III domenica di Avvento - Anno C

teofania-5.jpgColletta
Guarda, o Padre, il tuo popolo,
che attende con fede il Natale del Signore,
e fa’ che giunga a celebrare con rinnovata esultanza
il grande mistero della salvezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Oppure:
O Dio, fonte della vita e della gioia,
rinnovaci con la potenza del tuo Spirito,
perché corriamo sulla via dei tuoi comandamenti,
e portiamo a tutti gli uomini
il lieto annunzio del Salvatore, Gesù Cristo tuo Figlio.
Egli è Dio, e vive e regna con te...

 

Prima lettura 
Sof 3,14-18
Il Signore esulterà per te con grida di gioia.
 
Dal libro del profeta Sofonìa

Rallègrati, figlia di Sion,
grida di gioia, Israele,
esulta e acclama con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d’Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non temerai più alcuna sventura.
In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te
è un salvatore potente.
Gioirà per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
esulterà per te con grida di gioia».

Parola di Dio
 

 

Salmo responsoriale 
Is 12
 
Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.


Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.
 

 

Seconda lettura 
Fil 4,4-7
Il Signore è vicino!
 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!
Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.

Parola di Dio
 


Canto al Vangelo (Is 61,1)
Alleluia, alleluia.

Lo Spirito del Signore è sopra di me,
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.
Alleluia.
 

 

Vangelo 
Lc 3,10-18
E noi che cosa dobbiamo fare?
 
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

Parola del Signore
 


Commento


"
Giovanni Battista: attesa e fedeltà alla Gioia"
.


All'inizio del brano l'evangelista Luca racconta che le folle, i pubblicani e i soldati interrogano Giovanni per farsi dire come devono comportarsi e il criterio che ricevono come risposta è questo:

vivete nell'essenzialità e dell'essenziale.

Gli orpelli e il sovrappiù spesso sono di impedimento al conseguimento della gioia.
Chi desidera la persona amata reputa tutto un limite e assai poco davanti di fronte a colui che brama.
E desidera correre nudo e spoglio per non essere appesantito e non perdere tempo inutile.

Poi il brano prosegue mettendo in evidenza l'attesa del Messia.

Questa attesa era talmente forte al punto che la gente si chiedeva se non fosse Giovanni stesso quel Cristo che attendevano.

E qui Giovanni svela tutta la caratteristica e l'importanza della sua missione: "Io vi battezzo con acqua;... costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco".

Giovanni predica un battesimo di penitenza, di conversione, mentre Gesù nel battezzare dona la sua stessa divinità, il suo Spirito.

Giovanni è il prototipo dell'uomo che Dio si è preparato affinché apra agli altri la via di accesso al Figlio.

È la persona pronta ad accogliere il Signore che viene.


Sintesi vivente dell'AT, in lui vediamo la caratteristica fondamentale di tutta la storia d'Israele: l'attesa.

Frutto di una fede assoluta nella promessa, è la condizione indispensabile per il compimento. Giovanni e Gesù stanno tra loro come AT e NT, come promessa e compimento, come legge e grazia. Attraverso Giovanni, Luca vuol condurre il cristiano ad accogliere il Signore che viene.

Giovanni è una voce, che poi si spegnerà per lasciare il posto a Colui che è la Parola per eccellenza, il Verbo di Dio Gesù Cristo.

Si può dire che, nella figura di Giovanni si descrive come si deve comprendere l'uomo in rapporto al Cristo, il quale viene per donargli la sua vera identità di figlio di Dio.

Cosa dice a me oggi questo vangelo? A cosa mi richiama?

La figura di Giovanni mi stimola a disporre il mio cuore nell'attesa del Salvatore attuandola con una vera conversione del cuore e con la penitenza.

Questo tempo di Avvento è tempo privilegiato e pieno di grazia, è un tempo forte nel quale abbiamo la possibilità di decidere di cambiare la nostra vita.

Questa decisione è assolutamente necessaria per poter accogliere Gesù Cristo nella nostra esistenza senza compromessi di sorta.
Cosa non fare per accogliere non una gioia effimera ma la fonte della Gioia? La gioia stessa?


E' un cammino molto impegnativo, ma di fronte al Cristo che viene, gioa del cuore e delle membra, non possiamo sottrarci a questa sfida.

Dobbiamo e, soprattutto, possiamo, accettarla e, facendo forza sulla grazia che ci viene da quel battesimo grazie al quale Gesù ci ha trasmesso, una volta per tutte, la partecipazione alla sua divinità, possiamo far fruttificare al meglio questo tempo di grazia che è l'Avvento.
Gioia chiama gioia.

In conclusione, impariamo da Giovanni il saper attendere Gesù che viene, non passivamente ma preparando il nostro cuore alla sua venuta con un seria ed efficace conversione e con la penitenza.
Ma avendo la gioia di Giovanni che esulta sin dal grembo della madre nel desiderio del Cristo che viene.

Il Natale, al quale ci stiamo preparando, altro non è che questo: l'evento grazie al quale Gesù Cristo vuole donarci la sua vera identità di Figlio di Dio:
"... a quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio." (Giovanni 1,12)

Questa è la nostra gioia e tutta la nostra pienezza: Cristo e tutto quanto viene da Lui.
Amen.


Alberto R.
 e
Paul




Contributo fornito dal Monastero del Sacro Cuore
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