centrale del Palazzo presidenziale per un breve saluto e una benedizione ai bambini e ai fedeli radunati nella Plaza de la Paz.
Pubblichiamo di seguito le parole che il Santo Padre Benedetto XVI rivolge ai presenti:

  SALUTO DEL SANTO PADRE

Queridos niños:

Estoy contento de poderlos encontrar y ver sus rostros alegres llenando esta bella plaza. Ustedes ocupan un lugar muy importante en el corazón del Papa. Y en estos momentos quisiera que esto lo supieran todos los niños de México, particularmente los que soportan el peso del sufrimiento, el abandono, la violencia o el hambre, que en estos meses, a causa de la sequía, se ha dejado sentir fuertemente en algunas regiones. Gracias por este encuentro de fe, por la presencia festiva y el regocijo que han expresado con los cantos. Hoy estamos llenos de júbilo, y eso es importante. Dios quiere que seamos siempre felices. Él nos conoce y nos ama. Si dejamos que el amor de Cristo cambie nuestro corazón, entonces nosotros podremos cambiar el mundo. Ese es el secreto de la auténtica felicidad.

Este lugar en el que nos hallamos tiene un nombre que expresa el anhelo presente en el corazón de todos los pueblos: «la paz», un don que proviene de lo alto. «La paz esté con ustedes» (Jn 20,21). Son las palabras del Señor resucitado. Las oímos en cada Misa, y hoy resuenan de nuevo aquí, con la esperanza de que cada uno se transforme en sembrador y mensajero de esa paz por la que Cristo entregó su vida.

El discípulo de Jesús no responde al mal con el mal, sino que es siempre instrumento del bien, heraldo del perdón, portador de la alegría, servidor de la unidad. Él quiere escribir en cada una de sus vidas una historia de amistad. Ténganlo, pues, como el mejor de sus amigos. Él no se cansará de decirles que amen siempre a todos y hagan el bien. Esto lo escucharán, si procuran en todo momento un trato frecuente con él, que les ayudará aun en las situaciones más difíciles.

He venido para que sientan mi afecto. Cada uno de ustedes es un regalo de Dios para México y para el mundo. Su familia, la Iglesia, la escuela y quienes tienen responsabilidad en la sociedad han de trabajar unidos para que ustedes puedan recibir como herencia un mundo mejor, sin envidias ni divisiones.

Por ello, deseo elevar mi voz invitando a todos a proteger y cuidar a los niños, para que nunca se apague su sonrisa, puedan vivir en paz y mirar al futuro con confianza.

Ustedes, mis pequeños amigos, no están solos. Cuentan con la ayuda de Cristo y de su Iglesia para llevar un estilo de vida cristiano. Participen en la Misa del domingo, en la catequesis, en algún grupo de apostolado, buscando lugares de oración, fraternidad y caridad. Eso mismo vivieron los beatos Cristóbal, Antonio y Juan, los niños mártires de Tlaxcala, que conociendo a Jesús, en tiempos de la primera evangelización de México, descubrieron que no había tesoro más grande que él. Eran niños como ustedes, y de ellos podemos aprender que no hay edad para amar y servir.

Quisiera quedarme más tiempo con ustedes, pero ya debo irme. En la oración seguiremos juntos. Los invito, pues, a rezar continuamente, también en casa; así experimentarán la alegría de hablar con Dios en familia. Recen por todos, también por mí. Yo rezaré por ustedes, para que México sea un hogar en el que todos sus hijos vivan con serenidad y armonía. Los bendigo de corazón y les pido que lleven el cariño y la bendición del Papa a sus padres y hermanos, así como a sus demás seres queridos. Que la Virgen les acompañe.

Muchas gracias, mis pequeños amigos.


 TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

Cari bambini,

sono felice di potervi incontrare e di vedere i vostri volti allegri che riempiono questa bella piazza. Voi occupate un posto molto importante nel cuore del Papa. E in questo momento desidero che lo sappiano tutti i bambini del Messico, particolarmente quelli che sopportano il peso della sofferenza, l’abbandono, la violenza o la fame, che in questi mesi, a causa della siccità, si è fatta sentire fortemente in alcune regioni. Grazie per questo incontro di fede, per la presenza festosa e la gioia, che avete espresso con i canti. Oggi siamo pieni di giubilo, e questo è importante. Dio vuole che siamo sempre felici. Egli ci conosce e ci ama. Se lasciamo che l’amore di Cristo cambi il nostro cuore, allora noi potremo cambiare il mondo. Questo è il segreto della felicità autentica.

Questo luogo nel quale ci ritroviamo ha un nome che esprime l’anelito presente nel cuore di tutti i popoli: "la pace", un dono che proviene dall’Alto. «La pace sia con voi» (Gv 20,21). Sono le parole del Signore risorto. Le ascoltiamo in ogni Messa, e oggi risuonano di nuovo qui, con la speranza che ciascuno si trasformi in seminatore e messaggero di quella pace per la quale Cristo donò la sua vita.

Il discepolo di Gesù non risponde al male con il male, bensì è sempre strumento del bene, araldo del perdono, portatore di allegria, servitore dell’unità. Gesù vuole scrivere in ognuna delle vostre vite una storia di amicizia. Abbiatelo, allora, come il migliore dei vostri amici. Egli non si stancherà di dirvi di amare sempre tutti e di fare il bene. Voi lo ascolterete, se avrete sempre un rapporto assiduo con Lui, che vi aiuterà anche nelle situazioni più difficili.

Sono venuto perché sentiate il mio affetto. Ciascuno di voi è un regalo di Dio per il Messico e per il mondo. La vostra famiglia, la Chiesa, la scuola e chi ha responsabilità nella società devono lavorare uniti perché voi possiate ricevere come eredità un mondo migliore, senza invidie né divisioni.

Per questo, desidero levare la mia voce invitando tutti a proteggere e accudire i bambini, perché mai si spenga il loro sorriso, possano vivere in pace e guardare al futuro con fiducia.

Voi, miei piccoli amici, non siete soli. Contate sull’aiuto di Cristo e della sua Chiesa per condurre uno stile di vita cristiano. Partecipate alla Messa domenicale, alla catechesi, a qualche gruppo di apostolato, cercando luoghi di preghiera, fraternità e carità. Così vissero i beati Cristobal, Antonio e Giovanni, i piccoli martiri di Tlaxcala, che conoscendo Gesù, al tempo della prima evangelizzazione del Messico, scoprirono che non esiste tesoro più grande di Lui. Erano piccoli come voi, e da loro possiamo imparare che non esiste età per amare e servire.

Avrei il desiderio di trattenermi più tempo con voi, ma devo già andarmene. Continueremo a rimanere uniti nella preghiera. Vi invito, allora, a pregare sempre, anche a casa; così sperimenterete la gioia di parlare con Dio in famiglia. Pregate per tutti, anche per me. Io pregherò per voi, perché il Messico sia un focolare nel quale tutti i suoi figli vivano in serenità e armonia. Vi benedico di cuore e vi invito a portare l’affetto e la benedizione del Papa ai vostri genitori e fratelli, così come a tutti gli altri che vi sono cari. Che la Vergine vi accompagni.

Molte grazie, miei piccoli amici!

© Bollettino Santa Sede - 24 marzo 2012