X domenica del Tempo Ordinario - Anno A
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- Creato: 04 Giugno 2008
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Prima Lettura Os 6, 3-6
Voglio l'amore e non il sacrificio.
Dal libro del profeta Osea
Affrettiamoci a conoscere il Signore,
la sua venuta è sicura come l'aurora.
Verrà a noi come la pioggia di autunno,
come la pioggia di primavera, che feconda la terra».
Che dovrò fare per te, Efraim,
che dovrò fare per te, Giuda?
Il vostro amore è come una nube del mattino,
come la rugiada che all'alba svanisce.
Per questo li ho colpiti per mezzo dei profeti,
li ho uccisi con le parole della mia bocca
e il mio giudizio sorge come la luce:
poiché voglio l'amore e non il sacrificio,
la conoscenza di Dio più degli olocausti.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 49
Accogli, o Dio, il dono del nostro amore.
Parla il Signore, Dio degli dei,
convoca la terra da oriente a occidente.
Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici;
i tuoi olocausti mi stanno sempre dinanzi.
Se avessi fame, a te non lo direi:
mio è il mondo e quanto contiene.
Mangerò forse la carne dei tori,
berrò forse il sangue dei capri?
Offri a Dio un sacrificio di lode
e sciogli all'Altissimo i tuoi voti;
invocami nel giorno della sventura:
ti salverò e tu mi darai gloria».
Seconda Lettura Rm 4, 18-25
Abramo si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, Abramo ebbe fede sperando contro ogni speranza e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: Così sarà la tua discendenza.
Egli non vacillò nella fede, pur vedendo già come morto il proprio corpo - aveva circa cento anni - e morto il seno di Sara.
Per la promessa di Dio non esitò con incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento. Ecco perché gli fu accreditato come giustizia.
E non soltanto per lui è stato scritto che gli fu accreditato come giustizia, ma anche per noi, ai quali sarà egualmente accreditato: a noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore, il quale è stato messo a morte per i nostri peccati ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione.
Canto al Vangelo Lc 4,18
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato
ad annunziare ai poveri la buona novella,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.
Vangelo Mt 9, 9-13
Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, passando, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte e gli disse «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli.
Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.
Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Commento
"Misericordia io voglio e non sacrificio".
La Misericordia di Dio, in ebraico "Hesed", viscere di amore e di tenerezza, non è certo da confondere con il buonismo.
E' un amore che si fa comprendere dal di dentro come l'amore per un figlio nel proprio seno.
Ti prende, ti cattura e ti trascende. Ti dona e ti prende vita. E' dolore sano che apre alla gioia.
Quale genitore che ha veramente cura del proprio figlio lo fa crescere senza unire amore, accoglienza, regole, si e no?
Sarebbe un genitore che non educherebbe, non amerebbe, non avrebbe cura; in una parola sarebbe irresponsabile.
Dio è amore e responsabilità totale verso ciascuno di noi. Dio è fedele, il suo Amore "non è come la nube del mattino"; non cessa mai ma è unito strettamente alla giustizia e alla verità delle cose.
Il lavoro del "nemico dell'uomo" invece è irresponsabile; o si pone come durissimo, implacabile, oppure, dall'altra, come untuoso, buonista, senza regole, anarchico, meschino, seduttore.
Il nemico dell'uomo è nemico proprio in quanto non vuole che l'uomo sia uomo.
Seduce per uccidere e portare alla disperazione.
Dio invece seduce per portare alla libertà e alla maturità nell'Amore.
L'uomo diventa tale solo nell'ottica dell'Amore misericordioso di Dio. Un amore che ti accoglie pienamente ma per farti trascendere, maturare, essere pienamente te stesso e responsabile. Un amore che ti crocifigge perché tu possa risorgere.
Guai se non fosse così.
Non possiamo insegnare a Dio il Suo mestiere. Egli è sovrano e sovranamente pedagogo. Siamo noi che dobbiamo imparare da Lui come essere educatori, amanti e misericordiosi.
Non possiamo pretendere di addomesticare Dio nelle nostre ideologie e nei nostri capricci.
Solo chi è discepolo di Dio e della Sua misericordia può imparare ad essere madre, padre, guida, educatore, sacerdote, pastore.
Solo chi è prostrato all'Amore può avere il polso, la fermezza, la tenerezza, la speranza e la gioia di educare.
Dunque "Affrettiamoci a conoscere il Signore,
la sua venuta è sicura come l'aurora."
Chi conosce Dio vive della "Hesed", delle sue viscere misericordiose.
E' amato e ama.
Si umanizza e umanizza.
E' salvato e, in Lui, salva.
"Ki Le'olam Hasdo, Eterna è la Sua Misericordia." (Sl. 118)
Francesca