Alle radici della sterilità vocazionale

Mercoledì 8 maggio 2013 vi è stato l’incontro tra il papa Francesco e le partecipanti all’Assemblea plenaria dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali. Un incontro atteso in cui il Papa ha fatto un discorso tanto semplice quanto intenso, importante per puntualizzare gli aspetti peculiari della vita religiosa. In tale occasione il Papa ha messo in rilievo l’importanza della fecondità dei religiosi e ciò, anche senza dirlo esplicitamente, appare come una risposta a una diffusa carenza di vocazioni – soprattutto nei territori di antica evangelizzazione come Europa e America – che comporta chiusure di comunità e in alcuni casi anche la fine di ordini o congregazioni religiosi.
 

L’amore più grande

Simone di Giovanni, mi ami più di costoro?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene"... Gli rispose Gesù: "Pasci le mie pecore" (Gv 21,15.17). Eravamo alla vigilia della solennità dei santi Apostoli, qualche tempo fa, e andavo a cercare sul bel testo di introduzione e note, che accompagna la nuova versione della Bibbia della Cei, uno spunto per una esegesi fedele, ed ecco due giovani venuti a trovarmi che mi hanno dato una esegesi viva. Due giovani, coetanei tra loro. Uno tornava da una forte esperienza vissuta per nove mesi in una poverissima parrocchia sull'altipiano della Bolivia, Santiago de Huata, a quattromila metri sul livello del mare: una esperienza di servizio ai più poveri, fraternamente accompagnata da una intensa, costante preghiera sulla Bibbia, fatta insieme a un nostro caro prete fidei donum, da diversi anni in missione lassù. L'altro alla vigilia della discussione di laurea in Filosofia sul tema della "bellezza", preparata in una calda esperienza di condivisione di vita monastica nello storico eremo di Fonte Avellana.