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La Chiesa
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- Creato: 12 Luglio 2008
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La Chiesa
C'è stato un tempo, te lo ricordi Signore?
In cui riuscivo ad accettare solo la Chiesa dei perfetti
ogni piccolo strappo nella sua veste mi scandalizzava
ogni schizzo di fango m'indignava
ogni ruga sul suo volto m'infastidiva
ogni debolezza provocava condanne implacabili
da parte del piccolo giudice rannicchiato dentro di me.
Oggi, per Grazia, comincio a guarire da queste pretese idealistiche,
comincio a capire che quella era la Chiesa dei miei sogni
non la Chiesa fondata da Te e su di Te.
Mi sto rendendo conto, senza farne un dramma,
che la Chiesa rivela,
ma anche nasconde Dio,
lo manifesta, ma in certi momenti lo oscura,
lo presenta, ma talvolta, ce Lo allontana.
Già, la Tua Chiesa, Signore, è santa, ma fatta di peccatori.
La Chiesa mi consegna il tuo Vangelo, certamente,
ma me lo consegna nello sforzo della propria miseria,
nell'interno delle proprie contraddizioni.
In Dio non c'è ombra, né ruga, né macchia,
la Tua Chiesa, e nostra Chiesa, invece,
è fatta di uomini e quindi fatta di poveri,
piccoli uomini,
fatta di miserie, di debolezze,
colpe, cedimenti, compromessi, ipocrisie, disordini assortiti...
Ha ragione il nostro pastore quando osserva:
... che i deliranti di una purezza idealistica della Chiesa sono i nemici del Regno…
Non hanno senso di appartenenza,
non hanno il cuore di Cristo,
predatori, mercenari,
non vibrano della passione di Sua Madre.
Ed il nostro pastore aggiunge:
.. è sommamente gradito a Cristo chi, pur continuando a chiamare le cose per nome, così come Dio le vede, ed avere in odio il peccato,
non smette di abbracciare il peccatore..
Io sto imparando ad amare e ad accettare con gioia la Chiesa così com'è.
Questa Chiesa; perché anch'io sono Chiesa,
e anch'io ho bisogno di essere accettato dalla Chiesa
con il mio peso di miserie e le mie ombre,
ben più grandi di quelle che sono fuori di me
e su cui ho puntato il dito non per la ricerca della Verità
e per piacere sinceramente a Cristo
ma per sentirmi giustificato, migliore, a posto...
già, mi ero relativisticamente costruito
un dio tutto mio,
una chiesa tutta mia,
un paradiso tutto mio;
con la scusa di servire, ero carico di una superbia incontenibile che mi allontanava,
nell'inganno,
sempre più da Cristo e dalla Sua Chiesa Cattolica.
Non voglio più vergognarmi della Mia Chiesa,
della tua Chiesa,
nemmeno di ogni suo membro,
fosse il più putrido, infame ed innominabile,
davanti a nessuno,
ovunque sarò e mi porterà la Tua volontà per le strade del mondo...
.. anzi, le sarò sempre riconoscente,
perfino per le sue ombre e per le sue vite ferite.
PiEffe