Triduo al Perdono di Assisi
Triduo in preparazione al Perdono di Assisi
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- Creato: 29 Luglio 2022
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Dal 30 Luglio al 1 Agosto
L'INDULGENZA
I peccati non solo distruggono o feriscono la comunione con Dio, ma compromettono anche l'equilibrio interiore della persona e il suo ordinato rapporto con le creature. Per un risanamento totale, non occorrono solo il pentimento e la remissione delle colpe, ma anche ma riparazione del disordine provocato, che di solito continua a sussistere. In questo impegno di purificazione il penitente non è isolato. Si trova inserito in un mistero di solidarietà, per cui la santità di Cristo e dei santi giova anche a lui. Dio gli comunica le grazie da altri meritate con l'immenso valore della loro esistenza, per rendere più rapida ed efficace la sua riparazione.
La Chiesa ha sempre esortato i fedeli a offrire preghiere, opere buone e sofferenze come intercessione per i peccatori e suffragio per i defunti. Nei primi secoli i vescovi riducevano ai penitenti la durata e il rigore della penitenza pubblica per intercessione dei testimoni della fede sopravvissuti ai supplizi. Progressivamente è cresciuta la consapevolezza che il potere di legare e sciogliere, ricevuto dal Signore, include la facoltà di liberare i penitenti anche dei residui lasciati dai peccati già perdonati, applicando loro i meriti di Cristo e dei santi, in modo da ottenere la grazia di una fervente carità. I pastori concedono tale beneficio a chi ha le dovute disposizioni interiori e compie alcuni
atti prescritti. Questo loro intervento nel cammino penitenziale è la concessione dell'indulgenza.
C.E.l., Catechismo degli adulti, n. 710
Condizioni per ricevere l’Indulgenza della Porziuncola (per sé o per i defunti)
• Confessione sacramentale per essere in grazia di Dio (negli otto giorni precedenti o seguenti);
• Partecipazione alla Messa e Comunione eucaristica;
• Visita alla chiesa della Porziuncola, dove si rinnova la professione di fede, mediante la recita del CREDO, per riaffermare la propria identità cristiana;
• La recita del PADRE NOSTRO, per riaffermare la propria dignità di figli di Dio, ricevuta nel Battesimo;
• Una preghiera secondo le intenzioni del Papa, per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unità è il Romano Pontefice.
• Esclusione di qualsiasi affetto anche al peccato veniale
vd liturgia del giorno della Festa
Il Perdono di Assisi - Voglio mandarvi tutti in Paradiso
Segue Triduo di preparazione al Perdono di Assisi
30 Luglio
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Inno
Tue so’ le laude
Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)
Tu sei santo tu sei forte
Tu sei grande tu sei altissimo.
Tu Padre Santo, tu Trino ed Unico
Tu ogni Bene tu il sommo Bene.
Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)
Tu sei Amore, sei Carità
Tu sei Sapienza, Tu sei umiltà
Tu la Bellezza Tu la Sicurezza
Tu la Speranza, Tu nostra ricchezza.
Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)
Tu sei Bellezza, Tu sei mitezza
Tu nostra Fede e nostra dolcezza.
Tu sei Gaudio e la Vita Eterna
Misericordioso nostro Salvatore
Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)
Primo giorno: Meditazione sulla Bontà della Creazione
Ascoltiamo la Parola: Dal libro della Genesi 1,1-31
“[1]In principio Dio creò il cielo e la terra. [2]Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
[3]Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. [4]Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre [5]e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.
[6]Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». [7]Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne. [8]Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
[9]Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto». E così avvenne. [10]Dio chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona. [11]E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne: [12]la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. [13]E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
[14]Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni [15]e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne: [16]Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. [17]Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra [18]e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. [19]E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
[20]Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». [21]Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. [22]Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». [23]E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
[24]Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne: [25]Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. [26]E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
[27]Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.
[28]Dio li benedisse e disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra;
soggiogatela e dominate
sui pesci del mare
e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente,
che striscia sulla terra».
[29]Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. [30]A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. [31]Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.”
Segue silenzio di cinque minuti come risonanza interiore della Parola.
Risposta alla Parola: Salmo 19 da recitare a cori alterni, possibilmente cantato
I cieli narrano la gloria di Dio,
e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il messaggio
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Non è linguaggio e non sono parole,
di cui non si oda il suono.
Per tutta la terra si diffonde la loro voce
e ai confini del mondo la loro parola.
Là pose una tenda per il sole +
che esce come sposo dalla stanza nuziale,
esulta come prode che percorre la via.
Egli sorge da un estremo del cielo +
e la sua corsa raggiunge l'altro estremo:
nulla si sottrae al suo calore.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è verace,
rende saggio il semplice.
Gli ordini del Signore sono giusti,
fanno gioire il cuore;
i comandi del Signore sono limpidi,
danno luce agli occhi.
Il timore del Signore è puro, dura sempre;
i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,
più preziosi dell'oro, di molto oro fino,
più dolci del miele e di un favo stillante.
Anche il tuo servo in essi è istruito,
per chi li osserva è grande il profitto.
Le inavvertenze chi le discerne?
Assolvimi dalle colpe che non vedo.
Anche dall'orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro dal grande peccato.
Ti siano gradite le parole della mia bocca +
davanti a te i pensieri del mio cuore.
Signore, mia rupe e mio redentore.
Gloria.
Invocazione a cori alterni in retto tono (dalla Sequenza Veni Sancte Spiritus)
Vieni, Santo Spirito,
mandaci dal cielo
un raggio della tua luce.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nel profondo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza il tuo soccorso,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
raddrizza ciò ch'è sviato.
Padre nostro che sei nei Cieli...
Ave Maria,
Piena di Grazia...
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo...
Angelo di Dio che sei il mio custode illumina, custodisci reggi e governa a me
che ti fui affidato dalla pietà celeste.
Eterno riposo dona loro o Signore splenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace. Amen.
Al termine della meditazione
Preghiamo
O Padre, fonte di ogni Luce e Misericordia, che hai riempito del Tuo Amore tutta la terra,
effondi su di noi il Tuo Spirito, che è Signore e dà la vita,
perché assieme al Tuo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, possiamo essere, con Te, una e una cosa sola.
Te lo chiediamo ardentemente per Cristo nostro Signore. Amen.
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.
31 Luglio
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Inno
Tue so’ le laude
Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)
Tu sei santo tu sei forte
Tu sei grande tu sei altissimo.
Tu Padre Santo, tu Trino ed Unico
Tu ogni Bene tu il sommo Bene.
Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)
Tu sei Amore, sei Carità
Tu sei Sapienza, Tu sei umiltà
Tu la Bellezza Tu la Sicurezza
Tu la Speranza, Tu nostra ricchezza.
Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)
Tu sei Bellezza, Tu sei mitezza
Tu nostra Fede e nostra dolcezza.
Tu sei Gaudio e la Vita Eterna
Misericordioso nostro Salvatore
Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)
Secondo giorno: Meditazione sulla triplice colpa
Ascoltiamo la Parola: Dal Libro della Genesi, Cap. 3
La caduta
[1]Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «E' vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». [2]Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, [3]ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». [4]Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! [5]Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male». [6]Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. [7]Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
[8]Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. [9]Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?». [10]Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto».
[11]Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?».
[12]Rispose l'uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato». [13]Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
[14]Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché tu hai fatto questo,
sii tu maledetto più di tutto il bestiame
e più di tutte le bestie selvatiche;
sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
[15]Io porrò inimicizia tra te e la donna,
tra la tua stripe
e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
[16]Alla donna disse:
«Moltiplicherò
i tuoi dolori e le tue gravidanze,
con dolore partorirai figli.
Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ma egli ti dominerà».
[17]All'uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare,
maledetto sia il suolo per causa tua!
Con dolore ne trarrai il cibo
per tutti i giorni della tua vita.
[18]Spine e cardi produrrà per te
e mangerai l'erba campestre.
[19]Con il sudore del tuo volto mangerai il pane;
finchè tornerai alla terra,
perchè da essa sei stato tratto:
polvere tu sei e in polvere tornerai!».
[20]L'uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi.
[21]Il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli e le vestì.
[22]Il Signore Dio disse allora: «Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!». [23]Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. [24]Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita.
Segue silenzio di cinque minuti come risonanza interiore della Parola.
Risposta alla Parola: Salmo 130 da recitare a cori alterni, possibilmente cantato
Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi potrà sussistere?
Ma presso di te è il perdono:
e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore,
l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore
più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore +
perché presso il Signore è la misericordia
e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe.
Gloria.
Invocazione a cori alterni in retto tono (dalla Sequenza Veni Sancte Spiritus)
Vieni, Santo Spirito,
mandaci dal cielo
un raggio della tua luce.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nel profondo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza il tuo soccorso,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
raddrizza ciò ch'è sviato.
Padre nostro che sei nei Cieli...
Ave Maria,
Piena di Grazia...
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo...
Angelo di Dio che sei il mio custode illumina, custodisci reggi e governa a me
che ti fui affidato dalla pietà celeste.
Eterno riposo dona loro o Signore splenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace. Amen.
Al termine della meditazione
Preghiamo
O Padre, fonte di ogni Luce e Misericordia, che hai riempito del Tuo Amore tutta la terra,
effondi su di noi il Tuo Spirito, che è Signore e dà la vita,
perché assieme al Tuo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, possiamo essere, con Te, una e una cosa sola.
Te lo chiediamo ardentemente per Cristo nostro Signore. Amen.
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.
1 Agosto
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Inno
Tue so’ le laude
Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)
Tu sei santo tu sei forte
Tu sei grande tu sei altissimo.
Tu Padre Santo, tu Trino ed Unico
Tu ogni Bene tu il sommo Bene.
Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)
Tu sei Amore, sei Carità
Tu sei Sapienza, Tu sei umiltà
Tu la Bellezza Tu la Sicurezza
Tu la Speranza, Tu nostra ricchezza.
Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)
Tu sei Bellezza, Tu sei mitezza
Tu nostra Fede e nostra dolcezza.
Tu sei Gaudio e la Vita Eterna
Misericordioso nostro Salvatore
Tue so’ le laude e la Gloria e l'honore et honne benedictione. (2v)
Terzo giorno: Meditazione Sulla Misericordia
Ascoltiamo la Parola: Dal Secondo Libro di Samuele, Cap 12
Il Signore mandò il profeta Natan a Davide e Natan andò da lui e gli disse: «Vi erano due uomini nella stessa città, uno ricco e l'altro povero. 2 Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero; 3 ma il povero non aveva nulla, se non una sola pecorella piccina che egli aveva comprata e allevata; essa gli era cresciuta in casa insieme con i figli, mangiando il pane di lui, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno; era per lui come una figlia. 4 Un ospite di passaggio arrivò dall'uomo ricco e questi, risparmiando di prendere dal suo bestiame minuto e grosso, per preparare una vivanda al viaggiatore che era capitato da lui portò via la pecora di quell'uomo povero e ne preparò una vivanda per l'ospite venuto da lui». 5 Allora l'ira di Davide si scatenò contro quell'uomo e disse a Natan: «Per la vita del Signore, chi ha fatto questo merita la morte. 6 Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa e non aver avuto pietà». 7 Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell'uomo! Così dice il Signore, Dio d'Israele: Io ti ho unto re d'Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul, 8 ti ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone, ti ho dato la casa di Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo poco, io vi avrei aggiunto anche altro. 9 Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai colpito di spada Uria l'Hittita, hai preso in moglie la moglie sua e lo hai ucciso con la spada degli Ammoniti. 10 Ebbene, la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Uria l'Hittita. 11 Così dice il Signore: Ecco io sto per suscitare contro di te la sventura dalla tua stessa casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un tuo parente stretto, che si unirà a loro alla luce di questo sole; 12 poiché tu l'hai fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele e alla luce del sole».
13 Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan rispose a Davide: «Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morirai. 14 Tuttavia, poiché in questa cosa tu hai insultato il Signore (l'insulto sia sui nemici suoi), il figlio che ti è nato dovrà morire». Natan tornò a casa.
Segue silenzio di cinque minuti come risonanza interiore della Parola.
Risposta alla Parola: Salmo 51 da recitare a cori alterni, possibilmente cantato
Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto;
perciò sei giusto quando parli,
retto nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa sono stato generato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.
Ma tu vuoi la sincerità del cuore
e nell'intimo m'insegni la sapienza.
Purificami con issopo e sarò mondo;
lavami e sarò più bianco della neve.
Fammi sentire gioia e letizia,
esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato,
sostieni in me un animo generoso.
Insegnerò agli erranti le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza,
la mia lingua esalterà la tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode;
poiché non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.
Nel tuo amore fa grazia a Sion,
rialza le mura di Gerusalemme.
Allora gradirai i sacrifici prescritti +
l'olocausto e l'intera oblazione,
allora immoleranno vittime sopra il tuo altare.
Gloria.
Invocazione a cori alterni in retto tono (dalla Sequenza Veni Sancte Spiritus)
Vieni, Santo Spirito,
mandaci dal cielo
un raggio della tua luce.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nel profondo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza il tuo soccorso,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
raddrizza ciò ch'è sviato.
Padre nostro che sei nei Cieli...
Ave Maria,
Piena di Grazia...
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo...
Angelo di Dio che sei il mio custode illumina, custodisci reggi e governa a me
che ti fui affidato dalla pietà celeste.
Eterno riposo dona loro o Signore splenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace. Amen.
Al termine della meditazione
Preghiamo
O Padre, fonte di ogni Luce e Misericordia, che hai riempito del Tuo Amore tutta la terra,
effondi su di noi il Tuo Spirito, che è Signore e dà la vita,
perché assieme al Tuo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, possiamo essere, con Te, una e una cosa sola.
Te lo chiediamo ardentemente per Cristo nostro Signore. Amen.
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.
Come Francesco chiese e ottenne l'indulgenza della Porziuncola
Una notte dell’anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l’altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore!
Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: “Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”.
“Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande - gli disse il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.
E Francesco si presentò subito al Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: “Per quanti anni vuoi questa indulgenza?”. Francesco scattando rispose: “Padre Santo, non domando anni, ma anime”. E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo chiamò: “Come, non vuoi nessun documento?”. E Francesco: “Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni”. E qualche giorno più tardi insieme ai Vescovi dell’Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!”.
(Da “Il Diploma di Teobaldo”, FF 3391-3397)
Alcune piccole indicazioni.
La Recita della preghiera va fatta con i seguenti criteri:
1 - Il ritmo è quello del respiro regolare da svegli. Dunque né troppo veloce che darebbe un segno di affanno e di fretta; né troppo lento che introdurrebbe allo stato di riposo.
Ciò che importa è meditare il mistero introduttivo nel più rigoroso silenzio.
2 - Scegliete il luogo, il posto e il momento adatto per recitare la preghiera con tutta la devozione possibile. La preghiera è intimità con Dio.
3 - Non cercate consolazioni sensibili ma educatevi a fissare lo sguardo su coLui che vi ama.
La consolazione non sempre è indice di una preghiera ben svolta.
in comunione
Paul e Francesca