L'uomo è ferito .

buon_pastore«Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

Dal Vangelo del giorno Mc 7,14-23


Gesù ricordando che ciò che esce dal cuore dell'uomo contamina l'uomo compie un'azzeramento di ogni forma di ideologia buonista che inganna l'uomo. L'uomo è ferito e può compiere il male, pensare il male, avvolgersi nel male, impostare la sua vita su strutture di male. Non solo con gesti estremi ma anche - e soprattutto -con scelte feriali, piccole e quotidiane. Egli da sé si costruisce il proprio habitus su cui rimane "invischiato". Prigioniero di sé e delle sue parti ferite. Ingannandosi è poi incapace di riconoscere il male in sé e chiedere realmente aiuto ma vive in uno stato di lamentela continua che non gli fa mai fare un salto reale di conversione, di maturazione, di crescita.

A poco serve un titolo nozionistico di "cultura", anzi a volte la nozione non accompagnata da questa umiltà sostanziale rende ancora più impermeabili e incapaci di conversione. La vera "cultura" sta altrove e cioè nel prendere sul serio le parole del Maestro - e della Sua Chiesa - e farsi discepoli e bambini bisognosi di ri-nascere di nuovo alla luce del Suo Perdono e della Sua Grazia.

"Dalle Sue piaghe" - infatti - "siamo stati guariti".