Rassegna stampa etica

Svelare la folle cultura turboindividualista di sinistra definita “abortion on  demand”

aborto male assolutoMario Adinolfi

Il discorso di Jd Vance questa notte (ora italiana) alla March for Life è stato emozionante. Ve lo dico da sei mesi, questo ragazzo è straordinario e sarà il protagonista dei prossimi dodici anni della vita politica mondiale oltre che, auspicabilmente, il primo presidente repubblicano americano di chiara matrice cattolica.

Il suo discorso in cui chiede di tutelare la vita del concepito e la maternità dalla folle cultura turboindividualista di sinistra definita “abortion on demand” addirittura spinto fino al nono mese, andrebbe fatto ascoltare a Giorgia Meloni e pure al ministro Roccella che non avrebbero mai il coraggio di pronunciarlo con questa nettezza. Il vicepresidente americano ha detto: “Voglio veder nascere più bambini negli Usa, voglio che le giovani famiglie siano sostenute da una cultura che celebra la vita in ogni sua fase. Mai più si permetterà la criminalizzazione o addirittura l’arresto di cattolici antiabortisti perché manifestano per la vita e Trump ha graziato coloro che erano in carcere, per ricordare a tutti che il movimento pro-life è il cuore pulsante di una nazione che vuole essere a favore della famiglia e della vita difendendo i più deboli: il bambino nascituro e i suoi genitori che possano trovarsi in difficoltà”. Sull’aborto da decenni anche in chiesa ci dicono che è meglio non affrontare l’argomento perché tanto ormai…ebbene non è vero, le cose cambiano e cambiano solo se si decide di lottare e vincere politicamente. Chi lo farà contro l’aborto in Italia seguendo l’esempio di Jd Vance?

 

 

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