Omelie quotidiane Santo Padre

Omelia Santa Marta 28 aprile 2020 - La bestialità della falsa testimonianza per fare giustizia

papa Francesco omelia periodo di PasquaNostra letterale trascrizione

Nella prima Lettura di questi giorni abbiamo ascoltato il martirio di Stefano: una cosa semplice, come è successo. I dottori della Legge non tolleravano la chiarezza della dottrina, e come è uscita sono andati a chiedere a qualcuno che dicessero che avevano sentito che Stefano bestemmiava contro Dio, contro la Legge. E dopo questo, gli piombarono addosso e lo lapidarono: così, semplicemente. È una struttura di azione che non è la prima: anche con Gesù hanno fatto lo stesso. Il popolo che era lì, ha cercato di convincere che era un bestemmiatore e loro hanno gridato: “Crocifiggilo”. È una bestialità. Una bestialità, partire dalle false testimonianze per arrivare a “fare giustizia”. Questo è lo schema. Anche nella Bibbia ci sono casi del genere: a Susanna hanno fatto lo stesso, a Nabot hanno fatto lo stesso, poi Aman ha cercato di fare lo stesso con il popolo di Dio … Notizie false, calunnie che riscaldano il popolo e chiedono la giustizia.

È un linciaggio, un vero linciaggio.

E così, lo portano al giudice, perché il giudice dia forma legale a questo: ma già viene giudicato, il giudice deve essere molto, molto coraggioso per andare contro un giudizio così popolare, fatto a posta, preparato. È il caso di Pilato: Pilato vide chiaramente che Gesù era innocente, ma vide il popolo, se ne lavò le mani. È un modo di fare giurisprudenza. Anche oggi lo vediamo, questo: anche oggi è in atto, in alcuni Paesi, quando si vuole fare un colpo di Stato o fare fuori qualche politico perché non vada alle elezioni o così, si fa questo: notizie false, calunnie, poi cade in un giudice di quelli ai quali piace creare giurisprudenza con questo positivismo “situazionalista” che è alla moda, e poi condanna. È un linciaggio sociale. E così è stato fatto a Stefano, così è stato fatto il giudizio di Stefano: portano a giudicare uno già giudicato dal popolo ingannato.

Anche questo con i martiri di oggi succede: che i giudici non hanno possibilità di fare giustizia perché vengono già giudicati.
Pensiamo ad Asia Bibi, per esempio, che abbiamo visto: dieci anni in carcere perché è stata giudicata da una calunnia e un popolo che ne vuole la morte. Davanti a questa valanga di notizie false che creano opinione, tante volte non si può fare nulla: non si può fare nulla.

Io penso tanto, in questo, alla Shoah. La Shoah è un caso del genere: è stata creata l’opinione contro un popolo e poi era normale: “Sì, sì: vanno uccisi, vanno uccisi”. Un modo di procedere per fare fuori la gente che è molesta, che disturba.

Tutti sappiamo che questo non è buono, ma quello che non sappiamo è che c’è un piccolo linciaggio quotidiano che cerca di condannare la gente, di creare una cattiva fama alla gente, di scartarla, di condannarla: il piccolo linciaggio quotidiano del chiacchiericcio che si crea un’opinione, e tante volte uno sente sparlare di qualcuno, dice: “Ma no, questa persona è una persona giusta!” – “No, no: si dice che …”, e con quel “si dice che” si crea un’opinione per farla finita con una persona.
La verità è un’altra: la verità è la testimonianza del vero, delle cose che una persona crede; la verità è chiara, è trasparente. La verità non tollera le pressioni. Guardiamo Stefano, martire: primo martire dopo Gesù. Primo martire. Pensiamo agli apostoli: tutti hanno dato testimonianza. E pensiamo a tanti martiri che – anche quello di oggi, San Pietro Chanel – che è stato il chiacchiericcio lì, a creare che era contro il re, si crea una fama, e va ucciso. E pensiamo a noi, alla nostra lingua: tante volte noi, con i nostri commenti, iniziamo un linciaggio del genere. E nelle nostre istituzioni cristiane, abbiamo visto tanti linciaggi quotidiani che sono nati dal chiacchiericcio.

Il Signore ci aiuti a essere giusti nei nostri giudizi, a non incominciare o seguire questa condanna massiccia che provoca il chiacchiericcio.