La Dossologia - il momento più alto della Celebrazione Eucaristica
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- Creato: 11 Dicembre 2011
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Ecco perché è fondamentale partecipare alla S. Messa Domenicale e alla S. Messa proposta in straordinari eventi ecclesiali, diocesani e non.
Questo viene prima dei gruppi di lavoro, del fare per il Regno, delle progettazioni e del confronto, dell'apologia e della teologia. Il Regno, infatti appartiene a Dio ed è Lui che lo fonda e lo conduce a partire da quell'Altare e da quella Parola.
A partire dall'esultazione Trinitaria Dossologica della S. Messa, a cui, per buona regola di cuore, di mente e di appartenenza, rispondiamo con un deciso e gioioso: Amen!
Essere presenti li, a quel dono incommensurabile, al poter pronunciare quell'Amen sta tutta la nostra dignità e tutta la vita (vera) delle nostre comunità e tutta l'incidenza reale al "luogo" dove il Signore ci ha posti; con qualunque ruolo vocazionale e qualunque ruolo sociale.
In quell'Amen per Cristo, nello Spirito Santo verso il Padre sta tutta la nostra dignità, il nostro futuro e la nostra gioia. Quell'Amen ci rende più umani capaci di fecondare la terra del nostro pellegrinaggio.
Davanti a Dio che parla la cosa migliore che possiamo fare è il Silenzio.
Davanti alla proclamazione dossologica la cosa migliore che possiamo fare noi è lodare nel canto.
È il momento del ritorno in Cristo asceso e già presente con la nostra carne nel Cielo, presso il Padre.
È momento pneumatico per eccellenza che riverbererà nell'Amen che pronunciamo davanti ricevendo Gesù Eucarestia.
Ed ecco che il Silenzio significa la proclamazione dossologica nel canto e la proclamazione dossologica nel canto riporta al Silenzio dell'Amen di Cristo che tutto sostiene come Verbo armonico, musicale e sinfonico ogni cosa nell'Amore di Dio.
Nel silenzio Cristo discende, nel canto Cristo risale con noi nello Spirito Santo verso il Padre nell'istante dell'Eternità nel tempo della Dossologia.
«Dov’è mai che contanto desiderio e tantaassiduità si corre allechiese e ai sepolcri deimartiri così come aRoma? Dov’è mai chel’Amen rimbomba simile a un tuono dal cieloe si scuotono i vani templi degli idoli così come aRoma? Non che i Romani abbiano un’altra fede,se non questa, quella cioè che hanno tutte leChiese di Cristo; ma ciò si deve al fatto che in essila devozione è maggiore, e maggiore è la semplicità per credere»
(S. Girolamo, in Gal 2, r; PL 26, 355c)
La proclamazione Dossologica nel canto non è dunque un momento della Celebrazione ma è il culmen, il momento dell'Incarnazione, Redentivo, Soteriologico, Creativo, Cosmologico che tutto significa nel disegno nascosto da secoli eterni. Il mistero (Ef. 1,1ss) per cui noi siamo stati radicalmente amati e pensati, ciascuno di noi.
Paolo Cilia