"Ora si è compiuta
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo... "
La festa di oggi sta a ricordarci la realtà spirituale che sostiene tutte le cose. È dunque una festa di Luce che richiama strettamente il dono dello Spirito Santo di Scienza.
È una festa che celebra l'illuminazione cristiana.
Il compito degli Angeli e ancor più degli Arcangeli è sostanzialmente questo: illuminarci e condurci nella via di Dio.
La loro realtà, discreta e incessante, continua quel mistero di sovrabbondante misericordia che sgorga dal Cristo. La realtà e la missione di queste creature è proprio quella di farci vedere la realtà come essa è, e cioè segnata dalla potenza dell'incarnazione e del sacrificio redentore del Cristo.
Gli Arcangeli e gli Angeli svolgono spiritualmente, un po come Giovanni Battista ha fatto nella carne, la preparazione e la testimonianza di Cristo.
Parlano al nostro intimo. Ci suscitano intuizioni, ravvivano i sette doni dello Spirito, ed in particolare, come già detto, quello di Scienza, perché ci aiutano a vedere ogni cosa con gli occhi di Dio.
Con la loro discrezione e la loro funzione cristocentrica ci fanno capire come quanto essi siano distanti non solo dall'azione di satana, e dei suoi accoliti decaduti, ma anche da una forma di "angelologia" edulcorata e talvolta melensa che appanna o talvolta nega il ruolo fondamentale di Cristo nella creazione e nella Redenzione. Una angelologia tanto presente nel fai-da-te che nega sia Cristo che la Chiesa.
Gli angeli e gli arcangeli infatti sono ben distanti da ogni forma di gnosi ma anzi aiutano a vedere Cristo e il Suo mistero in sintonia totale con la Chiesa voluta da Gesù.
Gli angeli infatti guardano a Cristo e ne sono beati e colmi di gioia. A questa beatitudine e in questa gioia, permeata di Eternità, spingono le nostre vite dal profondo se coltiviamo la loro amicizia e il loro aiuto.
Mentre satana nega (per quanto può) la realtà cristocentrica e l'amore sovrabbondante dell'incarnazione, gli angeli e gli arcangeli, Michele, Gabriele e Raffaele, a modo proprio, ne sottolineano e ne proclamano la bellezza e la forza.
Pertanto i nostri amici carissimi vanno invocati costantemente non solo per la nostra guida ma anche per sostenere i sacerdoti, i vescovi e il Santo Padre e tutto il magistero della Chiesa.
C'è infatti un legame strettissimo tra l'azione degli angeli e degli Arcangeli e il magistero della Chiesa, il legame della Verità e della Carità, che chiama le cose per nome e sconfigge ogni sotterfugio ideologico, immanentistico e gnostico.
Pertanto coltiviamo l'amicizia con il nostro angelo custode e con i santi Arcangeli. Chiediamo come a degli amici. Ci aiutino a vedere e amare Gesù e ad amare la Chiesa radicalmente.
Fuggiamo l'eresia, fuggiamo ogni forma di angelologia che non viene da Dio e che, con l'apparenza seduttiva del "nemico di Dio e dell'uomo", si fonda sul "misticismo gnostico" piuttosto che sulla realtà e la solidità dell'incarnazione.
Invochiamo gli Arcangeli ogni giorno per il bene della Chiesa, del Santo Padre, dei Vescovi e dei sacerdoti.
Chiediamo luci continue e umiltà costante per amare come gli "angeli" che il Signore dona alla Sua Chiesa nei suoi santi.
Soprattutto preghiamo gli angeli con i bambini. Qui si attua un capolavoro di intimità con Dio. Lo ricorda proprio Gesù:
"Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli." (Mt. 18,10)
E anche noi, per quanto possibile, in situazioni opportune ed inopportune (ma veramente opportune secondo lo Spirito e il Bene), comportiamoci in maniera "illuminata", docili allo Spirito e al discernimento dei pastori; fuggiamo il male della superbia che si insinua soprattutto nei pensieri e nelle cose spirituali e in una cattiva interpretazione ed un cattivo uso del bene sommo della coscienza.
"Riflettiamo" con la nostra persona, nonostante noi, come specchi, se possibile, senza appropriazione volontaria,
quanto Cristo è buono e bello e quanto il Padre incessantemente ci ama.
Paul Freeman