«Non è una scelta, è una resa. In questo momento soprattutto è la ricerca di una tregua, perché Jacopo ha perso troppo». Maria Grazia Fiore è la mamma di Jacopo, 16 anni, un ragazzo autistico non verbale. Maria Grazia è anche insegnante: una di quelle super motivate, appassionate, con tanto di master, funzione strumentale e animatore digitale ai tempi del Piano Nazionale Scuola Digitale. Non solo, Maria Grazia è anche una esperta di disabilità: ha redatto e condiviso moltissimi materiali in CAA, la comunicazione aumentativa alternativa, ha tradotto in italiano il sito di Arasaac, che mette a disposizione più di 10mila pittogrammi in 20 lingue diverse, è nel team della Cei che lavora sull’inclusione e la partecipazione attiva nella chiesa delle persone con disabilità. È una che all’inclusione ci crede. Che alla scuola inclusiva ci crede. E invece quest’anno per suo figlio ha dovuto arrendersi a una realtà diversa, l’istruzione parentale.
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