Solo chi esce dal mondo può uscire nel mondo
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- Creato: 09 Luglio 2018
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Per uscire nel mondo, ognuno secondo propria vocazione, occorre uscire dal mondo
e non portarvi le nostre malattie, ferite e frustrazioni
Non si esce nel mondo con un travaso di vanità, di pavoneggiamenti, di sgomitate per gli spazi di attenzione e visibilità (mascherati da servizio) gridando "io, io, io.." pensando di parlare di Dio.
Piuttosto si parla di Dio secondo l'uomo rinnovato nello Spirito seminando frutti di donazione, di perdono, di amore e verità.
Portando Dio con la libertà profonda che viene da Dio e non dall'avarizia dell'io e dagli inganni della carne.
Si deve vedere il più possibile e senza ipocrisie a chi sei reso e consegnato.
".. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio.. " (Mt. 9,16)
"Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.
... Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge. Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione,
impurità,
libertinaggio,
idolatria,
stregonerie,
inimicizie,
discordia,
gelosia,
dissensi,
divisioni,
fazioni,
invidie,
ubriachezze,
orge e cose del genere;
circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie
non erediterà il regno di Dio.
Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è legge.
Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri." (Gal. 5,1. 16ss)