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Amare i giovani
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- Creato: 09 Dicembre 2007
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Durante l'Angelus dell'Immacolata Benedetto XVI rivolge un particolare pensiero (attualissimo e motivo di non poca preoccupazione) ai giovani:
"Penso ai giovani di oggi, cresciuti in un ambiente saturo di messaggi che propongono falsi modelli di felicità. Questi ragazzi e ragazze rischiano di perdere la speranza perché sembrano spesso orfani del vero amore, che riempie di significato e di gioia la vita. È stato questo un tema caro al mio venerato predecessore Giovanni Paolo II, che tante volte ha proposto alla gioventù del nostro tempo Maria quale "Madre del bell'amore".
Non poche esperienze ci dicono purtroppo che gli adolescenti, i giovani e persino i bambini sono facili vittime della corruzione dell'amore, ingannati da adulti senza scrupoli i quali, mentendo a se stessi e a loro, li attirano nei vicoli senza uscita del consumismo: anche le realtà più sacre, come il corpo umano, tempio del Dio dell'amore e della vita, diventano così oggetti di consumo; e questo sempre più presto, già nella preadolescenza. Che tristezza quando i ragazzi smarriscono lo stupore, l'incanto dei sentimenti più belli, il valore del rispetto del corpo, manifestazione della persona e del suo insondabile mistero!" (Benedetto XVI).
E' una problematica con cui cominciare a fare i conti sul serio! Persino in ambito sociale non si può non prendere atto della deriva verso cui tendono moltissimi giovani. Come fai a dire che ciò che la Chiesa denuncia con preoccupazione è solo moralismo clericale, quando a vagare tra i "vicoli senza uscita del consumismo" c'è proprio tuo figlio?
Molti dei nostri giovani hanno tutto, ma davvero tutto! Sono sovrani di una realtà sempre meno attenta alla dignità della loro persona. I loro corpi, sacri a Dio fin dalla loro nascita, per qualcuno non hanno più nessun valore?
Nessuno li aiuta a comprendere la preziosità del proprio corpo e di quello altrui. I ragazzi - avverte il Pontefice con preoccupazione - "smarriscono lo stupore, l'incanto dei sentimenti più belli, il valore del rispetto del corpo, manifestazione della persona e del suo insondabile mistero!".
Hanno tutto ciò che la moda detta periodicamente alle loro fragili intelligenze, e tutto ciò che posseggono è soltanto il simbolo di un potere consumistico devastante. Prima ancora di addossare ad altri la responsabilità di questo degrado culturale e sociale dei nostri figli perché non chiedersi: "Dov'ero (io padre, io madre) quando la fragile identità di mio figlio veniva plasmata e svuotata di ogni significato"?
C'è tempo per rispondere... siamo solo vicini al 2008!!!
Michelangelo N.