Polemiche e Famiglia Cristiana

Afferma in merito Padre Lombardi:
"Il settimanale Famiglia Cristiana è una testata importante della realtà cattolica ma non ha titolo per esprimere né la linea della Santa Sede né quella della Conferenza episcopale italiana. Le sue posizioni sono quindi esclusivamente responsabilità della sua direzione".

La nota è chiarificatoria e non va interpretata. Più che prendere le distanze dalla rivista ne chiarisce, caritativamente, l'ambito e i contorni richiamando a responsabilità sia le linee editoriali e gli articolisti che i fedeli che eventualmente dovessero leggerla.

La lettura del magistero, della dottrina della Chiesa e della tradizione non va interpretata soggettivamente ma ha in se stessa e nella chiarezza del Diritto Canonico, se occorre, gli strumenti per fare discernimento e attualizzazione.
Alcune interpretazioni, tal'altro gravi, in materia di morale, fatte da Famiglia Cristiana vanno intese come opinioni soggettive degli articolisti e della redazione; cioè della sua direzione che se ne fa totalmente carico e responsabilità.

Che poi tali "linee pastorali" di famiglia cristiana siano state in contrasto con l'identità cattolica del giornale e del nome stesso del giornale è discernimento che spetta ai fedeli e ai parroci che eventualmente ne permettono la diffusione nelle parrocchie.
La fonte del magistero, le linee della Santa Sede e quelle della conferenza episcopale sono chiaramente presenti negli organi e nei giornali preposti a questa funzione.
Qui ci si informa e ci si forma.

Noi personalmente aggiungiamo che bisogna sempre vigilare affinché il proprio cuore e quello di certa stampa cattolica non confonda mai il legittimo "principio di gradualità" con la "gradualità del principio"; quest'ultimo, infatti, non è solo la tomba del cristianesimo ma il principio di ogni inciviltà sociale e politica.

Paul e Francesca