XXI domenica del Tempo Ordinario - Anno A

madre-teresa-3.jpgColletta
O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli,
concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi
e desiderare ciò che prometti,
perché fra le vicende del mondo
là siano fissi i nostri cuori
dove è la vera gioia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Oppure:
O Padre, fonte di sapienza,
che nell'umile testimonianza dell'apostolo Pietro
hai posto il fondamento della nostra fede,
dona a tutti gli uomini la luce del tuo Spirito,
perché riconoscendo in Gesù di Nazaret
il Figlio del Dio vivente,
diventino pietre vive
per l'edificazione della tua Chiesa.
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 


Prima lettura 
Is 22,19-23
Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide.
 

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore a Sebna, maggiordomo del palazzo:
«Ti toglierò la carica,
ti rovescerò dal tuo posto.
In quel giorno avverrà
che io chiamerò il mio servo Eliakìm, figlio di Chelkìa;
lo rivestirò con la tua tunica,
lo cingerò della tua cintura
e metterò il tuo potere nelle sue mani.
Sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme
e per il casato di Giuda.
Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide:
se egli apre, nessuno chiuderà;
se egli chiude, nessuno potrà aprire.
Lo conficcherò come un piolo in luogo solido
e sarà un trono di gloria per la casa di suo padre».

Parola di Dio 
 


Salmo responsoriale 
Sal 137
 

Signore, il tuo amore è per sempre.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.


Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.


Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l'umile;
il superbo invece lo riconosce da lontano.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l'opera delle tue mani. 
 


Seconda lettura 
Rm 11,33-36
Da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose.
 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie!
Infatti,
chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore?
O chi mai è stato suo consigliere?
O chi gli ha dato qualcosa per primo
tanto da riceverne il contraccambio?
Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.

Parola di Dio 
 


Canto al Vangelo (Mt 16,18)
Alleluia, alleluia.
Tu sei Pietro e su questa pietra
edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
Alleluia.
 


Vangelo 
Mt 16,13-20
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.



Commento

«Ma voi, chi dite che io sia?»

Non è certo una domanda retorica quella che pone Gesù. Neanche una domanda da catechismo. Piuttosto la domanda piena che coinvolge un tu e lo scuote nelle fondamenta.
E tu, proprio tu, nella tua unicissima essenza, nella tua volontà, nella tua vita, nei tuoi sogni, nei tuoi desideri, nel cuore del tuo cuore...
per te chi sono?
Poiché questa non è una domanda ma "la domanda"... ogni fuga è tempo perso.

Ogni volta che durante la nostra vita e addirittura la nostra giornata eludiamo questa domanda siamo in un certo qual modo "relativisti" e "professionisti" della fuga.
Se tu credi che sono realmente il Figlio di Dio, dice Gesù, perché temi e tremi?
Perché non alzi lo sguardo e ri-doni la gioia che ti è stata donata?
Perché tentenni?
Ogni discernimento autentico, sia esso morale o vocazionale, nasce dal prendere seriamente e con gioia questa domanda di Gesù:
Tu chi dici che io sia?
Anzi, ancora prima, ogni discernimento all'esistenza reale e concreta nasce da questa domanda.
Gesù infatti, in modi e tempi diversi, la rivolge a ciascuno.
La risposta è personale e trasforma ciascuno ma è simile per tutti nella risposta.

E' una domanda che suscita la fede e suscita il cambiamento e fa di te un uomo nuovo solo che non fuggi a questa domanda.
Ti trasforma da simone a Pietro così come è avvenuto per il primo degli apostoli.
Anzi.
E' questa domanda posta seriamente che suscita in te il "senso di Chiesa". Perché se ti poni la domanda e vi rispondi correttamente e senza paura il tuo cuore capisce e ama la Chiesa. Non la Chiesa dei tuoi sogni ma quella reale in cui Dio ti ha posto storicamente.

Ecco che allora il non fuggire alla domanda ti fa aderire a Cristo e alla Sua Chiesa, quella concreta e cattolica in cui ora sei chiamato a convertirti da simone a pietro da uomo vecchio a uomo nuovo.
Ogni dissenso appare ed è veramente ridicolo davanti alla potenza e alla esigenza di questa domanda.

Infatti non si può amare Cristo senza amare questa Chiesa di oggi agosto 2008 con questo splendido Santo Padre, questi vescovi, questi sacerdoti, questi religiosi, questi fedeli. Questa Chiesa senza fughe e scorciatoie.
Un amore radicale che nasce dalla stessa domanda che Gesù ti pone e che ti mette con le spalle al muro.
Poco importa il tuo ruolo nella Chiesa, piccolo o grande, stimato o nascosto, in evidenza o umile, al centro o fuori le mura; tu ama e basta.
Onorando, servendo, perdonando, stimando, morendo e frantumando il tuo io malato davanti alla potenza della Parola di Cristo.
E' infatti satana che sopravvaluta il dissenso e il dividere; quello che conta è amare e servire contando solo su Cristo, il quale, solo, guida e cambia la storia.
Tu rispondi alla domanda e agisci di conseguenza ma non contare sui tuoi sforzi e sul successo dell'impresa. Conta solo se hai amato fino alla fine e se hai cercato, ieri e ora, di rispondere seriamente a questa domanda di Gesù e nella Verità e nell'Amore che essa comporta.
"Amare Cristo è amare la Chiesa" (sant’Eugenio de Mazenod)

«Ma voi, chi dite che io sia?». Questa Parola che domandando ti cambia e ti rinnova e, nel contempo, crea il più grande miracolo possibile sulla terra:
fa vibrare il tuo cuore nel battito di Cristo, nello stesso ritmo, nella stessa passione, nello stesso sangue.
Ti strappa da te stesso (dolcemente o violentemente) per restituirti il tuo vero io trasfigurato nella potenza dello Spirito Santo.
Questa Parola è infatti il concepimento dell'uomo nuovo.

Questa è la domanda che chiaramente e umilmente Dio, Gesù Cristo Signore, ti fa.
Tu respira e rispondi senza indugio riconoscendo la Sua Signoria, il Suo dolce Giogo e finalmente vedrai oltre ogni tua cecità e oltre ogni tuo limite.
La domanda Cristo la fa a te e anche al "voi"; ai tuoi fratelli. Rispondi con gioia e chiedi che ciascuno possa rispondere con almeno la stessa gioia che ti inonda l'anima. Anzi desidera (senza mai esigere) che altri amino Cristo più di te.
Tu rispondi al tuo posto, qualunque esso sia, e ritienilo il più grande onore.

Questo è il comando di Dio, il "piolo in luogo solido"...
ascolta la domanda e rispondi con gioia e senza riserve.

Paul



« Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa »

         Il ministero di Pietro perdura sempre nella Chiesa, nella persona di coloro che gli sono succeduti ; occorre dunque ammettere che la benedizione del Signore pronunciata prima su di lui, scende persino sui suoi servi più piccoli che « custodiscono il deposito » (1 Tm 6,20). San Pietro li rappresenta e li simboleggia tutti.

         « Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli ». Promessa sacra e gloriosa è questa ! Sarà forse possibile che si esaurisca interamente nella sola persona di Pietro, per quanto grande sia questo nobile apostolo ? Sarà forse inserita nel vangelo per testimoniare semplicemente in favore di un uomo scomparso da tanto tempo ? D'altronde, è forse uso della Parola ispirata da Dio esaltare le persone ? La ricchezza di questa promessa e della benedizione di Cristo non resiste forse ad ogni interpretazione minimalista che si possa darne ? Non supera forse tale interpretazione, qualunque cosa facciamo, finché la nostra mancanza di fede non sia vinta dalla bontà di colui che si è così impegnato ? Insomma, non è un insieme di pregiudizi a impedire a tanta gente di accogliere questa promessa di Cristo fatta a Pietro, secondo la pienezza della grazia che l'ha accompagnata ? ... Se le promesse fatte agli apostoli da Cristo non si compiono nella Chiesa per tutta la sua durata, come l'efficacia dei sacramenti si potrebbe estendere al di là dell'epoca degli inizi ?

Cardinale John Henry Newman (1801-1890)

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