PROGRAMMA CONCRETO PER LE CHIESE LOCALI DI FORMAZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI OPERATORI PARROCCHIALI (IIIa PARTE) Corso sulla preghiera ispirato dal cammino sulla preghiera di Paul
PREGHIERA DI PRESENZA II^ catechesi   Oggi troviamo molti libri sulla preghiera ma se li leggessimo tutti e non pregassimo mai, non impareremmo a pregare. Pregare è un bisogno di relazione, è come la necessità di avere un amico o un'amica. Pregare è molto semplice, ma come tutte le cose semplici è anche molto complicato. Tutte le cose semplici sono le più complicate. Chiediamoci che cos'è la preghiera oppure cos'è una vita di preghiera. Pregare è un'arte, ma non solo. Pregare è un fatto di tecnica, ma non solo. Allora, che cos'è pregare. Chi fra di noi ha mai fatto un'esperienza di preghiera? Cosa abbiamo provato in quella esperienza? Cosa proviamo quando preghiamo? Cosa succede in noi? Ci sono innumerevoli modi per definire la preghiera, ma il seguente è per me il più efficace, il più comprensibile e il più deduttivo. Un monaco, maestro di spiritualità contemporaneo, dal nome Andrè Louf, andando a trovare dei monaci sul monte Athos, monaci specializzati sulla vita di preghiera, parlando con un vecchio monaco gli domandò: "Lei che ha dedicato una vita alla preghiera, qual è il segreto della preghiera?" E lui rispose: "Guarda, nel mio cuore prima c'era un grande sasso, ad un certo punto Gesù prese questo sasso, lo ha tolto e la fonte che avevo dentro ha incominciato a zampillare e non si é più fermata". A me pare che questa sia la definizione più bella che si possa dare della vita di preghiera. Possiamo dire che scoprire la preghiera equivale a scoprire la "fonte zampillante" che abbiamo dentro di noi. Questo é essenziale!
 
PROGRAMMA CONCRETO PER LE CHIESE LOCALI DI FORMAZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI OPERATORI PARROCCHIALI (IIa PARTE) Corso sulla preghiera ispirato dal cammino sulla preghiera di Paul PREGHIERA DI PRESENZA I^ catechesi   Prima ancora di capire quali sono i frutti della preghiera, cosa comporta in me, nella mia persona nella mia vita un vero cammino di preghiera e perché è così importante anzi fondamentale pregare (senza la quale esperienza non si può parlare di un vero cammino di fede in Dio), dobbiamo affrontare un altro problema: cosa fare per poter pregare.   Abbiamo più volte parlato dell'importanza della relazione e che cosa è la relazione ma ora dobbiamo dirci cosa fare per permettere questa relazione. Meglio ancora la "vera" domanda è la seguente: cosa devo fare per pregare con Gesù, cosa deve cambiare in me per far nascere la relazione con Gesù?   Facciamo esempi concreti  da noi tutti vissuti e quindi accessibili: il bambino! Cos'è un bambino?                                                                 (attendere risposte) Il bambino è una presenza concreta. Il bambino c'è, è presente.
 
PROGRAMMA CONCRETO PER LE CHIESE LOCALI DI FORMAZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI OPERATORI PARROCCHIALI
(Ia PARTE) "Mettere Cristo al centro: questo è il programma di sempre" (Giovanni Paolo II Novo millennio ineunte 29)
 
"Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28, 20)   Da questa certezza ... dobbiamo attingere un rinnovato slancio nella vita cristiana, facendone anzi la forza ispiratrice del nostro cammino. Novo millennio ineunte 29 Anche noi come la folla di Gerusalemme a Pietro nel giorno di Pentecoste vogliamo porci la domanda: "Che cosa dobbiamo fare?" (At 2, 37) Siamo perfettamente convinti che non sarà una formula magica a salvarci ma una Persona, e la certezza che essa ci infonde: Io sono con Voi!   Questa promessa ci spinge a credere che non abbiamo bisogno di un nuovo programma; al limite abbiamo bisogno di mettere Cristo al centro, Cristo da conoscere, amare, imitare, per vivere in lui la vita trinitaria, e trasformare con lui la storia fino al suo compimento nella Gerusalemme celeste. E' così importante questo "vecchio programma" da spingere il Papa stesso al punto 29 della Lettera apostolica ad affermare: "Questo programma di sempre è il nostro per il terzo millennio".
 

GESU’ DI NAZARET

"Dio dei padri e Signore di misericordia, che tutto hai creato con la tua parola, che con la tua sapienza hai formato l'uomo, perché domini sulle creature fatte da te, e governi il mondo con santità e giustizia e pronunzi giudizi con animo retto, dammi la sapienza, che siede in trono accanto a te e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,  perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella, uomo debole e di vita breve, incapace di comprendere la giustizia e le leggi. Se anche uno fosse il più perfetto tra gli uomini, mancandogli la tua sapienza, sarebbe stimato un nulla. Con te è la sapienza che conosce le tue opere, che era presente quando creavi il mondo; essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi e ciò che è conforme ai tuoi decreti. Inviala dai cieli santi, mandala dal tuo trono glorioso, perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica e io sappia ciò che ti è gradito. Essa infatti tutto conosce e tutto comprende, e mi guiderà prudentemente nelle mie azioni e mi proteggerà con la sua gloria."        Sapienza 9, 1-6, 9-11