La molteplicità ideologica del cuore dell'uomo .
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- Creato: 31 Gennaio 2011
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"E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare." MC. 5, 13 - L'impurità nella Bibbia non è legata necessariamente alla sfera fisica ma piuttosto a quello stato di appartenenza o meno a Dio, a quello stato di empietà spesso frequente nella molteplicità dei pensieri e degli atteggiamenti della nostra vita quotidiana. Cioè al vivere, pensare, decidere, come se Dio non ci fosse o, peggio, costruendoci un rapporto fai-da-te con Cristo e con la sua Chiesa.
"Usiamo" Dio per i nostri tornaconti come Giuda e come Lui siamo ladri. Il termine empio, infatti, in ebraico rawshà, signifca letteralmente criminale, cioè colui che non adempie la legge. Quella legge scritta nel cuore che supera una adesione formale ma è, piuttosto, appartenenza sponsale con Dio.
Nell'impurità, Dio non fonda, nel pensiero e nei fatti, il nostro vivere, respirare, camminare ma viene "piegato" come "cosa" aggiuntiva, al nostro vivere. Pertanto, mentre questa situazione manifesta l'umiltà di Dio e il suo farsi servo, rivela, soprattuto, tutta la nostra ingratitudine. Noi, pur non essendo indemoniati, siamo spesso peggio di quell'uomo posseduto da una legione di demoni perché permettiamo alla moltitudine dei nostri fantasmi, vizi, paure e ideologie, gelosie, invidie, maldicenze, ire, di prendere il sopravvento. Non permettiamo a Cristo di regnare con tutta la Sua dolce Signoria. Non siamo grandi peccatori ma "bestemmiatori" feriali, accidiosi cronici, talmente strutturati nella pigrizia del cuore da essere quasi ciechi.
Basterebbero duemila porci per esprimere tutta la complessità, non sempre bella e creativa, per manifestare il nostro cuore contorto carico di impurità e di empietà, di omicidio e di rapina?