Introduzione
Lo scorso secolo è stato segnato da grandi massacri. E non ci si può riferire soltanto alle grandi Guerre che hanno attraversato il ‘900 e che, in buona parte, continuano anche nel Terzo Millennio. Il più grande massacro dello scorso secolo, stando alle cifre, è stato quello dell'aborto.
Non dobbiamo, dunque, ritenere che di aborto si parli e si dibatta soltanto da trent'anni a questa parte e anche soltanto una rapida lettura ad alcuni Discorsi pronunciati da Pio XII mostra chiaramente come la questione sia drammaticamente identica a se stessa nonostante il fluire del tempo.
Mi riferirò al volume Discorsi ai medici, edito nel 1959 e purtroppo difficilmente reperibile. Mi auguro che questo sia di stimolo a chi, volendo approfondire la figura di Pio XII, decida di (ri)leggere i suoi interventi.
Cosa sia l'aborto
Non risulta, nei discorsi che stiamo esaminando, una definizione o una descrizione evidentemente tale dell'aborto. Ciò si potrebbe spiegare con il fatto che i destinatari dei discorsi sono infermiere, ostetriche o medici ai quali questo concetto è tristemente noto e chiaro. Ciò nondimeno è possibile rintracciare a più riprese delle indicazioni, tanto che potremmo dire che Pio XII concepisce l'aborto come un'uccisione diretta di un uomo innocente ancora nel grembo della madre.
Le argomentazioni tese a mostrare l'illiceità dell'aborto sono attestate in numerosi passaggi che, sostanzialmente, sono presenti nel discorso alle Congressiste dell'Unione Cattolica Italiana Ostetriche del 29 ottobre 1951 (d'ora in poi le citazioni saranno prese tutte da questo discorso, salvo dove diversamente specificato).
Già abbiamo notato che Pio XII dichiara che solo Dio è signore della vita dell'uomo e che, dunque, questa non è disponibile all'uomo stesso (cfr Discorso ai partecipanti al Congresso Internazionale di Chirurgia, 20 maggio 1948). Ma questa constatazione rischierebbe di suonare troppo "alta" o come un "argomento di autorità" se non fosse possibile mostrarne la ragionevolezza e la concretezza. Ecco, dunque, che il Pontefice articola questa argomentazione a partire da considerazioni di carattere biologico e fenomenologico per poi proseguire con una crescente apertura di orizzonte. Ma procediamo con ordine. Continua su ZENIT
