III domenica del Tempo Ordinario - Anno C
- Dettagli
- Creato: 24 Gennaio 2016
- Hits: 6270
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
guida i nostri atti secondo la tua volontà,
perché nel nome del tuo diletto Figlio
portiamo frutti generosi di opere buone.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Oppure:
O Padre, tu hai mandato il Cristo, re e profeta,
ad annunziare ai poveri il lieto messaggio del tuo regno,
fa’ che la sua parola che oggi risuona nella Chiesa,
ci edifichi in un corpo solo
e ci renda strumento di liberazione e di salvezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura
Ne 8,2-4.5-6.8-10
Leggevano il libro della legge e ne spiegavano il senso.
Dal libro di Neemìa
In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.
Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.
I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura.
Neemìa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
Poi Neemìa disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».
Parola di Dio
Salmo responsoriale
Sal 18
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.
Seconda lettura
1Cor 12,12-30
Voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra. Se il piede dicesse: «Poiché non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: «Poiché non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato?
Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?
Parola di Dio.
Forma breve (1Cor 12, 12-14.27):
Dalla lettera prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo.
Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Lc 4,18)
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.
Vangelo
Lc 1,1-4; 4,14-21
Oggi si è compiuta questa Scrittura.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Parola del Signore
Commento
"Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi".
In questa domenica si inizia a leggere il vangelo di Luca, il quale è rivolto ai cristiani provenienti dal paganesimo.
Luca qui si preoccupa di: "scrivere un resoconto ordinato degli avvenimenti successi tra di noi, perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto".
L'uomo senza una "storia" è uno smemorato che non sa chi è, un punto gettato nel vuoto, incapace di riconoscersi e di farsi riconoscere.
Quello di Luca è un vangelo "storico".
Si fa carico della storia dell'uomo concreto e la apre alla salvezza; una salvezza prima promessa e ora realizzata compiutamente in Gesù.
Nel prologo Luca dà le sue credenziali di "storico della salvezza". Parla di "quelle cose che "avvenimenti successi tra noi", trasmesse da "testimoni oculari", divenuti "servitori della Parola".
Luca utilizza il racconto ordinato fatto da molti perché il lettore, Teofilo, possa rendersi conto della solidità degli insegnamenti ricevuti.
"Teofilo" è il destinatario del vangelo di Luca.
"Teofilo" significa "amato da Dio" o "amante di Dio", è figura del discepolo che, ricevuto l'annuncio, sa di essere "amato da Dio" e desidera con tutto il cuore diventare anche un "amante di Dio". Luca si rivolge quindi al cristiano che vuol diventare adulto, fermo e maturo, conscio della sua responsabilità davanti al mondo e alla storia.
Questa è la responsabilità che ha ciascuno di noi, destinatari della salvezza donataci da Gesù: a noi viene donato il vangelo di Luca.
Dopo il prologo vi è una seconda parte presa dal capitolo 4 dove Gesù dimostra di essere Figlio di Dio con l'annuncio della Parola.
Nella potenza dello Spirito Santo inizia il suo ministero e inaugura l'anno giubilare in cui si vive la paternità di Dio nella fraternità fra gli uomini.
Qui Gesù non spiega la Parola, ma l'attualizza, la rende attuale, la compie.
Gesù è il Figlio obbediente, è il compimento di ogni parola.
Così, anche per noi, attualizzare la Parola significa ascoltare il vangelo e viverlo.
L'obbedienza ad esso ci rende attuali all'oggi di Dio, odierni a Gesù, il Figlio, nel quale la storia di ogni Adamo trova compimento.
In questo discorso inaugurale abbiamo la spiegazione autentica del ministero di Gesù: quale il fine (l'essere figli del Padre nell'essere figli tra noi), quale il mezzo (l'ascolto della Parola del Padre), come agire (nella forza dell'Amore, che è lo Spirito di Dio), quando agire (oggi) e per chi (per chi ascolta).
Io ritengo che questo vangelo di oggi rivolto a noi "amati di Dio" che vogliono divenire "amanti di Dio" ci deve spingere ad atteggiamenti concreti da ritenere fondamentali nel nostro cammino di conversione per una piena consapevolezza dell'Amore che Dio ha riversato su ognuno di noi: essere figli del Padre amandoci come fratelli, ascoltare la Parola del Padre che è Gesù Cristo con tutto ciò che ha detto e fatto, sotto l'azione dello Spirito di Dio senza del quale non possiamo fare nulla. Tutto questo agendo nell'oggi della nostra vita e per finire, pienamente consapevoli che questa Parola rompe, spezza le coordinate spazio temporali e viene donata a me oggi, viene donata a tutti coloro che vogliono ascoltare la Parola di Dio. Un oggi dunque che attende il compimento della Parola di Dio in tutti gli aspetti della storia quotidiana che ciascuno di noi vive... famiglia, lavoro, vita sociale... non c'è un solo ambito che non "gravida" di attesa che la Parola si compia attraverso il nostro ascolto e la nostra sequela obbediente; attraverso la nostra conversione personale e la nostra testimonianza.
Buona domenica del Signore.
Alberto e Paul
Meditazioni e commento proposto dal Monastero del Sacro CuoreIII_Dom_TO_C.pdf