L'inizio del dono della legge è segnato dalla preghiera e dal digiuno.
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- Creato: 30 Luglio 2013
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"Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane e senza bere acqua. Egli scrisse sulle tavole le parole dell’alleanza, le dieci parole."
L'inizio del dono della legge è segnato dalla preghiera e dal digiuno. Questo ci ricorda che prima di ogni nostra azione, di ogni nostra parola, annuncio, attività pastorale
è necessaria l'orazione e il digiuno, l'umiltà e la retta coscienza di sé, ed in ultimo l'ascolto.
L'orazione ci ricorda che Dio è fonte di ogni opera buona e di ogni bellezza. E' Lui che crea e ricrea la storia. Quella personale e quella macroscopica degli uomini. E ci vuole sempre qualcuno che prega a nome di tutti e per tutti affinché ciò avvenga.
Il digiuno ci ricorda che Dio è il bisogno primario e che tutto il resto viene dato "in sovrappiù" da colui che provvede agli "uccelli del cielo e ai gigli del campo".
L'umiltà ci ricorda che Dio è Dio e che noi siamo creature, sempre bisognose della sua provvidenza amorosa, fatta di Misericordia e di disciplina nello Spirito Santo.
La retta coscienza di sé ci ricorda che la Provvidenza di Dio consente che in ogni istante siamo da Lui creati ed amati. Ci ricorda che la vera e prima povertà non è quella dei mezzi ma quella di un cuore umile che riconosce di essere un dono. Povertà implica restituzione, servizio, donazione, solidarietà, sussidiarietà. Sia dei beni fondamentali, che sono quelli spirituali, sia di quelli materiali.
L'ascolto ci rende docili all'azione dello Spirito Santo, ad ogni suo sussurro, ad ogni sua mozione, ad ogni sua sollecitazione. Ci rende obbedienti a Dio e alla Chiesa, calpestando il veleno della superbia e della vanità. Del vaniloquio e dell'ira. Del parlare inutile e della verbosità.