Ricordarci i nostri capi, la memoria costante della Paternità
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- Creato: 15 Luglio 2011
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e come non guardare un faro luminoso come San Bonaventura? Mistico, "manager", teologo al pari di San Tommaso, salvatore del Francescanesimo, promotore ecumenico, sintesi tra platonismo e aristotelismo...
E' sommamente importante fare memoria fisica e cronologica dell'incontro con le figure "paterne" che Dio ci dona nel cammino che hanno reso più luminoso ed evidente il volto paterno (e talvolta materno) di Dio.
Coloro che ci hanno esortati, sostenuti, rimproverati, abbracciati, condotti come angeli nel guado della vita per un lungo o un breve tratto consentendo alla nostra fede di rimanere salda e di crescere come virgulto nell'orto della Chiesa.
Costoro ci hanno generato - forse nel parto del cuore come neanche immaginiamo - di nuovo alla vita. A volte non sempre con forza, a volte anche con la loro debolezza; a volte con lacrime e digiuni nascosti. A volte con la premura e la preoccupazione di genitori nella carne, pur generandoci nello Spirito.
Lodiamo dunque il Signore e facciamo memoria di queste tracce luminose di angeli silenziosi perché questi seminatori di bene nei solchi della nostra vita ci hanno reso più vicini alla promessa eterna. Li, dove potremmo dire loro, in Cristo, il nostro grazie tra lacrime di gioia. Cristo non è geloso dei suoi angeli ma gioisce della diffusione della Carità. Tanto più quanto essa è casta e pura, oblativa ed umile.
Siamo dunque memori attenti, perché il fiume di bene che ci sostiene non sia vano e porti in noi frutto di santificazione e di lode. Da Lui, per Lui e grazie a Lui, ogni paternità, in Cielo ed in terra.