- “Difficile da individuare ed in crescita”. Così oggi il card. Severino Poletto, arcivescovo di Torino, ha definito la sofferenza psichiatrica, intervenendo all’Ospedale Molinette al convegno “Salute mentale e diritti: il ruolo dell’associazionismo”. “Lo rilevo – ha detto – incontrando le famiglie che vivono questo dramma, ma anche dal numero di persone che richiedono l’intervento di un esorcista, spesso inutile perché il problema è di natura psichiatrica o psicologica”. I parroci e gli operatori pastorali, ha riferito il cardinale, segnalano una crescita di persone affette da disagi psichici. “Un aumento che può trarre origine dalla situazione sociale della nostra società, dalla perdita del posto di lavoro soprattutto per i lavoratori meno giovani, dalla malattia di una persona di famiglia o di un amico, dallo sfaldamento della famiglia di origine o di quella di elezione”. “Dietro ad ogni malato e alla sua sofferenza, - ha evidenziato – c’è sempre quella della sua famiglia che non va lasciata sola. Lo leggo nei volti di un padre e di una madre mentre guardano il loro figlio malato. Vedo la loro paura per il futuro”. Chiede un cambiamento: “accanto ai farmaci è importante riscoprire la forza delle relazioni vere e significative”. Infine il ruolo del volontariato: “non è solo cattolico”, ma deve svolgere un ruolo di “appoggio”. Da SIR