
Nel 2025 ricorre l'ottavo centenario della nascita della beata Isabella di Francia. Contemporanea di s. Chiara, fondò a Longchamp un monastero di Sorores Minores per cui scrisse una regola.
Nei secoli successivi confluirono nell'Ordo sanctae Clarae, ossia le clarisse che pertanto ha una poligenesi benché abbiano santa Chiara d'Assisi come eponimo in quanto fondatrice. Per l'occasione il Ministro generale dell'ordine dei Frati Minori ha pubblicato una lettera che illustra anche la forza d'attualità della beata Isabella di Francia.
Immagine Blessed Isabel of France, copy after the gothic original. Porch of Saint-Germain l'Auxerrois, Paris /
di fra Massimo Fusareli, ofm
Nell’anno 2025 ricorre l’ottavo centenario della nascita di Isabella di Francia (1225-2025), principessa appartenente a una delle famiglie di sangue reale più influenti della storia del cristianesimo, quella Capetingia, che scelse consapevolmente e con determinazione la via dell’«altissima umiltà», sull’esempio della Vergine Maria. Grazie agli studi più recenti, Isabella emerge come una figura eloquente e significativa della storia e della santità francescana femminile medioevale. Donna di pietà e di intensa carità, si rivestì delle perle dell’onestà, della saggezza nell’interpretare, della moderazione nel potere, della lungimiranza nell’abbondanza. Sorella minore di Luigi IX, santo terziario francescano, dopo la sua morte per quasi tre secoli rimase all’ombra della santità del fratello nonostante avesse goduto già in vita di un’ampia fama di santità: solo nel 1521 Leone X la annoverò tra i santi, con il titolo di beata.
L’ottocentesimo anniversario della sua nascita arricchisce le diverse memorie dei centenari francescani che stiamo celebrando perché la riscoperta delle pagine del suo percorso di vita e di fede, poco conosciute fino a pochi decenni fa, colorano di nuove sfumature l’eredità francescana dei primi secoli. Essa è infatti resa preziosa dalla recezione degli ideali francescani da parte di questa donna, di origine regale, che, senza “lasciare il mondo” per appartenere al Secondo Ordine come invece fece Agnese di Praga, e differenziandosi dal modello penitenziale di Elisabetta d’Ungheria, seppe «devotamente ardere in Cristo», dando vita a una realtà inedita, quella dell’Ordine delle Sorores minores inclusae. Inserendosi a pieno titolo nei primi passi del francescanesimo femminile, Isabella di Francia porta in luce una visione e una recezione libera, consapevole, dinamica e ragionata del francescanesimo; una volontà di seguire Cristo e di rendersi strumento della sua grazia permanendo «con modestia» nel proprio stato di vita, quello della nobiltà regale, abbracciando i valori di Francesco d’Assisi; una capacità di porsi in dialogo con il mondo dell’Ordine francescano maschile e con la curia papale fino ad ottenere l’approvazione di una nuova Regola che racchiude una comprensione della spiritualità mendicante francescana, diffusasi poi in Europa attraverso i monasteri che l’abbracciarono.
Il testo completo in https://ofm.org/lettera-del-ministro-generale-fr-massimo-fusarelli.html