Il prestare il fianco di Enzo Bianchi, il Card. Martini e non solo..

anticristo-signorelli-orvietoChi vorrà strumentalizzare una parola, un testo, uno scritto, non solo ci proverà sempre ma, talvolta, vi riuscirà anche contro la volontà di chi lo pronuncia, lo scrive, lo annuncia.
Accade. E' accaduto con lo stesso Gesù, nostro Signore, in cui i presenti hanno cercato di manipolare la sua vita, la sua testimonianza, le sue parole.
L'intervento preferito del diavolo è quello di creare confusione, smarrimento, dissipazione e paura, dando, per contrasto voce alle parti basse e oscure del cuore; quelle ferite dell'ira, della gelosia e dell'invidia.
Però ci chiediamo se siano opportuni certi interventi su quotidiani del Card. Martini, del priore Enzo Bianchi, di certi vescovi emeriti o di altri non emeriti e (almeno a tiro di giacchetta) simpatizzanti o meno per l'una o l'altra posizione politica. A chi giova?

Fare un intervento come quello sulla lussuria, su La Stampa del 19 gennaio 2011, da parte del priore Enzo Bianchi è lodevole dal punto di vista dei contenuti ma inopportuno dal punto di vista della modalità e, si sa, anche questa mancanza di temperanza è una forma di lussuria.
A meno che non sia una chiara scelta politica velata da un'opportunità riflessiva, cosa che, francamente, non ci auguriamo.

Ma se io so che un mio discorso può essere colto da una parte politica come un "portabandiera", così come di fatto è avvenuto e sta avvenendo con le "campagne civili" de L'Unità e di Repubblica , sarà bene che trovo altra sede e altra modalità per esprimerlo.
A poco possono servire le chiarificazioni nella trasmissione della Bignardi - che non è certo nota per un epoché di giudizio - dicendo: "... stiamo molto attenti, noi monaci, a non giudicare le persone.." se poi poniamo in essere non una riflessione generale che, realmente riguarda tutti, ciascuno, qualunque sia la sua sensbilità politica, ma un discorso che, sia per il giornale in cui si scrive, sia per clima politico, è strumentalizzabile.
Che la lussuria sia un problema di tutti e che nelle vesti patinate, dei reality, dei massmedia e di "artisti", attori e cantanti, corrompa l'uomo e le donne dal di dentro è vero.
Che la "cosificazione", non solo fisica ma ancor più psicologica e spirituale sia un danno gravissimo ad una umanità bella e cristificata, è indubbio.
Ma che si manchi di temperanza, cioè di scelta oculata di esposizione e di luogo in cui ne parlo per evitare ogni sorta di strumentalizzazione... beh, tutto questo non è rispettoso del messaggio stesso che io sto proponendo.
Non è' il solo il priore Enzo Bianchi a prestarsi a questi scivolamenti. Ma diversi uomini di Chiesa che hanno una certa esposizione e alcuni vaticanisti noti si prestano e si sono prestati a questo giochetto.
Meglio sarebbe dire, per correttezza epistemologica, io ho il cuore a sinistra o a destra ed ora faccio, a partire da questo, una riflessione. Io sono anti berlusconiano o berlusconiano e da questo parlo di principi.
Io amo, rispetto e ascolto Pietro oppure io ho una visione di Chiesa tutta mia e alternativa.
Senza contare poi che fare "gli alternativi", nel cammino evangelico ed ecclesiale, è già una forma spiritualizzata di lussuria.
Non vogliamo certo negare un proprio personale approccio a determinate tematiche... ma la temperanza e l'equilibrio sono, in certe situazioni, non accessorie ma veicolanti. La temperanza, aiuta a fissare lo sguardo sui principi e non sulle circostanze.
Proprio per tale motivo aiuta, poi, a giudicare correttamente gli eventi e la storia e anche le circostanze specifiche... ma senza farsi tirare per la giacchetta.

I piani non si devono confondere, possono avere dei punti di contatto. C'è infatti vicinanza stretta tra etica e morale ed etica politica, ma mai ci dev'essere confusione di punti di partenza, di obiettivi e di ruoli.
Se parlo della lussuria su un giornale "laico" devo specificare a chiare lettere che non voglio essere strumentalizzato e che il discorso riguarda veramente e realmente tutti e che la circostanza storica è uno spunto per riflettere e non per prendere parte politica o alimentarne una. Altrimenti anch'io pongo in essere una cosificazione e alimento quella "lussuria politica" che porta alla divisione e alla faziosità così deleteria per un paese immobilizzato.
Ci auguriamo che non avvengano più certi scivoloni e che si lavori veramente per il bene degli uomini e delle donne di questa nazione.

Lo staff di Zammerù Maskil