Non son venuto per abolire, ma per dare compimento. - La Loi enracinée dans nos cœurs .
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- Creato: 13 Febbraio 2011
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Dal Vangelo della VI domenica del TO - Matteo 5,17-37 - " Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli."
La Loi enracinée dans nos cœurs
Ci sono dei precetti naturali della Legge che già conferiscono la giustizia; anche prima che la Legge fosse stata data a Mosè, degli uomini osservavano questi precetti, e sono stati giustificati dalla loro fede e sono stati graditi a Dio. Questo è confermato dalle parole: «Fu detto agli antichi: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore». E ancora: «Fu detto: Non uccidere. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio» (Mt 5,21)... e così via. Tutti questi precetti non implicano né la contraddizione, né l'abolizione dei precetti precedenti, ma il loro compimento e la loro estensione. Come ha detto il Signore stesso: «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel Regno dei cieli» (Mt 5,20). <span> In cosa consiste questo superare? Prima nel credere non più soltanto nel Padre, ma anche nel Figlio suo, ormai manifestato. Lui infatti conduce l'uomo all'unione con Dio. Poi, nel fare, invece che dire senza fare – perché loro «dicono e non fanno» (Mt 23,3) –, e nell'evitare non soltanto le opere cattive, ma anche il desiderarle. Insegnando questo, non contraddiceva la Legge bensì compiva la Legge e radicava dentro di noi le prescrizioni della Legge... Prescrivere di astenersi non solo dagli atti vietati dalla Legge, ma persino dal loro desiderio, non indica un atteggiamento che contraddice e abolisce la Legge; ma che la compie e la estende. </span>
(Sant'Ireneo di Lione (circa130-circa 208), vescovo, teologo e martire
Contre le eresie IV,13,3 ; SC 100, 525)
L'Opera dello Spirito Santo, che ci è stata donata nel Battesimo, e che non va contristata, è proprio quella di "coniugare" la legge di Dio con il nostro intimo. Così che ogni nostra scelta quotidiana, piccola o grande, è mossa dallo stesso Spirito che l'ha ispirata. L'adesione dunque non è formale ma esistenziale. Un lavorio continuo tra la grazia donata e la disciplina che l'uomo - per amore - vive per rispondere adeguatamente ai doni dello Spirito.
La grazia del sacramento della riconciliazione e dell'Eucarestia serve a restaurare questo connubio qualora cessasse a causa del peccato. Peccato fatto di opere contro Dio, omissioni, pensieri disordinati, avarizie, gelosia, invidie, mormorazioni, impurità, ideologie, mondanità, dissipazioni.
La grazia, dunque, pur operando personalmente non viene mai donata al di fuori della Chiesa.