Il gusto del melodramma e dell'apparire

"Gesù allora disse loro: «Il mio tempo non è ancora venuto,

il vostro invece è sempre pronto...

Andate voi a questa festa; io non ci vado,

perché il mio tempo non è ancora compiuto»."

(Gv. 7,6.8)

- il gusto del melodramma e dell'apparire -



vanitaMelodramma in tv

Non sappiamo se la "diatriba" di Albano e della Lecciso sia vera o costruita, sappiamo però che questa impudica manifestazione di problemi di coppia attraverso i massmedia risponde al bisogno collettivo del melodramma.

Melodramma che ha delle figure ben precise, un offeso e colui che offende, un tradito e un traditore, interessi intrigati con uno sfondo altamente toccante del solito mito di Tristano ed Isotta.

Nel melodramma sovente si evidenzia la "truffa dell'Amor cortese", del cavaliere e dell'amata che sempre si cercano e mai si trovano e che in definitiva "amano" solo se stessi.

Il bisogno del melodramma lo conoscono bene i finanziatori di ogni serie televisiva e cinematografica. Sanno bene che questa istanza archetipica risponde al bisogno dell'uomo di "essere" e al bisogni di identità nell'essere parte di un qualche disegno, benevolo o malevolo, ma comunque drammatico che lo fa sentire protagonista.

Questa struttura archetipica non sarebbe in sé un male se non fosse una domanda a cui si danno risposte sbagliate e condite di vanità e di nulla.

Dunque in questi drammi da reality, sia che essi siano veri o falsi, si risponde ad un bisogno costruito nella vanità, cioè sul vuoto, in senso biblico.

Se il trascendente c'è in questi reality melodrammatici esso è usato come "oggetto" a sottolineare il dramma stesso e non è Soggetto di bene di amore e di vero.. qui sta la vanità di fondo che parte dalla vicenda ultima dei Carrisi fino alle costruzioni da prurito del Codice da Vinci di Dan Brown.

Vanità delle Vanità, qui tutto è vanità.

La cosa più inescusabile e che vengono usati nel dramma della gogna pubblica e del melodramma anche i bambini, i quali innocenti di cotanti genitori subiscono ferita su ferita.

Tutti coloro che alimentano l'audience con questa pattumiera di spettacoli o di libri non solo fanno un grave danno morale ma sono diseducanti e distraggono dalla presenza vera e reale di Dio nella storia e rispondo male al bisogno di identità e di amore dell'uomo.. anzi fanno di tutto per continuare a distrarre l'uomo da se stesso e da Dio!

Dio che è presenza straordinaria proprio perché ordinaria e semplice, lontana da ogni gossip.

La corsa al rilancio dell'apparire continua e miete vittime nei protagonisti, negli innocenti e soprattutto nel senso del sacro.


Pur di apparire

Giustamente Andy Warhol disse che ben presto chiunque sarebbe stato protagonista per almeno 15 minuti. E ancora, giustamente, asseriva Marcello Mastroianni dicendo: "facciamo tutto per apparire.. e poi ci nascondiamo dietro gli occhiali scuri".

La Parola di Dio di questa meditazione ci aiuta proprio in questo: a fissare lo guardo sull'essenziale.

Questo essenziale non sono regole né morale ma una persona: Gesù!

Dalla Sua persona incontrata viene ogni regola e morale, da Lui viene l'uomo in quanto uomo, in quanto chiesa, in quanto cittadino, in quanto lavoratore, in quanto esistente.

E' Lui solo che può essere la causa dell'apparire o del nascondimento, del parlare o del tacere, del fare penitenza o del fare festa.

Ma in questo sistema di cose che fa prevalere l'apparire e il melodramma,..

il nascondimento, la ferialità dei giorni, il quotidiano, il silenzio e soprattutto l'adorazione sono diventati un urlo profetico.

Più tempo davanti alla tv che davanti all'Eucarestia? C'è qualcosa che in noi non va!


L'Amore non è amato

Per le campagne di Assisi Francesco, il Santo Francesco, andava in giro urlando e piangendo: "l'Amore non è amato!". e... coinvolgeva nel pianto chi incontrava.

Qui non c'è il mito di Tristano ed Isotta, qui non c'è truffa;

qui i due non sono estranei che non si amano e amano l'idea dell'amore, qui non c'è fiction.

Qui c'è pudore ed adorazione del Totalmente Altro e dell'altro che ho accanto nel Totalmente Altro.

Qui c'è la passione, il miracolo e la festa.

Qui c'è l'unico vero dramma: l'Amore di un Dio che ti ama più di se stesso e da la vita per te.

Chi ha orecchi per intendere intenda.

Siamo in cammino!

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