QUESTA È LA FORZA VIVIFICANTE CHE VI DONO

francesco crocifisso cavani abbraccio“Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.”
(Gv. 15,12)

"Questo è il mio comandamento,
questo è il mio ordine,
questo è il mio mandato,
questa è la libertà che libera:
che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati”

In effetti “ἐντολὴ” non è un comando militare ma una forza vivificante che genera un mandato.
Forza che nasce da una realtà, quella dell’Amore di Dio in Cristo. Ora svelato.

La novità del Vangelo compie la "Creazione prima" con la ri-Creazione del Risorto, cioè porta l’umanità, l’uomo e la donna, a compiersi secondo la propria natura intima che è quella dell’Amore di Dio. Secondo lo Spirito Santo.

Se l’uomo vive di questo Amore, di questa forza, di questo mandato, di questa energia che libera e dona libertà, l’uomo si compie, si perfeziona, verso orizzonti sempre nuovi e non rinchiudibili se non nel Cammino stesso che lo Spirito dona.

Questo non è senza fatica perché la nostra parte carnale si oppone a questo, non perché esiste una realtà dualistica, ontologicamente parlando, ma perché dentro di noi sperimentiamo una resistenza all’aria pura a cui siamo “destinati”, orientati e compiuti. Il “dualismo” è dentro di noi dalla ferita di origine. E nasce dalla paura, dall’incapacità di arrenderci a Dio e alla Sua Paternità e di vedere ciò che è.

Persino la molteplicità della preghiera, fatta e richiesta. La sete del sapere e della conoscenza, nello scrutatio dell'intelletto, la strutturazione delle leggi etiche e morali, il nostro "corpo bruciato" dalla carità e dal servizio può essere distorto.
Tutto ciò viene corrotto dalla vanità, dall’avarizia e dalla superbia.
La paura incatena dando l’apparenza che tutto sia al suo posto. Ma questa è una Paura che condiziona la purezza della nostra capacità donativa secondo Cristo.

E nascono le fughe spiritualizzate.

L’iper-servizio pastorale.
La teologia rigida nel suo conservare o nel suo progredire, che non ascolta più lo Spirito.
Il devozionismo.
Il sociologismo della carità.
Le deformazioni ideologiche della vita cristiana e tante altre storture che il nostro cuore inventa per non arrendersi a Dio e fuggire la paura in maniera insana.
E non ce ne accorgiamo!
E poiché tali fughe spezzano la persona dal di dentro, si cerca poi la stabilità nei peccati di secondo livello, quelli liminali, il cibo, la lussuria, l’accidia, un ri-equilibrio di questa ferita mai sazia.

Invece lo Spirito Santo dona libertà, immette nella libertà, il comando di Dio in Cristo è questo: rispondere alla natura profonda per cui siamo stati pensati che è quella dell’Amare come Egli ci ha amati.
Amati non in passato ma ora, nella definitività fedele di questo Amore sempre nuovo e creatore, rigeneratore, che fa nuove, sempre, tutte le cose e che ti chiama, ti chiama per nome.
Ti dice chi sei.
Non nel tuo dualismo ma nella tua bellezza, quella unica che Dio ti ha donato.
Cioè rende compiuto, armonico, bello, libero il tuo servire, perché ti rende amico di Dio, figlio nel Figlio, padre e madre dei fratelli.
Spezzando le catene della paura e del sospetto.

Se dunque vuoi essere ciò che sei, nel tuo intimo più intimo, vivi il comando di Cristo: ama come Lui ama.
Fatti plasmare da Lui e arrenditi.
Arrenditi finalmente, perchè qui ti porta l'umiltà: alla resa.
E finalmente vedrai, senza paura.