Rassegna stampa formazione e catechesi

«Capisci quello che stai leggendo?» «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?».

WhatsApp Image 2022 05 27 at 6.22.35 PMLa lettura continua del libro degli Atti degli Apostoli durante il periodo pasquale ci ha fatto ritrovare tante pericopi del testo sacro che ci riportano agli inizi della Chiesa, ai primi passi degli apostoli -i Dodici, Paolo ed i suoi discepoli- nell’annuncio del Vangelo di Cristo. Una delle pericopi lette è l’incontro, la missione vera e propria, di Filippo verso l’eunuco etiopico che troviamo in Atti 8,26-40. È un testo che sempre mi è apparso come uno dei più bei esempi di mistagogia nella Sacra Scrittura, una mistagogia breve e succinta riassunta in questa frase: “…gli annunziò la buona novella di Gesù…”. Parlo della mistagogia intesa come quella guida, introduzione di qualcuno a qualcun’altro e verso qualcosa, quasi guidandolo per mano. Mistagogia, pedagogia anche se si vuole, due parole che ci riportano a quel “sapiente guidare alla conoscenza, alla comprensione” da parte di un maestro verso un suo discepolo non per forza ignorante ma sì desideroso di imparare, di comprendere. Un imparare ed un comprendere -e quindi anche un vivere- che per i cristiani è il mistero allo stesso tempo manifesto e nascosto, reale e celato nelle pagine della Sacra Scrittura: il Verbo eterno di Dio incarnato, nato, patito, morto e risorto.


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