
Il concilio Lateranese IV del 1215 dedica il primo canone alla professione di fede in cui afferma anche: "Il diavolo infatti, e gli altri demoni, da Dio sono stati creati buoni per natura, ma sono diventati malvagi da sé stessi".Tale affermazione fu motivata dalla presenza di gruppi che avevano una visione dualistica della realtà.
Francesco d'Assisi recepì tali insegnamenti conciliari e così nei suoi scritti mette in guardia dal diavolo il quale istiga le persone al peccato per renderle propri prigionieri, inganna facendo apparire dolce il peccato e amaro servire il Signore, porta alla perdizione.
Scrive l'Assisiate: "E in qualsiasi luogo, tempo e modo l’uomo muore in peccato mortale, senza fare penitenza e dare soddisfazione, se può farlo e non lo fa, il diavolo rapisce l’anima di lui dal suo corpo, con un’angoscia e tribolazione così grande, che nessuno può conoscerla se non colui che la subisce".
Onde sfuggire alle suggestioni e inganni del diavolo l'uomo è chiamato a fare penitenza - che per frate Francesco consiste nel fare misericordia (cfr. Francesco il misericordioso, Milano 2018) - e confidare anche nel sostegno dell'arcangelo san Michele.
Il pronunciamento del concilio Lateranese IV è ripreso dal Catechismo della Chiesa Cattolica 391 quando afferma: "
Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori c'è una voce seduttrice, che si oppone a Dio,la quale, per invidia, li fa cadere nella morte.La Scrittura e la Tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato Satana o diavolo.La Chiesa insegna che all'inizio era un angelo buono, creato da Dio. «Diabolus enim et alii dæmones a Deo quidem natura creati sunt boni, sed ipsi per se facti sunt mali – Il diavolo infatti e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi». |