Mariologia

Maria corredentrice

Maria Gesùdi Paul Freeman

I
l sospetto tutto protestante (ma non di Lutero, paradossalmente) riguardo la figura di Maria sui titoli che fanno parte della devozione cattolica (benché ancora in elaborazione teologica) come quello di "Corredentrice" sono sospetti giustificati solo se si considerano le esagerazioni emotivistiche, idolatriche e tutte compensatorie di qualcuno che ha la fede confusa.

Ma se si deve parlare correttamente di Cristo, della teologia, dell'azione dello Spirito Santo e dell'incarnazione non si può non affermare con forza che Maria è a pieno diritto, e per sola partecipazione della Maternità che Lei ha ricevuto, la Corredentrice, cioè la creatura che più di ogni altra Gesù ha voluto al suo fianco come collaboratrice vera, reale e potente della redenzione. Unica e speculare.
Ricorda la Lumen Gentium al numero 53, pur non citando, per prudenza teologica il titolo di Corredentrice:
"Infatti Maria vergine, la quale all'annunzio dell'angelo accolse nel cuore e nel corpo il Verbo di Dio e portò la vita al mondo, è riconosciuta e onorata come vera madre di Dio e Redentore. Redenta in modo eminente in vista dei meriti del Figlio suo e a lui unita da uno stretto e indissolubile vincolo, è insignita del sommo ufficio e dignità di madre del Figlio di Dio, ed è perciò figlia prediletta del Padre e tempio dello Spirito Santo; per il quale dono di grazia eccezionale precede di gran lunga tutte le altre creature, celesti e terrestri. Insieme però, quale discendente di Adamo, è congiunta con tutti gli uomini bisognosi di salvezza; anzi, è « veramente madre delle membra (di Cristo)... perché cooperò con la carità alla nascita dei fedeli della Chiesa, i quali di quel capo sono le membra ».
Per questo è anche riconosciuta quale sovreminente e del tutto singolare membro della Chiesa, figura ed eccellentissimo modello per essa nella fede e nella carità; e la Chiesa cattolica, istruita dallo Spirito Santo, con affetto di pietà filiale la venera come madre amatissima."

Se infatti il sospetto su Maria si volge a quelle deviazioni della fede devozionistiche potrebbe essere giustificato il sospetto teologico sul titolo "corredentrice", perchè negante i fondamenti soteriologici ed ontologici propri dell'unico Redentore, che è Cristo Gesù, Signore.
Ma se si vuole, altrimenti, non affermare il ruolo di Maria nella redenzione... beh, si rischia di non aver compreso veramente l'azione dello Spirito e, in qualche modo, bestemmiarla con una dicotomia impossibile tra il donatore e il collaboratore che Dio stesso ha scelto, che è appunto Maria.

La sempre ancella di Dio è veramente la gioia di tutta la Trinità che in lei guarda ogni uomo credente che collabora attivamente alla redenzione operata da Cristo unico mediatore tra Dio Padre e l'uomo.
Non è un titolo che Maria si è scelto o ha avuto per merito, ma una vicinanza in cui è stata abilitata e che lei ha ricevuto. Predisposizione che, nel contempo, lei ha coltivato, assiduamente e con la fatica della fede di ogni piccola grande morte per amore del Figlio e della Chiesa.

Correttamente potremmo dire che Maria è Corredentrice proprio grazie alla realtà soteriologica ed ontologica dell'unico Vero Redentore. Gesù Cristo Signore.

Maria è a pieno titolo, per dono e grazia, la Corredentrice perché è stata guidata, passo dopo passo, alla povertà più grande possibile ad una creatura che ama profondamente Cristo: non morire con Lui nella croce ma stando ai piedi di essa.
La povertà più grande: rinunciare ad una conformazione fisica della passione per vivere pienamente una conformazione spirituale.

Proprio questo distacco della madre che desidera morire con il Figlio e al posto del Figlio la fa talmente intima a Gesù, talmente "uno con Lui" che rimane per noi specchio vero di come essere discepoli, fino alla fine e totalmente obbedienti a Cristo uccidendo in noi non solo tutta quella parte legata alla terra ma anche quella parte spirituale legata ai doni di Dio.
Una espropriazione perfetta porta ad una conformità pienamente partecipante.

Come Abramo, più di Abramo, Maria è madre nella fede e quindi, secondo il disegno dello Spirito Santo, corredentrice, cooperatrice, serva della Chiesa; ai piedi della croce.
A questo distacco insostenibile è stata guidata pian piano, umanamente, spiritualmente, sin da quando era cosciente che quel Figlio era totalmente Suo ma anche totalmente di Dio e dell'uomo.

Un dilaniarsi senza pari che ha bruciato ai piedi della Croce tutta la sua maternità umana e tutta la santità possibile in una creatura che cerca la "conformitas" in una cessione totale del sé per partecipazione a cui il Padre l'ha destinata.

Tutta la straordinaria epiclesi iniziata a Nazareth si compie qui e non poteva che accompagnare con la Pentecoste la Chiesa nascente.
 

maria-corredentrice-ares.jpgSin da quando "angosciata" lo cercava con Giuseppe nel tempio. Quell'angoscia che non è emozione solo umana ma "inferno" della lontanza da Gesù.

Sotto la croce e nel sabato santo successivo Maria ha compiuto totalmente quella unione partecipativa e tutta particolare che già la legava al Figlio dal concepimento. La grazia ha compiuto il miracolo graduale di trasformare la sua natura in una sovra-natura sempre più trasfigurata.

Se dunque Cristo si è fatto peccato caricando tutto il male di ogni uomo e di ogni tempo, Maria, per quanto era possibile a creatura, è scesa con Lui agli inferi nel sabato santo per collaborare nell'amore.
Non è questa operazione ontologica ma di partecipazione a tutta la potenza sacerdotale del Figlio a cui lei ha detto la parola che fa gioire da sempre la Trinità: Sì!

Questo sì regge la storia Redentrice che si è dispiegata, ed è un dono di Dio e un'adesione al dono di Maria.

Ed era ben giusto che Colei che mai aveva dominato su alcun cuore, nemmeno il suo, totalmente reso a Dio, divenisse Regina, perché aveva colto il senso autentico del "rège" che appartiene a Dio e a Dio solo.
La sua cooperazione ed unica al Disegno Redentore è resa possibile proprio perché c'è un unico Redentore che assume in sé, nella sua dimensione soteriologica e sostanziale e per incarnazione, tanti "cooperatori" tra cui spicca l'intima, la sempre Ancella, la Madre, l'Assunta, la Regina.


Per questo consigliamo vivamente questo libro Charles Journet "Maria corredentrice" edito da Ares.

È un nettare Pasquale che ci fa imergere più pienamente nei frutti della Pasqua e in quella grazia carica di misericordia che sgorga dal costato di Gesù. Maria ci guida come corredentrice, proprio perché discepola, credente e come maestra.
È un testo per educare il sentimento nello Spirito Santo e farlo vibrare secondo la natura stessa per cui ogni sentimento è stato creato:
per lodare, adorare, annunciare, servire.

Non vuole di certo porre una definizione ancora in elaborazione al titolo mariano di "Corredentrice" ma fornire spunti per una crescita spirituale e culturale in tal senso.



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Il ginevrino Charles Journet è una delle figure teologiche e pastorali più importanti del novecento. Amico di Jacques Maritain e pastore straordinario si battè efficacemente per la retta interpretazione del Concilio Vaticano II e per la retta interpretazione della realtà ecclesiale.
Fondò nel 1925 la rivista Nova et Vetera.
Fu nominato Cardinale da Paolo VI nel 1965.
Morì dieci anni dopo lasciando una eredità teologica, spirituale e pastorale ricca e carica di luci.