RESCRIPTUM EX AUDIENTIA SS.MI, 21.02.2023

Il Santo Padre, nell’Udienza concessa il 20 febbraio u.s. al sottoscritto Cardinale Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha confermato quanto segue circa l’implementazione del Suo Motu Proprio Traditionis custodes del 16 luglio 2021.
 

NOTA SULLA DOMENICA DELLA PAROLA DI DIO
La Domenica della Parola di Dio, voluta da Papa Francesco ogni anno alla III Domenica del Tempo Ordinario,[1] rammenta a tutti, Pastori e fedeli, l’importanza e il valore della Sacra Scrittura per la vita cristiana, come pure il rapporto tra Parola di Dio e liturgia: «Come cristiani siamo un solo popolo che cammina nella storia, forte della presenza del Signore in mezzo a noi che ci parla e ci nutre. Il giorno dedicato alla Bibbia vuole essere non “una volta all’anno”, ma una volta per tutto l’anno, perché abbiamo urgente necessità di diventare familiari e intimi della Sacra Scrittura e del Risorto, che non cessa di spezzare la Parola e il Pane nella comunità dei credenti. Per questo abbiamo bisogno di entrare in confidenza costante con la Sacra Scrittura, altrimenti il cuore resta freddo e gli occhi rimangono chiusi, colpiti come siamo da innumerevoli forme di cecità».[2]
 
Per tale motivo, il Dicastero ha preparato “Risposte a quesiti proposti”, con relativa “Nota dottrinale” che ne spiega il contenuto, per richiamare la dottrina circa la validità dei sacramenti connessa alla forma stabilita dalla Chiesa con l’uso delle formule sacramentali approvate, al fine di sottrarre la questione ad interpretazioni e prassi devianti e offrire un chiaro orientamento.

 
Pubblichiamo di seguito la lettera che l’Em.mo Card. Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha inviato ai Presidenti delle Conferenze dei Vescovi circa le invocazioni «Mater misericordiae», «Mater spei», e «Solacium migrantium» da inserire nelle Litanie Lauretane:
 
CONGREGATIO DE CULTU DIVINO ET DISCIPLINA SACRAMENTORUM
Prot. No. 213/08/L


Lettera alle Conferenze episcopali sul 'Nome di Dio'  Lettera-alle-Conferenze-episcopali-sul-Nome-di-DIo-002.pdf

 

ECCLESIA DE EUCHARISTIA

LETTERA ENCICLICA
DEL SOMMO PONTEFICE
GIOVANNI PAOLO II
AI VESCOVI
AI PRESBITERI E AI DIACONI
ALLE PERSONE CONSACRATE
E A TUTTI I FEDELI LAICI
SULL'EUCARISTIA
NEL SUO RAPPORTO CON LA CHIESA 

 

INTRODUZIONE 

1. La Chiesa vive dell'Eucaristia. Questa verità non esprime soltanto un'esperienza quotidiana di fede, ma racchiude in sintesi il nucleo del mistero della Chiesa. Con gioia essa sperimenta in molteplici forme il continuo avverarsi della promessa: « Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo » (Mt 28,20); ma nella sacra Eucaristia, per la conversione del pane e del vino nel corpo e nel sangue del Signore, essa gioisce di questa presenza con un'intensità unica. Da quando, con la Pentecoste, la Chiesa, Popolo della Nuova Alleanza, ha cominciato il suo cammino pellegrinante verso la patria celeste, il Divin Sacramento ha continuato a scandire le sue giornate, riempiendole di fiduciosa speranza.


 

Redemptionis sacramentum

  Istruzione della CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO

E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI

 
su alcune cose che si devono osservare ed evitare

circa la Santissima Eucaristia


INDICE
Proemio [1-13]
Capitolo I
La regolamentazione della sacra Liturgia [14-18]
1. Il Vescovo diocesano, grande Sacerdote del suo gregge [19-25]
2. Le Conferenze dei Vescovi [26-28]
3. I Sacerdoti [29-33]
4. I Diaconi [34-35]
Capitolo II
La partecipazione dei fedeli laici alla celebrazione dell'Eucaristia
1. Una partecipazione attiva e consapevole [36-42]
2. I compiti dei fedeli laici nella celebrazione della Messa [43-47]
Capitolo III
La retta celebrazione della santa Messa
1. La materia della Santissima Eucaristia [48-50]
2. La Preghiera eucaristica [51-56]
3. Le altri parti della Messa [57-74]
4. L'unione dei vari riti con la celebrazione della Messa [75-79]
Capitolo IV
La santa Comunione
1. Disposizioni per ricevere la santa Comunione [80-87]
2. La distribuzione della santa Comunione [88-96]
3. La Comunione dei Sacerdoti [97-99]
4. La Comunione sotto le due specie [100-107]
Capitolo V
Altri aspetti riguardanti l'Eucaristia
1. Il luogo della celebrazione della santa Messa [108-109]
2. Circostanze varie relative alla santa Messa [110-116]
3. I vasi sacri [117-120]
4. Le vesti liturgiche [121-128]
Capitolo VI
La conservazione della Santissima Eucaristia e il suo culto fuori della Messa
1. La conservazione della Santissima Eucaristia [129-133]
2. Altre forme di culto della Santissima Eucaristia fuori della Messa [134-141]
3. Le processioni e i Congressi eucaristici [142-145]
Capitolo VII
I compiti straordinari dei fedeli laici [146-153]
1. Il ministro straordinario della santa Comunione [154-160]
2. La predicazione [161]
3. Le celebrazioni particolari che si svolgono in assenza del Sacerdote [162-167]
4. Coloro che sono stati dimessi dallo stato clericale [168]
Capitolo VIII
I rimedi [169-171]
1. Graviora delicta [172]
2. Atti gravi [173]
3. Altri abusi [174-175]
4. Il Vescovo diocesano [176-180]
5. La Sede Apostolica [181-182]
6. Segnalazioni di abusi in materia liturgica [183-184]
Conclusione [185-186]

 

MANE NOBISCUM DOMINE

LETTERA APOSTOLICA DEL SOMMO PONTEFICE
GIOVANNI PAOLO II
ALL'EPISCOPATO, AL CLERO
E AI FEDELI
PER L'ANNO DELL'EUCARISTIA
OTTOBRE 2004 - OTTOBRE 2005
 

INTRODUZIONE

1. «Rimani con noi, Signore, perché si fa sera» (cfr Lc 24,29). Fu questo l'invito accorato che i due discepoli, incamminati verso Emmaus la sera stessa del giorno della risurrezione, rivolsero al Viandante che si era ad essi unito lungo il cammino. Carichi di tristi pensieri, non immaginavano che quello sconosciuto fosse proprio il loro Maestro, ormai risorto. Sperimentavano tuttavia un intimo «ardore» (cfr ivi, 32), mentre Egli parlava con loro «spiegando» le Scritture. La luce della Parola scioglieva la durezza del loro cuore e «apriva loro gli occhi» (cfr ivi, 31). Tra le ombre del giorno in declino e l'oscurità che incombeva nell'animo, quel Viandante era un raggio di luce che risvegliava la speranza ed apriva i loro animi al desiderio della luce piena. «Rimani con noi», supplicarono. Ed egli accettò. Di lì a poco, il volto di Gesù sarebbe scomparso, ma il Maestro sarebbe «rimasto» sotto i veli del «pane spezzato», davanti al quale i loro occhi si erano aperti.

 

Il disprezzo delle sacre specie

PONTIFICIUM CONSILIUM DE LEGUM TEXTIBUS INTERPRETANDIS (CIC can. 1367) I Padri del Pontificio Consiglio per l'Interpretazione dei Testi Legislativi, nella Sessione Plenaria del 4 giugno 1999, hanno ritenuto di dover rispondere come segue al dubbio proposto:

D. Se nei canoni 1367 CIC e 1442 CCEO la parola «abicere» debba intendersi come l'atto di gettar via oppure no.
R. Negativamente e «ad mentem».

La «mente» è questa: qualunque azione volontariamente e gravemente spregiativa è da considerarsi inclusa nella parola «abicere».

Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nell'Udienza concessa al sottoscritto Presidente il 3 luglio 1999, informato della suddetta decisione, l'ha confermata ed ha ordinato che venga pubblicata.

+ JULIÁN HERRANZ
Arcivescovo titolare di Vertara
Presidente
+ BRUNO BERTAGNA
Vescovo titolare di Drivasto
Segretario
Testo originale.
Patres Pontificii Consilii de Legum Textibus Interpretandis, in plenario coetu diei 4 iunii 1999, dubio, quod sequitur, respondendum esse censuerunt ut infra:

D. Utrum in can. 1367 CIC et 1442 CCEO verbum «abicere» intelligatur tantum ut actus proiciendi necne.

R. Negative et ad mentem.

Mens est quamlibet actionem Sacras Species voluntarie et graviter despicientem censendam esse inclusam in verbo «abicere».

Summus Pontifex Ioannes Paulus II in Audientia diei 3 iulii 1999 infrascripto Praesidi impertita, de supradicta decisione certior factus, eam confirmavit et promulgari iussit.

+ IULIANUS HERRANZ
Archiepiscopus titularis Vertarensis,
Praeses
+ BRUNO BERTAGNA
Episcopus titularis Drivastensis
a Secretis
 

SACROSANCTUM CONCILIUM

COSTITUZIONE CONCILIARE
SACROSANCTUM CONCILIUM
SULLA SACRA LITURGIA PROEMIO 1. Il sacro Concilio si propone di far crescere ogni giorno più la vita cristiana tra i fedeli; di meglio adattare alle esigenze del nostro tempo quelle istituzioni che sono soggette a mutamenti; di favorire ciò che può contribuire all'unione di tutti i credenti in Cristo; di rinvigorire ciò che giova a chiamare tutti nel seno della Chiesa. Ritiene quindi di doversi occupare in modo speciale anche della riforma e della promozione della liturgia. La liturgia nel mistero della Chiesa
 

Il giorno del Signore.

Il giorno del Signore. Nota pastorale della Conferenza Episcopale Italiana (7-11 maggio 1984) Nota CEI Ufficio Liturgico Nazionale
Dedichiamo questa "Nota Pastorale" alla domenica, per sollecitare un preciso urgente rinnovamento pastorale: una catechesi adeguata, una celebrazione degna, una testimonianza chiara del "giorno del Signore" da dare a questa nostra società. Faremo anche un breve riferimento all'anno liturgico, perché il succedersi delle domeniche ne costituisce la fondamentale scansione settimanale. Ma sull'anno liturgico torneremo con orientamenti più organici in un prossimo futuro. Raccomandiamo che questa "Nota", che viene pubblicata per delibera della XXIII Assemblea Generale della C.E.I. (7-11 maggio 1984), sia letta nel contesto del nostro documento Eucaristia, comunione e comunità, di cui vuole essere sostegno ed esplicitazione, e sia punto di riferimento per il comune impegno assieme a tanti altri preziosi documenti con cui in questi anni molti Vescovi hanno arricchito la vita delle loro comunità.
 

Paschalis sollemnitatis

Preparazione e celebrazione delle feste pasquali
(Paschalis sollemnitatis)