La gelosia di Dio, fonte di appartenenza ecclesiale
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- Creato: 19 Dicembre 2010
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La gelosia nella Bibbia assume un duplice significato.
Uno positivo e uno negativo.
Quello positivo si fonda sulla Gelosia di Dio ed equivale al senso di appartenenza. Dio è Santo, tre volte Santo, e desidera il meglio per la sua creatura, cioè la santità, il legame stretto con Lui, intimo e sponsale.
Dio è geloso delle sue creature perché desidera per loro la Vita e la Gioia eterna.
La valenza negativa invece è espressa sin dai primordi quando satana è geloso ed invidioso dell'uomo e lo tenta distorcendo la sua fiducia in Dio. Altro esempio di gelosia negativa è quella che Caino prova nei confronti di Abele. Gelosia ed invidia che se ascoltate possono portare all'omicidio del fratello; e così di fatto accade.
Mentre dunque la prima Gelosia è per la vita e gioisce della vita, la seconda gelosia è per la morte e crea la morte sia in chi la vive sia in chi la subisce.
L'Apostolo Paolo scrivendo alla comunità di Corinto scrive a noi e ci istruisce sul significato positivo della Gelosia in quanto appartenenza di Dio e per Dio.
Dio non è geloso dell'uomo ma desidera il meglio dell'uomo e gioisce dell'uomo come un padre e una madre gioiscono di ogni progresso, anche minimo, che il proprio figlio fa nella via della vita e del bene.
Così anche noi dobbiamo, perché possiamo, grazie allo Spirito che ci è stato donato, far maturare la Gelosia di Dio nel nostro cuore per i fratelli.
Facciamo crescere l’affabilità, l’appartenenza, la condivisione, la stima verso il bene che i fratelli manifestano e compiono. Non temiamo di rivolgerci fraterni complimenti nel Signore considerando che ogni bene viene da Dio e che Egli non è geloso del bene che diffonde e compie per le sue creature.
Nel contempo non lesiniamo di richiamarci con appartenenza nel Signore se questo si dimostra necessario. Maturiamo la delicatezza e la forza di Cristo verso le sorelle e i fratelli.
Gareggiamo nel perdono e nella stima.
L’unica mormorazione sia con le piaghe di Cristo.
Cresciamo nel senso di responsabilità verso la comunità come fosse parte delle nostre membra.
Curiamo il bene spirituale come il bene sommo della nostra casa.
Non perdiamo la speranza ma offriamo preghiere e digiuni nascosti per la santificazione dei fratelli.
Facciamoci forti nello Spirito Santo portando i pesi che la Carità ci dona.
Confidiamo sulla preghiera più che sulle nostre forze.
Chiediamo e supplichiamo, incessantemente, con la grazia del sacerdozio battesimale, la Vita Eterna per ogni membro della comunità.
Consideriamo il bene compiuto da uno o il carisma di un altro come un bene condiviso che viene fruito effficacemente in forma invisibile e in forma visibile.
La dove c’è la moglie, li c’è il marito; la dove c’è il fratello la c’è la sorella, la dove c’è il pastore la c’è il fedele.
Perché il Padre sia glorificato in tutto e in tutti.
Per un ampio trattato sulla Gelosia