Rassegna stampa etica

Per i giudici e l'ospedale il massimo interesse di questo bambino, Charlie, è morire

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Alcuni aggiornamenti dalle Agenzie sulla vicenda di Charlie e la sua famiglia

== Charlie: battaglia in Alta Corte, famiglia chiede rinvio == (AGI) - Londra, 10 lug. - La famiglia di CHARLIE Gard ha chiesto che le prove di una terapia sperimentale in grado di curare il loro figlio siano valutate in una nuova udienza, da tenersi nel periodo dal 25 al 27 luglio prossimi, e che sia un nuovo giudice a decidere su esse. Dalle 14.15 di questo pomeriggio (ora lcale) nell'Alta Corte di giustizia britannica, a Londra, si combatte una battaglia tra le ragioni della legge e quelle, disperate, di Chris Gard e Connie Yates, genitori del bimbo di 10 mesi per il quale era stato decretato lo spegnimento delle macchine che lo tengono in vita. Appena cominciata l'udienza, i genitori di CHARLIE hanno chiesto l'autorizzazione a portarlo via dall'ospedale in cui si trova, il Great Ormond Street Hospital. Di fronte hanno trovato -secondo quanto emerge dai tweet di Fergus Walsh, che per la Bbc segue il settore Salute - un muro, quel Justice Francis che l'8 giugno' scorso stronco' le speranze di Chris e Connie: "Non esiste al mondo nessuno che non vorrebbe salvare CHARLIE", ha spiegato il giudice, aggiungendo che l'assistenza al bambino e' nella massima considerazione delle autorita' ma anche che qualcosa di "nuovo e sensazionale" deve accadere per convincerlo a cambiare idea. E' stato a quel punto che l'avvocato della famiglia di CHARLIE ha ribadito cio' che ripete da giorni: nuovi dati condivisi con l'ospedale dimostrano che la terapia potrebbe produrre proprio quel "sensazionale miglioramento clinico" che le autorita' cercano. Ma, ha ribattuto l'Alta corte, al momento esistono diverse e ampie prove che la stessa terapia sperimentale non modificherebbe "il profondo e strutturale danno cerebrale" di CHARLIE. La famiglia ha chiesto, allora, se, poiche' davanti hanno lo stesso giudice che gia' aveva bocciato le loro richieste, non dovrebbe essere un altro giudice a occuparsi del caso. "Ho fatto il mio lavoro e continuero' a farlo", ha ribattuto Fancis. Sarebbe "un errore cambiare il giudice", ha aggiunto. All'avvocato dei Gard non e' rimasto che chiedere una nuova udienza poiche' non prima del 21 luglio arriveranno nuove evidenze, ma anche qui Francis si e' mostrato perplesso: "Una tabella di marcia di diverse settimane - ha detto - e' preoccupante", viste le condizioni gravi in cui versa CHARLIE e delle quali ha dato conto l'ospedale. L'udienza e' ancora in corso.


== Charlie: madre urla al giudice, "ospedale vi sta mentendo" === CHARLIE: madre urla al giudice, "ospedale vi sta mentendo" = (AGI) - Londra, 10 lug. - "Vi stanno mentendo!". Connie Yates, la madre di CHARLIE Gard, ha urlato questa frase al giudice Justice Francis nel momento in cui quest'ultimo era impegnato ad ascoltare le motivazioni del Great Ormond Street Hospital nel corso dell'udienza all'Alta corte di Giustizia britannica sulla necessita' di avviare o meno una terapia sperimentare in grado di curare il bambino. Il legale dell'ospedale, riporta Fergus Walsh della Bbc in diversi tweet, aveva affermato che le prove portate dalla famiglia del bambino e relative alla terapia si riferiscono a patologie unicamente muscolari e non ai danni al cervello e che le presunte evidenze da nuove ricerche provengono solo da laboratori e non da test su pazienti. (AGI)

CASO CHARLIE: ROYAL COLLEGE OF PAEDIATRICS, INTERVENTI ESTERNI NON UTILI =CASO CHARLIE: ROYAL COLLEGE OF PAEDIATRICS, INTERVENTI ESTERNI NON UTILI = Roma, 10 lug. (AdnKronos Salute/Dpa) - La mobilitazione internazionale sul caso del piccolo CHARLIE Gard rischia di trasformarsi in un boomerang. A sostenerlo Neena Modi, presidente del Royal College of Paediatrics and Child Health, che oggi in una lettera aperta ha affermato: "Gli interventi di agenzie esterne o di singoli, non importa quanto bene intenzionati, non sono utili" a CHARLIE. Modi allude alle offerte arrivate la settimana scorsa dall'Ospedale Bambino Gesù di Roma e dal New York-Presbyterian Hospital americano, che hanno proposto di trattare il piccolo, affetto da una malattia mitocondriale rarissima, con un protocollo sperimentale. "La situazione di CHARLIE è straziante per i suoi genitori e difficile per ogni persona coinvolta, inclusi i medici e le infermiere che lo stanno assistendo", ha scritto Modi. "Sfortunatamente, situazioni come questa che coinvolgono l'interruzione di trattamenti salvavita non sono rare e rientrano nelle responsabilità di molti pediatri", ha osservato l'esperta. In queste ore l'Alta Corte di Londra sta riesaminando il caso del piccolo, e la speranza dei genitori è che - alla luce delle indicazioni arrivate da un gruppo di esperti internazionali - sia autorizzato il trasferimento del bimbo negli Usa per tentare una terapia sperimentale. Un trattamento che non è una cura, perché non ne esiste una, ma è una terapia che - secondo alcuni ricercatori - potrebbe ridurre gli effetti della malattia. (Mal/AdnKronos) ISSN 2465

fonte facebook

Sempre da Facebook un commento di Assuntina Morresi: "...
allora, sintetizziamo: prendendo per buono quanto sta uscendo dalle agenzie, l'idea del giudice - che riflette quella dei medici - è che il massimo interesse per questo bambino è morire. Un bambino in quelle condizioni può solo morire. E quindi la domanda è: ma quanti ne hanno "trattati" così fino a adesso, in questo cosiddetto ospedale per bambini? Quanti ne fanno morire, di disabili gravi? Di prematuri?"