Rassegna stampa etica

Carlo Maria Martini in Francia tra maturità nel celibato e affezione a Maria

Martini salutoP. Pietro Messa, ofm

Proprio in Francia, in un incontro a La Salette con i giovani sacerdoti della diocesi di Milano, il cardinal Carlo Maria Martini espresse la sua preoccupazione per "una certa diminuzione della familiarità affettiva con Maria nell'élite ecclesiastica” e vide un certo "rapporto tra tale raffreddamento e carenze, crisi affettive, disordini emotivi che affliggono oggi l'élite ecclesiastica".

La espresse come intuizione vaga, pur nella sua forza, e bisognosa di essere approfondita, pensata. 

Lo stesso Cardinale, allora arcivescovo di Milano, donò le linee di approfondimento di queste sue intuizioni: la considerazione di Maria come "icona non soltanto del femminile, ma dell'anima femminile". Per approfondire ciò il cardinal Martini rimanda alla distinzione psicologica di Jung tra Animus e Anima e quella teologica di Hans Urs von Balthasar tra “principio petrino” e “principio mariano”. Continuando egli afferma che se la devozione mariana è autentica, "attraverso la mediazione di Maria viene messo a fuoco e in moto il nostro vissuto affettivo spirituale, che è poi capace di ordinare, regolare, moderare lo stesso vissuto affettivo quotidiano".