Il Perdono di Assisi - Voglio mandarvi tutti in Paradiso
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- Creato: 29 Luglio 2015
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L'INDULGENZA
I peccati non solo distruggono o feriscono la comunione con Dio, ma compromettono anche l'equilibrio interiore della persona e il suo ordinato rapporto con le creature. Per un risanamento totale, non occorrono solo il pentimento e la remissione delle colpe, ma anche ma riparazione del disordine provocato, che di solito continua a sussistere. In questo impegno di purificazione il penitente non è isolato. Si trova inserito in un mistero di solidarietà, per cui la santità di Cristo e dei santi giova anche a lui. Dio gli comunica le grazie da altri meritate con l'immenso valore della loro esistenza, per rendere più rapida ed efficace la sua riparazione.
La Chiesa ha sempre esortato i fedeli a offrire preghiere, opere buone e sofferenze come intercessione per i peccatori e suffragio per i defunti. Nei primi secoli i vescovi riducevano ai penitenti la durata e il rigore della penitenza pubblica per intercessione dei testimoni della fede sopravvissuti ai supplizi. Progressivamente è cresciuta la consapevolezza che il potere di legare e sciogliere, ricevuto dal Signore, include la facoltà di liberare i penitenti anche dei residui lasciati dai peccati già perdonati, applicando loro i meriti di Cristo e dei santi, in modo da ottenere la grazia di una fervente carità. I pastori concedono tale beneficio a chi ha le dovute disposizioni interiori e compie alcuni
atti prescritti. Questo loro intervento nel cammino penitenziale è la concessione dell'indulgenza.
C.E.l., Catechismo degli adulti, n. 710
vd anche
Indulgentiarum Doctrina
Per un cammino biblico-psicologico e sapienziale leggi il seminario sul perdono
Per altri sussidi sulla penitenza vedi la sezione liturgia nella categoria formazione
Dal mezzogiorno del 1° alla mezzanotte del 2 agosto si può acquistare l'indulgenza plenaria detta della «Porziuncola» o del «Perdono di Assisi», visitando una chiesa parrocchiale o una chiesa francescana. Le opere prescritte sono: essere in grazia sacramentale, escludere nel cuor suo ogni attaccamento al peccato, recita del Padre nostro e del Credo, preghiera secondo le intenzioni assegnate dal Sommo Pontefice.
Vd anche qui
Colletta
Guarda, Signore, il tuo popolo
riunito nel ricordo della beata Vergine Maria,
Regina degli Angeli,
e fa' che, per sua intercessione,
possa partecipare alla pienezza della tua grazia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Sir 24, 1-4. 22-31
Quelli che mi faranno conoscere, avranno la vita eterna.
Dal libro del Siràcide
La sapienza loda se stessa, si vanta in mezzo al suo popolo. Nell'assemblea dell'Altissimo apre la bocca, si glorifica davanti alla sua potenza. In mezzo al suo popolo si esalta e nella comunità santa si glorifica. Tra la moltitudine degli eletti si darà lode, e tra i benedetti si benedirà.
Come un terebinto ho esteso i rami e i miei rami son rami di maestà e di bellezza. Io come una vite ho prodotto germogli graziosi e i miei fiori, frutti di gloria e ricchezza.
Io sono la madre del bell'amore e dei timore, della cognizione e della santa speranza. In me è ogni grazia di via e di verità, in me ogni speranza di vita e di virtù.
Avvicinatevi a me, voi che mi desiderate, e saziatevi dei miei prodotti. Poiché il ricordo di me è più dolce dei miele, il possedermi è più dolce del favo di miele. La mia memoria rimarrà per tutti i secoli.
Quanti si nutrono di me avranno ancora fame e quanti bevono di me, avranno ancora sete. Chi mi obbedisce non si vergognerà, chi compie le mie opere non peccherà. Quelli che mi faranno conoscere avranno la vita eterna.
Salmo Responsoriale Lc 1,46-55
Grandi cose ha operato il Signore nella Vergine Maria.
«L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza dei suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri dei loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre ».
Seconda Lettura Gal 4, 3-7
Dio mandò il suo Figlio, nato da donna.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, noi quando eravamo fanciulli, eravamo come schiavi degli elementi del mondo. Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli.
E che voi siete figli, ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; se poi figlio, sei anche erede per volontà di Dio.
Canto al Vangelo Lc 1, 28. 42
Alleluia, alleluia.
Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con te,
tu sei benedetta fra le donne.
Alleluia.
Vangelo Lc 1,26-33
Hai trovato grazia presso Dio.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
L'angelo le disse: « Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo;
il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Commento
«Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
Quello che sorprende di Maria è il suo nome: Piena di Grazia.
Così viene chiamata da Dio attraverso il Suo Angelo.
Questo nome non solo è un dono ma una conquista giornaliera a cui Maria ha tenuto sopra ogni cosa.
Lei, come un bimbo, non si cura, con superbia e vanità, di essere innocente ma gioisce dell'esserlo e ci tiene ad esserlo.
Maria è certamente la piena di grazia per dono ma anche per cammino, disciplina, risposta generosa personale.
In lei si tessono, come preludio al dono dell'Incarnazione e compimento del desiderio di Dio, fin dal Principio, la volontà umana e il dono divino.
Nessun essere umano prima di lei e dopo di lei ha aderito così perfettamente alla grazia ricevuta.
Se così non fosse stato non sarebbe stata possibile l'incarnazione.
Infatti Dio prepara i suoi doni ma lo fa nella ricerca della libera collaborazione umana.
E la libertà non fu mai così piena, responsabile, attenta e gioiosa come in Maria.
Se dunque Lei è la piena di grazia che ha donato Cristo al mondo, non può non donarlo ancora nel cuore di chi lo desidera sinceramente...
e, per quanto possibile ad umana creatura, compie quella meraviglia annunciata da Gesù: non è beato chi mi ha dato il latte ma "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano"(Lc. 11, 27-28).
Qui Gesù celebra la Piena di Grazia, la madre, la "Pisteusasa", la credente, la sempre credente, la sempre piena di grazia, la sempre Ancella del Signore.
Ma celebra anche ognuno di noi che, come Maria, desideriamo essere ripieni di grazia e far germogliare la vita di Cristo in noi,
perché «Chi compie la volontà di Dio è mio fratello, sorella e madre» (Mc 3,31-35)
Diventiamo così "Figli della Sua Ancella". (Sl. 86,16)
Francesco diceva che non vi è luogo più caro a Maria sulla terra della Porziuncola (Leg. Maggiore II, 8).
Se dunque la Porziuncola è la casa di Maria come non attendere e ricevere da questa casa il perdono più bello e più pieno dei peccati?
La Porziuncola, infatti, è non solo la chiesina di Francesco, dove egli ha ricevuto il dono pieno della chiamata, ma un regalo di Cristo e di Maria sua madre, la Piena di Grazia, per tutti coloro che liberamente e pienamente cercano la misericordia del Padre.
Un regalo reso tale, storicamente, canonicamente, per la Chiesa e per volere papale. Da non dimenticare.
Ogni vero dono di Cristo passa per la Chiesa che Cristo stesso ha voluto.
Un'armonia di misericordia con molti attori: Dio Padre che dona per il Figlio, Maria che chiede al Figlio, Francesco che chiede a entrambi e che cerca il sigillo del Vicario in terra.
Non è dunque dono da poco se il Cielo e la terra si sono uniti per concedere ad ogni uomo tale dono.
La Porziuncola, questo cuore di Assisi, è in certo qual modo il "cuore del mondo", perché pulsa e dona misericordia.
Se infatti nessuna creatura ha aderito alla grazia meglio di Maria, forse, nessun uomo ha aderito sponsalmente a Cristo come Francesco.
Ecco perché ottenuto il sigillo papale, commosso, disse: "Fratelli, voglio portarvi tutti in Paradiso!".
Chi infatti riceve il perdono desidera ardentemente che i fratelli e le sorelle possano sperimentare compiutamente tutto il perdono del Padre.
Quest'ansia generosa di Francesco animi i nostri cuori con gli stessi confini del poverello di Assisi e con la sua scienza e sapienza.
Paul e Francesca