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Triduo in preparazione alla Festa di San Francesco

porziuncola 2Dal 1 ottobre al 3 ottobre

Francesco di Assisi fu il primo, e forse il più completo, nel cogliere la sequela non tanto come un atto formale, né tantomeno solo morale, ma piuttosto come un evento esistenziale.
In questo Francesco ricalcava perfettamente i primi discepoli e gli apostoli.
Non si basava solo un aspetto, meditare la Parola, metterla in pratica, vivere la morale del Vangelo, scrutare teologicamente, vivere la carità, curare la dimensione del Sacro Culto e tanti altri colori dell'unico spettro.
Egli andava al cuore:
Gesù è passato di qui? Anch'io vi devo passare.
Egli ha creato delle orme? I miei piedi devono passare "dentro" quelle orme, per come posso. Dentro le "vestigia". Questo anzitutto per amore di Lui, per conformità sponsale, carnale.
Lo esprime l'inarrivabile preghiera di francescana ispirazione dell'Absorbeat:

Rapisca, ti prego, o Signore,
l'ardente e dolce forza del tuo amore
la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo,
perché io muoia per amore dell'amor tuo,
come tu ti sei degnato morire
per amore dell'amor mio.


 

1 ottobre

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo


Inno
 

Tue so’ le laude



Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)

Tu sei santo tu sei forte
Tu sei grande tu sei altissimo.
Tu Padre Santo, tu Trino ed Unico
Tu ogni Bene tu il sommo Bene.

Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)

Tu sei Amore, sei Carità
Tu sei Sapienza, Tu sei umiltà
Tu la Bellezza Tu la Sicurezza
Tu la Speranza, Tu nostra ricchezza.

Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)

Tu sei Bellezza, Tu sei mitezza
Tu nostra Fede e nostra dolcezza.
Tu sei Gaudio e la Vita Eterna
Misericordioso nostro Salvatore

Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)



Primo giorno: La sequela

Ascoltiamo la Parola:
 Dal Vangelo di Matteo 8,19-22

Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».
 
E un altro dei discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andar prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti».

Segue silenzio di cinque minuti come risonanza interiore della Parola.

Risposta alla Parola: Salmo 63, 2-9 da recitare a cori alterni, possibilmente cantato

O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco, *
di te ha sete l'anima mia,

a te anela la mia carne, *
come terra deserta, arida, senz'acqua.

Così nel santuario ti ho cercato, *
per contemplare la tua potenza e la tua gloria.

Poiché la tua grazia vale più della vita, *
le mie labbra diranno la tua lode.

Così ti benedirò finché io viva, *
nel tuo nome alzerò le mie mani.

Mi sazierò come a lauto convito, *
e con voci di gioia ti loderà la mia bocca.

Quando nel mio giaciglio di te mi ricordo *
e penso a te nelle veglie notturne,

a te che sei stato il mio aiuto, *
esulto di gioia all'ombra delle tue ali.

A te si stringe l'anima mia *
e la forza della tua destra mi sostiene.

Gloria.

Invocazione a cori alterni in retto tono (dalla Sequenza Veni Sancte Spiritus)

Vieni, Santo Spirito,
mandaci dal cielo
un raggio della tua luce.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nel profondo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza il tuo soccorso,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
raddrizza ciò ch'è sviato.


Padre nostro che sei nei Cieli...

Ave Maria,
Piena di Grazia...


Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo...

Angelo di Dio che sei il mio custode illumina, custodisci reggi e governa a me
che ti fui affidato dalla pietà celeste.

Eterno riposo dona loro o Signore splenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace. Amen.

Al termine della meditazione

Preghiamo

O Padre, fonte di ogni Luce e Bellezza, che hai riempito del Tuo Spirito d'Amore verso il tuo Figlio, il tuo servo Francesco,
effondi su di noi il medesimo Amore, che è Signore e dà la vita,
perché assieme al Tuo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, possiamo essere, con Te, una e una cosa sola.
Te lo chiediamo ardentemente per Cristo nostro Signore. Amen.

Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.



2 ottobre


Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo


Inno 

Tue so’ le laude



Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)

Tu sei santo tu sei forte
Tu sei grande tu sei altissimo.
Tu Padre Santo, tu Trino ed Unico
Tu ogni Bene tu il sommo Bene.

Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)

Tu sei Amore, sei Carità
Tu sei Sapienza, Tu sei umiltà
Tu la Bellezza Tu la Sicurezza
Tu la Speranza, Tu nostra ricchezza.

Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)

Tu sei Bellezza, Tu sei mitezza
Tu nostra Fede e nostra dolcezza.
Tu sei Gaudio e la Vita Eterna
Misericordioso nostro Salvatore

Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)


Secondo giorno: L'Amore non è amato

Ascoltiamo la Parola:
Dal Vangelo di Giovanni, 17,1-26

Così parlò Gesù. Quindi, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, è giunta l'ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te. Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.

Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.

Quand'ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.

Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità.

Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.

E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me.

Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo.

Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Segue silenzio di cinque minuti come risonanza interiore della Parola.


Risposta alla Parola: Salmo 16,1-11 da recitare a cori alterni, possibilmente cantato

 
Proteggimi, o Dio: * 
in te mi rifugio.

Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore, *
senza di te non ho alcun bene».

Per i santi, che sono sulla terra, *
uomini nobili, è tutto il mio amore.

Si affrettino altri a costruire idoli: †
io non spanderò le loro libazioni di sangue *
né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: *
nelle tue mani è la mia vita.

Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi, *
è magnifica la mia eredità.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; *
anche di notte il mio cuore mi istruisce.

Io pongo sempre innanzi a me il Signore, *
sta alla mia destra, non posso vacillare.

Di questo gioisce il mio cuore, †
esulta la mia anima; *
anche il mio corpo riposa al sicuro,

perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, *
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.

Mi indicherai il sentiero della vita, †
gioia piena nella tua presenza, *
dolcezza senza fine alla tua destra.

Gloria.

Invocazione a cori alterni in retto tono (dalla Sequenza Veni Sancte Spiritus)

Vieni, Santo Spirito,
mandaci dal cielo
un raggio della tua luce.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nel profondo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza il tuo soccorso,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
raddrizza ciò ch'è sviato.


Padre nostro che sei nei Cieli...

Ave Maria,
Piena di Grazia...


Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo...

Angelo di Dio che sei il mio custode illumina, custodisci reggi e governa a me
che ti fui affidato dalla pietà celeste.

Eterno riposo dona loro o Signore splenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace. Amen.

Al termine della meditazione

Preghiamo

O Padre, fonte di ogni Luce e Bellezza, che hai riempito del Tuo Spirito d'Amore verso il tuo Figlio, il tuo servo Francesco,
effondi su di noi il medesimo Amore, che è Signore e dà la vita,
perché assieme al Tuo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, possiamo essere, con Te, una e una cosa sola.
Te lo chiediamo ardentemente per Cristo nostro Signore. Amen.

Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.



3 ottobre

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo


Inno 

Tue so’ le laude


Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)

Tu sei santo tu sei forte
Tu sei grande tu sei altissimo.
Tu Padre Santo, tu Trino ed Unico
Tu ogni Bene tu il sommo Bene.

Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)

Tu sei Amore, sei Carità
Tu sei Sapienza, Tu sei umiltà
Tu la Bellezza Tu la Sicurezza
Tu la Speranza, Tu nostra ricchezza.

Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)

Tu sei Bellezza, Tu sei mitezza
Tu nostra Fede e nostra dolcezza.
Tu sei Gaudio e la Vita Eterna
Misericordioso nostro Salvatore

Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)

 

Terzo giorno: Conformazione

Ascoltiamo la Parola:
Dalla lettera ai Romani 8,1-17

Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. Poiché la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. Infatti ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, perché la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne ma secondo lo Spirito.
 
Quelli infatti che vivono secondo la carne, pensano alle cose della carne; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito. Ma i desideri della carne portano alla morte, mentre i desideri dello Spirito portano alla vita e alla pace. Infatti i desideri della carne sono in rivolta contro Dio, perché non si sottomettono alla sua legge e neanche lo potrebbero. Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio.
 
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. E se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto a causa del peccato, ma lo spirito è vita a causa della giustificazione. E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
 
Così dunque fratelli, noi siamo debitori, ma non verso la carne per vivere secondo la carne; poiché se vivete secondo la carne, voi morirete; se invece con l'aiuto dello Spirito voi fate morire le opere del corpo, vivrete.
 
Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!». Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.

Segue silenzio di cinque minuti come risonanza interiore della Parola.


Risposta alla Parola: Dal Salmo 119, da recitare a cori alterni, possibilmente cantato

Come potrà un giovane tenere pura la sua via? *
Custodendo le tue parole.

Con tutto il cuore ti cerco: *
non farmi deviare dai tuoi precetti.

Conservo nel cuore le tue parole *
per non offenderti con il peccato.

Benedetto sei tu, Signore; *
mostrami il tuo volere.

Con le mie labbra ho enumerato *
tutti i giudizi della tua bocca.

Nel seguire i tuoi ordini è la mia gioia *
più che in ogni altro bene.

Voglio meditare i tuoi comandamenti, *
considerare le tue vie.

Nella tua volontà è la mia gioia; *
mai dimenticherò la tua parola.

Aprimi gli occhi perché io veda *
le meraviglie della tua legge.

Anche i tuoi ordini sono la mia gioia, *
miei consiglieri i tuoi precetti.

Fammi conoscere la via dei tuoi precetti *
e mediterò i tuoi prodigi.

Corro per la via dei tuoi comandamenti, *
perché hai dilatato il mio cuore.

Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti *
e non verso la sete del guadagno.

Distogli i miei occhi dalle cose vane, *
fammi vivere sulla tua via.

Venga a me, Signore, la tua grazia, *
la tua salvezza secondo la tua promessa;

Custodirò la tua legge per sempre, *
nei secoli, in eterno.

Gioirò per i tuoi comandi *
che ho amati.

Sono canti per me i tuoi precetti, *
nella terra del mio pellegrinaggio.

Ricordo il tuo nome lungo la notte *
e osservo la tua legge, Signore.

La mia sorte, ho detto, Signore, *
è custodire le tue parole.

Nel cuore della notte mi alzo a renderti lode *
per i tuoi giusti decreti.

Bene per me se sono stato umiliato, *
perché impari ad obbedirti.

Le tue mani mi hanno fatto e plasmato; *
fammi capire e imparerò i tuoi comandi.

La tua parola, Signore, *
è stabile come il cielo.

La tua fedeltà dura per ogni generazione; *
hai fondato la terra ed essa è salda.

Se la tua legge non fosse la mia gioia, *
sarei perito nella mia miseria.

Mai dimenticherò i tuoi precetti: *
per essi mi fai vivere.

Io sono tuo: salvami, *
perché ho cercato il tuo volere.

Lampada per i miei passi è la tua parola, *
luce sul mio cammino.

Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, *
sono essi la gioia del mio cuore.

Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti, *
in essi è la mia ricompensa per sempre.

Precedo l'aurora e grido aiuto, *
spero sulla tua parola.

Gloria.

Invocazione a cori alterni in retto tono (dalla Sequenza Veni Sancte Spiritus)

Vieni, Santo Spirito,
mandaci dal cielo
un raggio della tua luce.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nel profondo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza il tuo soccorso,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
raddrizza ciò ch'è sviato.


Padre nostro che sei nei Cieli...

Ave Maria,
Piena di Grazia...


Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo...

Angelo di Dio che sei il mio custode illumina, custodisci reggi e governa a me
che ti fui affidato dalla pietà celeste.

Eterno riposo dona loro o Signore splenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace. Amen.

Al termine della meditazione

Preghiamo

O Padre, fonte di ogni Luce e Bellezza, che hai riempito del Tuo Spirito d'Amore verso il tuo Figlio, il tuo servo Francesco,
effondi su di noi il medesimo Amore, che è Signore e dà la vita,
perché assieme al Tuo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, possiamo essere, con Te, una e una cosa sola.
Te lo chiediamo ardentemente per Cristo nostro Signore. Amen.

Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.




Lettura aggiuntiva finale

TESTAMENTO DI FRANCESCO D'ASSISI

  • Il Signore dette a me, frate Francesco, d'incominciare a fare penitenza così: quando ero nei peccati mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d'animo e di corpo. E di poi, stetti un poco e uscii dal mondo.
  • E il Signore mi dette tale fede nelle chiese che io così semplicemente pregavo e dicevo: Ti adoriamo, Signore Gesù Cristo, anche in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
( * 111 * )   Ti adoriamo, Signore Gesù Cristo,                
qui e in tutte le tue chiese                  
che sono nel mondo intero,              
e ti benediciamo,           
perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
  • Poi il Signore mi dette e mi dà una così grande fede nei sacerdoti che vivono secondo la forma della santa Chiesa Romana, a motivo del loro ordine, che anche se mi facessero persecuzione, voglio ricorrere proprio a loro. E se io avessi tanta sapienza, quanta ne ebbe Salomone, e mi incontrassi in sacerdoti poverelli di questo mondo, nelle parrocchie in cui dimorano, non voglio predicare contro la loro volontà.
  • E questi e tutti gli altri voglio temere, amare e onorare come miei signori. E non voglio considerare in loro il peccato, poiché in essi io riconosco il Figlio di Dio e sono miei signori. E faccio questo perché, dello stesso altissimo Figlio di Dio nient'altro vedo corporalmente, in questo mondo, se non il santissimo corpo e il santissimo sangue suo che essi ricevono ed essi soli amministrano agli altri.
  • E voglio che questi santissimi misteri sopra tutte le altre cose siano onorati, venerati e collocati in luoghi preziosi. E dovunque troverò manoscritti con i nomi santissimi e le parole di lui in luoghi indecenti, voglio raccoglierli, e prego che siano raccolti e collocati in luogo decoroso.
  • E dobbiamo onorare e venerare tutti i teologi e coloro che amministrano le santissime parole divine, così come coloro che ci amministrano lo spirito e la vita.
  • E dopo che il Signore mi dette dei frati, nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare, ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma del santo Vangelo. Ed io la feci scrivere con poche parole e con semplicità, e il signor Papa me la confermò.
  • E quelli che venivano per abbracciare questa vita, distribuivano ai poveri tutto quello che potevano avere, ed erano contenti di una sola tonaca, rappezzata dentro e fuori, del cingolo e delle brache. E non volevamo avere di più.
  • Noi chierici dicevamo l'ufficio, conforme agli altri chierici; i laici dicevano i Pater noster, e assai volentieri ci fermavamo nelle chiese. Ed eravamo illetterati e sottomessi a tutti.
  • Ed io lavoravo con le mie mani e voglio lavorare; e voglio fermamente che tutti gli altri frati lavorino di un lavoro quale si conviene all'onestà. Coloro che non sanno, imparino, non per la cupidigia di ricevere la ricompensa del lavoro, ma per dare l'esempio e tener lontano l'ozio.
  • Quando poi non ci fosse data la ricompensa del lavoro, ricorriamo alla mensa del Signore, chiedendo l'elemosina di porta in porta.
  • Il Signore mi rivelò che dicessimo questo saluto: “Il Signore ti dia la pace!”.
  • Si guardino bene i frati di non accettare assolutamente chiese, povere abitazioni e quanto altro viene costruito per loro, se non fossero come si addice alla santa povertà, che abbiamo promesso nella Regola, sempre ospitandovi come forestieri e pellegrini.
  • Comando fermamente per obbedienza a tutti i frati che, dovunque si trovino, non osino chiedere lettera alcuna [di privilegio] nella curia romana, né personalmen-te né per interposta persona, né per una chiesa né per altro luogo né per motivo della predicazione, né per la persecuzione dei loro corpi; ma, dovunque non saranno accolti, fuggano in altra terra a fare penitenza con la benedizione di Dio.
  • E fermamente voglio obbedire al ministro generale di questa fraternità e a quel guardiano che gli piacerà di assegnarmi. E così voglio essere prigioniero nelle sue mani, che io non possa andare o fare oltre l'obbedienza e la sua volontà, perché egli è mio signore.
  • E sebbene sia semplice e infermo, tuttavia voglio sempre avere un chierico, che mi reciti l'ufficio, così come è prescritto nella Regola.
  • E tutti gli altri frati siano tenuti a obbedire così ai loro guardiani e a recitare l'ufficio secondo la Regola. E se si trovassero dei frati che non recitassero l'ufficio secondo la Regola, e volessero comunque variarlo, o non fossero cattolici, tutti i frati, ovunque sono, siano tenuti, per obbedienza, ovunque trovassero uno di essi, a consegnarlo al custode più vicino al luogo ove l'avranno trovato. E il custode sia fermamente tenuto, per obbedienza, a custodirlo severamente, come un uomo in prigione, giorno e notte, così che non possa essergli tolto di mano, finché non lo consegni di persona nelle mani del suo ministro. E il ministro sia fermamente tenuto, per obbedienza, a farlo scortare per mezzo di tali frati che lo custodiscano giorno e notte come un prigioniero, finché non lo consegnino al signore di Ostia, che è signore, protettore e correttore di tutta la fraternità.
  • E non dicano i frati: “Questa è un'altra Regola”“ Questa è un'altra Regola”, perché questa è un ricordo, un'ammonizione, un'esortazione e il mio testamento, che io, frate Francesco piccolino, faccio a voi, miei fratelli benedetti perché osserviamo più cattolicamente la Regola che abbiamo promesso al Signore.
  • E il ministro generale e tutti gli altri mini stri e custodi siano tenuti, per obbedienza, a non aggiungere e a non togliere niente da queste parole.
  • E sempre tengano con sé questo scritto assieme alla Regola. E in tutti i capitoli che fanno, quando leggono la Regola, leggano anche queste parole.
  • E a tutti i miei frati, chierici e laici, comando fermamente, per obbedienza, che non inseriscano spiegazioni nella Regola e in queste parole dicendo: “Così si devono intendere”“ Così si devono intendere”; ma, come il Signore mi ha dato di dire e di scrivere con semplicità e purezza la Regola e queste parole, così cercate di comprenderle con semplicità e senza commento e di osservarle con sante opere sino alla fine.
  • E chiunque osserverà queste cose, sia ricolmo in cielo della benedizione dell'altissimo Padre, e in terra sia ricolmo della benedizione del suo Figlio diletto col santissimo Spirito Paraclito e con tutte le potenze dei cieli e con tutti i santi. Ed io frate Francesco piccolino, vostro servo, per quel poco che io posso, confermo a voi dentro e fuori questa santissima benedizione. [Amen].


in comunione
Paul e Francesca



 

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