Gli amici scrivono

L'IDEOLOGIA NON DIFENDE LA DONNA DALLA VIOLENZA

ANTONELLO IAPICCAOgni anno per la Giornata contro le violenze sulle donne si accende il dibattito, forse sarebbe meglio definirlo la gazzarra, i soliti Tg della Rai e di Mediaset che ci ricordano i vari femminicidi e poi i numeri sulle violenze che ogni anno tendono ad aumentare, le immancabili manifestazioni con i soliti slogan più o meno violenti contro il maschio bianco (se è di colore non vale) sempre e comunque colpevole di violenze.

La faccio breve, non ho quasi mai sentito un commento sensato che vada all'origine dell'atto violento, sento quasi sempre ideologia allo stato puro. A questo punto mi fermo e lascio la parola a don Antonello Iapicca, sacerdote missionario della parola che ogni giorno commenta il Vangelo del giorno sulla sua pagina facebook, e che è intervenuto con una puntuale riflessione sulla Giornata delle violenze sulle donne.

Avete sentito da qualche parte dire che la violenza sgorga da un cuore malato perché ingannato? Che la violenza cosiddetta di genere è una violenza come tutte le altre, frutto del peccato che viene prima di ogni reato? E che il femminicidio non è una violenza speciale da trattare in modo speciale ma il frutto dell'inganno satanico che spaccia per amore la passione della carne, la concupiscenza che fa dell'altro un oggetto di piacere e un distributore d'affetto, mancando i quali cuore e mente si spengono e divengono capaci di qualsiasi orrore?

No, questo non si dice, si dicono altre cose, si accusa il maschio, sempre e comunque violento e patriarca, per instillare, subdolamente, l'odio e il disprezzo per l'uomo sposo e padre. E così, dopo aver distrutto la donna come sposa e madre, con queste giornate create e monopolizzate dall'ideologia, è infilzato e ucciso anche l'uomo.

L'uso ideologico del male per rendersi schiave del male e della menzogna é un colpo da maestro del demonio. Un inganno che utilizza il peccato e la follia assassina per acquisire false libertà e falsi diritti che tolgono ad altri, violentemente, il diritto fondamentale alla vita.

Che rispetto e tutela della donna è spingerla ad abortire e a divenire la tomba dei propri figli, o a diventare un utero da affittare per soddisfare desideri impossibili che generano sofferenze indicibili a figli resi orfani di madre e trattati come giocattoli? Perché questo gridavano ieri in piazza. E questo, subdolo, è il messaggio che si vuole passare e imporre con l'educazione affettiva e sessuale nelle scuole, l'uso indiscriminato del corpo e del sesso, basta che sia consenziente. E poi, se appare un figlio, che si polverizzi con una pillola. Insomma, persone ridotte a bestie che dovrebbero usare una ragione ormai anestetizzata nella carne per rispettare il prossimo...

Purtroppo queste giornate e queste manifestazioni, come quelle pacifiste di alcuni decenni fa, e come la maggior parte delle manifestazioni di piazza, sono delle grandi messinscena di chi, per il vile denaro, cerca di imporre un'ideologia che mira a distruggere la famiglia demolendo la figura dell'uomo come sposo e padre, e della donna come sposa e madre. C'è un disegno satanico di trasformazione della società in un grande cimitero d'anime popolata da post-uomini ridotti a bestie che vivono per soddisfare i bisogni primari, cibo e sesso, e che per essi fatichino e producano.

No, non sono queste manifestazioni, le aperture dei telegiornali, le paginate e le trasmissioni, non sono le canzoni e le interviste a difendere le donne e a creare una mentalità nuova che sconfigga la violenza. Perché la violenza genera altra violenza, la menzogna altra menzogna, l'odio altro odio.

Mai una donna sarà rispettata e protetta sino a che non sarà guardata con gli occhi di Dio, quale persona creata insieme all'uomo a sua immagine e somiglianza, di fronte all'uomo come suo aiuto e complemento, per vivere nel dono di se stessa nell'accoglienza feconda della vita che difende e cura con amore.

E questo sguardo scaturisce solo dalla conversione del cuore, frutto dell'incontro salvifico con Gesù Cristo e il suo amore che distrugge il peccato alla radice donando alle persone il suo stesso cuore. Perché come il male viene dal cuore dell'uomo così anche il bene. E solo un cuore guarito e rinnovato in Cristo, ricolmo del suo amore capace di curare le ferite più profonde, potrà amare e quindi rispettare. Tutto il resto è fuffa avariata di un'ideologia satanica.

Torino, 27 novembre 2024           

a cura di Domenico Bonvegna