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Cina, il Cardinale Zen va in pensione

E' stato uno dei più severi accusatori del regime di Pechino


Il vescovo di Hong Kong, il Cardinale Joseph Zen, un paladino dei diritti umani e della liberta' religiosa in Cina inviso alle autorita' di Pechino, ha annunciato che lascera' l'incarico all'inizio del prossimo anno. Il settantasettenne Zen (nella foto con il Papa) ha spiegato che la sua richiesta di ritirarsi e' stata accolta da Benedetto XVI, dopo che due precedenti domande erano state respinte. Zen, un salesiano nato a Shanghai dal 2002 alla guida dei fedeli dei 220mila cattolici dell'ex colonia britannica, e' diventato di fatto una figura di riferimento per l'opposizione e secondo molti era il principale ostacolo nei negoziati per una normalizzazione dei rapporti tra Pechino e la Santa Sede. A Hong Kong vivono 220mila cattolici che hanno una grande influenza sulla societa' grazie alle scuole e alle associazioni caritatevoli. "Voglio dedicare piu' tempo alle Chiese del territorio cinese, perche' sono molto grandi e molto complesse", ha spiegato Zen, assicurando che non interferira' nei rapporti tra Cina e Vaticano. A questo riguardo ha anche auspicato che il suo successore, il vescovo coadiutore John Tong, 69 anni, possa contribuire al miglioramento delle relazioni. Non si profilano, pero', grandi cambiamenti nella linea della curia di Hong Kong: Tong ha sempre espresso totale apprezzamento per l'operato di Zen. Gia' prima di diventare vescovo di Hong Kong, Zen aveva tenuto veglie di preghiere annuali per ricordare il massacro della Tienanmen, denunciato gli arresti di vescovi e sacerdoti e si era battuto per difendere la democrazia a Hong Kong. Liu Bainian, vicepresidente dell'Associazione delle Chiese patriottiche cinesi, istituita da Pechino per tenere sotto controlli i cattolici, ha avvertito che dopo il ritiro Zen dovra' cambiare approccio se intende favorire il dialogo con il Vaticano.
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