Vuoi guarire?

PreghieraGuarigioneInterioreDal Vangelo del giorno - Giovanni 5,1-16 - Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?».

Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me».

Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina».

Senza l'esperienza reale della nostra povertà e senza un desiderio ardente di guarire non possiamo dare a Dio la possibilità di salvarci.

Egli suscita anzitutto la domanda, e cioè se, veramente, vogliamo guarire. Qui si vede il nostro desiderio e la nostra reale povertà. Povertà non sempre presente, perché sovente il nostro io ci rende impermeabili alla grazia. Un io che si fonda su se stesso, sulle sue paure, sulle sue miserie, sui suoi fantasmi.

In una parola, pur, magari, non essendo possessori di bene alcuno, non siamo affato poveri ma siamo ricchi della nostra povertà. Perennemente sulla difensiva, perennemente anaffettivi, perennemente superbi.

Però è fondamentale che alla domanda di guarigione la grazia ci trovi pronti. Pronti nel desiderio, pronti nel volere veramente la salvezza.

Se siamo seduti sulle "comodità" dell'io e sull'accidia che falsifica, pur di mantenere lo "status quo", la salvezza non può arrivare.

Ebbene Dio attende che siamo realmente impotenti e nudi per rivestirci della sua potenza. Dio attende che facciamo esperienza di ingiustizia per donarci la giustizia vera. Dio attende che facciamo esperienza di impotenza per donarci la Sua Potenza. Potenza che è anzitutto Amore che avvolge e restituisce dignità.

La capacità di prendere il nostro lettuccio e, finalmente, di camminare.

Perché, anche se pensavamo di camminare, in realtà stavamo strisciando.