Articoli
Il Sacerdote
- Dettagli
- Creato: 13 Luglio 2008
- Hits: 16239
Il Sacerdote è l'uomo della sintesi mirabile e cosmica dell'Amore
È infatti l'Amore radicale di Dio per l'uomo
e l'amore radicale dell'uomo per Dio
è il testimone delle nozze,
anzi è segno delle nozze stesse
e, come lo Spirito Santo è l'Amore sponsale del Padre e del Figlio fatto persona,
così il Sacerdote, specularmente al matrimonio di un uomo e di una donna,
è segno dell'amore di Dio per l'uomo e dell'uomo per Dio, fatto persona;
è dunque profezia e speranza che l'amore
è più forte della morte
e che essa, la morte,
non è l'ultima parola dell'esistenza
ma semplicemente la dolorosa
e gioiosa porta che schiude
la pienezza del talamo di Dio e dell'uomo...
"dacci Signore santi sacerdoti..." cioè non mancare di darci segno della Tua presenza;
dacci dunque una carne che ti manifesti
e che ti renda amabile
dacci perciò il segno di ciò che siamo
e della nostra radicalità per Te
donaci dunque la capacità di non dissiparci
nelle tribolazioni della carne
e di trasfigurarle per prepararci al talamo che ci attende
dacci il segno della Tua radicalità per noi
della Tua umiltà per noi
del Tuo discendere ed essere nostro servo e schiavo,
per Amore,
come l'amante, che sceglie di essere servo sottomesso dell'amato
perché l'amato diventi amante
"Rapisca, ti prego, o Signore,
l'ardente e dolce forza del tuo amore
la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo,
perché io muoia per amore dell'amor tuo,
come tu ti sei degnato morire
per amore dell'amor mio"
Il Sacerdote potrà essere stimato e onorato,
predicare in tutte le piazze
e i pulpiti più ambiti del mondo
costruire chiese e ospedali,
inventare ordini religiosi e gruppi ecclesiali,
essere ottimo pastore d'anime
e confessore dalla vista d'aquila e di passero nel cuore delle persone,
oppure potrà essere in ginocchio per scelta
o per debolezza
non su un altare
ma ai piedi di esso,
forse schiacciato dalle sue debolezze e dalle sue ferite,
talvolta potrà essere incatenato e fatto a pezzi,
nel corpo e nell'intimo
forse, non stimato dentro Gerusalemme,
ma ucciso fuori dalle mura del tempio
da coloro che ama,
forse, potrà essere non integro ma peccatore
ma, se sceglie di morire,
per Amore dell'amore Tuo
dove Tuo sta ad indicare Dio, l'amante
e tuo sta ad indicare l'uomo, l'amato,
in obbedienza radicale, formale e sostanziale alla Chiesa,
allora egli, il Sacerdote,
non smetterà di effondere dal vaso di alabastro di se stesso,
che sia integro o frantumato,
e persino infangato,
che lo si creda o no,
la sapienza mirabile delle nozze eterne...
forse non in maniera manifesta
ma piuttosto in forma nascosta e preziosa.
Vi è infatti lacrima manifesta e lacrima nascosta,
urlo dell'anima che diventa suono,
e urlo che non lo diventa,
ma alimenta il Suono senza suono,
il Verbo eterno che tutto sostiene nel canto eterno dell'Amore...
Sacerdote celibe ed, anche, coniugato poi Sacerdote,
in un modo e nell'altro,
nella pienezza simbolica del celibato
o nella relatività simbolica del coniugio
si darà segno delle nozze che ci attendono
e per cui siamo nati
quelle nozze per cui il Sacerdote è bellezza
e fautore di bellezza,
come lo Spirito Santo fa bella la Chiesa
di tanti doni e carismi.
Prega dunque per il Tuo Sacerdote,
e abbi cura e rispetto di lui,
se vuoi avere rispetto di te stesso,
egli è come la tua carne per Dio ed è la carne di Dio...
egli è la tua stimmata,
è la tua bruciatura nella carne che è segno di sponsalità
è segno di come Dio è morto per amore dell'amore tuo
nell'angoscia e nel desiderio divino di ciò che tu potevi dare a Lui...
all'Altissimo
anche se Egli non ne ha assolutamente bisogno.
Il Sacerdote, dunque, è il segno della perfetta "vuotitudine" di Dio per la quale
tu misero nulla
piccola creatura
potessi essere la sua pienezza
nella scelta totale del tuo Amore
sicuramente imperfetto
eppure...
per questa tua lacrima ipocrita
per questa tua carezza comunque impura
per questo tuo sì ricco di tanti no
per questo tuo dire dubbio: "ti Amo mio Dio mio tutto"
che appare ridicolo davanti alla fonte dell'Amore..
ebbene, proprio per questa imperfezione
la pienezza onnipotente dell'Amore
si è fatta somma impotenza...
anche se tu non lo vedi e spesso non lo sai
perché come vivi nell'aria e non lo sai
così vivi nel Suo Amore senza ringraziare!
Chi ti darà segno
e modo per accorgerti della tua ignoranza?
Proprio Lui il Sacerdote,
l'esperienza del divino fatta carne.
Egli è ciò che sarai
sposo di Dio e dell'umanità,
anzi di ogni volto,
anche dei tuoi nemici...
questo è l'Amore,
sole che illumina sopra ogni luce e che scalda sopra ogni fuoco...
Beato il Sacerdote che vive nella Sua Sapienza
solo così potrà parlarne
con la parola o con il silenzio
dal pulpito o per le strade del mondo
nel vigore o nella malattia
nel successo o nell'insuccesso
in forma rivelata o nascosta...
ma...
come è stato detto altrove
"l'essenziale è invisibile agli occhi!"
e... "alla Sapienza è stata resa giustizia!"
È infatti l'Amore radicale di Dio per l'uomo
e l'amore radicale dell'uomo per Dio
è il testimone delle nozze,
anzi è segno delle nozze stesse
e, come lo Spirito Santo è l'Amore sponsale del Padre e del Figlio fatto persona,
così il Sacerdote, specularmente al matrimonio di un uomo e di una donna,
è segno dell'amore di Dio per l'uomo e dell'uomo per Dio, fatto persona;
è dunque profezia e speranza che l'amore
è più forte della morte
e che essa, la morte,
non è l'ultima parola dell'esistenza
ma semplicemente la dolorosa
e gioiosa porta che schiude
la pienezza del talamo di Dio e dell'uomo...
"dacci Signore santi sacerdoti..." cioè non mancare di darci segno della Tua presenza;
dacci dunque una carne che ti manifesti
e che ti renda amabile
dacci perciò il segno di ciò che siamo
e della nostra radicalità per Te
donaci dunque la capacità di non dissiparci
nelle tribolazioni della carne
e di trasfigurarle per prepararci al talamo che ci attende
dacci il segno della Tua radicalità per noi
della Tua umiltà per noi
del Tuo discendere ed essere nostro servo e schiavo,
per Amore,
come l'amante, che sceglie di essere servo sottomesso dell'amato
perché l'amato diventi amante
"Rapisca, ti prego, o Signore,
l'ardente e dolce forza del tuo amore
la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo,
perché io muoia per amore dell'amor tuo,
come tu ti sei degnato morire
per amore dell'amor mio"
Il Sacerdote potrà essere stimato e onorato,
predicare in tutte le piazze
e i pulpiti più ambiti del mondo
costruire chiese e ospedali,
inventare ordini religiosi e gruppi ecclesiali,
essere ottimo pastore d'anime
e confessore dalla vista d'aquila e di passero nel cuore delle persone,
oppure potrà essere in ginocchio per scelta
o per debolezza
non su un altare
ma ai piedi di esso,
forse schiacciato dalle sue debolezze e dalle sue ferite,
talvolta potrà essere incatenato e fatto a pezzi,
nel corpo e nell'intimo
forse, non stimato dentro Gerusalemme,
ma ucciso fuori dalle mura del tempio
da coloro che ama,
forse, potrà essere non integro ma peccatore
ma, se sceglie di morire,
per Amore dell'amore Tuo
dove Tuo sta ad indicare Dio, l'amante
e tuo sta ad indicare l'uomo, l'amato,
in obbedienza radicale, formale e sostanziale alla Chiesa,
allora egli, il Sacerdote,
non smetterà di effondere dal vaso di alabastro di se stesso,
che sia integro o frantumato,
e persino infangato,
che lo si creda o no,
la sapienza mirabile delle nozze eterne...
forse non in maniera manifesta
ma piuttosto in forma nascosta e preziosa.
Vi è infatti lacrima manifesta e lacrima nascosta,
urlo dell'anima che diventa suono,
e urlo che non lo diventa,
ma alimenta il Suono senza suono,
il Verbo eterno che tutto sostiene nel canto eterno dell'Amore...
Sacerdote celibe ed, anche, coniugato poi Sacerdote,
in un modo e nell'altro,
nella pienezza simbolica del celibato
o nella relatività simbolica del coniugio
si darà segno delle nozze che ci attendono
e per cui siamo nati
quelle nozze per cui il Sacerdote è bellezza
e fautore di bellezza,
come lo Spirito Santo fa bella la Chiesa
di tanti doni e carismi.
Prega dunque per il Tuo Sacerdote,
e abbi cura e rispetto di lui,
se vuoi avere rispetto di te stesso,
egli è come la tua carne per Dio ed è la carne di Dio...
egli è la tua stimmata,
è la tua bruciatura nella carne che è segno di sponsalità
è segno di come Dio è morto per amore dell'amore tuo
nell'angoscia e nel desiderio divino di ciò che tu potevi dare a Lui...
all'Altissimo
anche se Egli non ne ha assolutamente bisogno.
Il Sacerdote, dunque, è il segno della perfetta "vuotitudine" di Dio per la quale
tu misero nulla
piccola creatura
potessi essere la sua pienezza
nella scelta totale del tuo Amore
sicuramente imperfetto
eppure...
per questa tua lacrima ipocrita
per questa tua carezza comunque impura
per questo tuo sì ricco di tanti no
per questo tuo dire dubbio: "ti Amo mio Dio mio tutto"
che appare ridicolo davanti alla fonte dell'Amore..
ebbene, proprio per questa imperfezione
la pienezza onnipotente dell'Amore
si è fatta somma impotenza...
anche se tu non lo vedi e spesso non lo sai
perché come vivi nell'aria e non lo sai
così vivi nel Suo Amore senza ringraziare!
Chi ti darà segno
e modo per accorgerti della tua ignoranza?
Proprio Lui il Sacerdote,
l'esperienza del divino fatta carne.
Egli è ciò che sarai
sposo di Dio e dell'umanità,
anzi di ogni volto,
anche dei tuoi nemici...
questo è l'Amore,
sole che illumina sopra ogni luce e che scalda sopra ogni fuoco...
Beato il Sacerdote che vive nella Sua Sapienza
solo così potrà parlarne
con la parola o con il silenzio
dal pulpito o per le strade del mondo
nel vigore o nella malattia
nel successo o nell'insuccesso
in forma rivelata o nascosta...
ma...
come è stato detto altrove
"l'essenziale è invisibile agli occhi!"
e... "alla Sapienza è stata resa giustizia!"
Paul