Rassegna stampa etica

Ecco come la Chiesa inglese vivrà le Olimpiadi

olimpiadi-londra-chiesaA pochi giorni dall’evento londinese l’arcivescovo di Westminster illustra a Vatican Insider le iniziativa messe in campo dai cattolici

Alessandro Speciale
città del Vaticano  

Mancano pochi giorni all'apertura delle Olimpiadi di Londra e la Chiesa Cattolica è pronta a fare la sua parte perché il grande evento sportivo non sia solo una serie di gare ma sappia incarnare veramente lo 'spirito olimpico'. In un'intervista con Vatican Insider, l'arcivescovo di Westminster, monsignor Vincent Nichols, spiega quali sono le iniziative messe in piedi dalla Conferenza Episcopale dell'Inghilterra e del Galles in vista dei Giochi.

“Prima di tutto – racconta l'arcivescovo –, come accade con ogni Olimpiade, c'è un movimento chiamato More than Gold, 'Più dell'oro', che unisce le Chiese che lavorano per sostenere i Giochi”
 

Cosa fa More than Gold?

“Ci siamo concentrati soprattutto sull'alloggio per le famiglie degli atleti che vogliono venire a vedere i loro figli e le loro figlie in gara ma non si possono permettere di stare in un hotel. Abbiamo trovato centinaia di persone disposte a condividere la loro casa con queste famiglie.

Poi vogliamo coinvolgere i giovani nei Giochi e offrire loro la possibilità di fare un'esperienza 'da vicino'. Ad esempio, chi partecipa a dei progetti sociali avrà la possibilità di vedere le gare tutti insieme nei locali parrocchiali”.
 

Le Olimpiadi sono a Londra ma l'evento coinvolge l'intero Paese...

“Certo, abbiamo avuto un grande evento per giovani, a cui hanno partecipato 8-9mila persone, intitolato 'la fiamma', per parlare della fiamma della fede. Hanno partecipato anche alcuni atleti olimpici che hanno spiegato come la loro fede cristiana sia parte integrante del loro impegno, del loro essere atleti.

Poi abbiamo creato una Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport in Inghilterra, qualcosa che rimarrà anche dopo le Olimpiadi: un'organizzazione che cercherà di mettere a frutto le strutture delle scuole e delle organizzazioni cattoliche sul territorio, per fare in modo che i giovani dei quartieri difficili abbiano l'opportunità di fare sport insieme invece di essere lasciati in mezzo alla strada. Ma nella visione di papa Wojtyla, la fondazione cercherà di lavorare sullo spirito oltre che sul corpo, presentando la sua 'teologia del corpo', per integrare il benessere fisico con quello spirituale.
 

È stato organizzato qualcosa anche nelle scuole?

Già un anno prima delle Olimpiadi, nelle scuole cattoliche abbiamo sfruttato i Giochi per educare alle virtù tradizionali: se gli atleti si allenano per una gara, noi ci alleniamo ad essere cittadini virtuosi e di qualità. Un'iniziativa molto originale.

Infine, ci siamo ispirati alla tradizione della 'tregua olimpica' per rispondere al problema della violenza urbana. In collaborazione con la polizia e altre fondazioni, gruppi di giovani hanno chiesto a dei negozianti di diventare dei 'rifugi sicuri' in città: chi si sente minacciato può entrare, chiedere aiuto e far chiamare la polizia. L'iniziativa è cominciata 50 giorni prima dell'apertura dei giochi e finirà 50 giorni dopo.

 

Ci saranno anche dei momenti liturgici?

Ci sarà una messa di apertura nella cattedrale di Westminster il 28 luglio. E per la conclusione delle Paralimpiadi ci sarà una cerimonia di chiusura. Quindi, credo che siamo pronti e non vediamo l'ora che i giochi inizino.

© http://vaticaninsider.lastampa.it/ - 16 luglio 2012

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