Pubblichiamo di seguito il Messaggio del Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, Em.mo Card. Peter Kodwo Appiah Turkson, in occasione dell’odierna Giornata Internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droghe:
 
Pubblichiamo di seguito il Messaggio del Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, l’Em.mo Card. Peter Kodwo Appiah Turkson, in occasione della 64.ma Giornata Mondiale di Lotta alla Lebbra (Morbo di Hansen) che si celebra domenica, 29 gennaio 2017:
 

Messaggio del dicastero per i migranti

"Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare". Sono parole di Seneca che ben si adattano allo spirito dell'Apostolato del Mare:  l'opera che da novant'anni rende presente la Chiesa cattolica tra i marittimi. Ricordando l'anniversario di fondazione e celebrando l'Anno del marittimo voluto in questo 2010 dall'Organizzazione internazionale marittima, il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti - da cui l'Apostolato del Mare dipende - rivolge un appello a tutti gli Stati affinché ratifichino quanto prima la Convenzione sul lavoro marittimo del 2006, strumento fondamentale per migliorare le condizioni di lavoro e di vita di marinai e pescatori.
 
Dialogo e cooperazione: sono i temi centrali sottolineati dal Patriarcato di Mosca in un messaggio a mons. Kurt Koch, nominato dal Papa, il 1° luglio, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, al posto del cardinale Walter Kasper, che ha lasciato l’incarico per raggiunti limiti di età. “Spero – si legge nel messaggio a firma del metropolita Hilarion, presidente del dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca – che nuove prospettive di cooperazione siano state aperte a beneficio di entrambe le Chiese”. Ricordando come il dicastero vaticano giochi, da mezzo secolo, “un ruolo importante nel definire le vie di dialogo tra la Chiesa cattolica romana e le altre Chiese e comunità cristiane”, Hilarion ribadisce come “rapporti costruttivi tra la Chiesa ortodossa russa e quella cattolica romana siano state sviluppati” nel corso degli anni. Quindi, il messaggio sottolinea che mons. Koch, membro della Conferenza episcopale svizzera, è noto per essere “un pastore zelando ed un teologo serio, impegnato per l’unità dei cristiani”. E a questo proposito, il metropolita Hilarion esprime l’auspicio che “il ministero pastorale portato avanti dal presule in Svizzera nell’ambito del dialogo intercristiano, lo aiuti a portare a compimento il nuovo incarico”. (I.P.)

© Radio Vaticana - 7 luglio 2010
 
Le comunità cristiane riconoscano i marittimi non come “invisibili” ma come “persone reali” che, con un duro lavoro e numerosi sacrifici, “contribuiscono a rendere più facile la nostra vita”. E’ l’esortazione espressa nel messaggio in vista della Domenica del Mare, che si celebrerà il prossimo 11 luglio, dal presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, mons. Antonio Maria Vegliò, e dal segretario del medesimo dicastero, mons. Agostino Marchetto. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

I marittimi navigano da un porto all’altro, il “perimetro della nave rappresenta il limite del loro mondo” e lavorano con persone di nazionalità e religioni differenti. La solitudine è una “compagna costante” e le ingiustizie sono frequenti: “Gli equipaggi sono spesso abbandonati in porti stranieri, gli attacchi dei pirati avvengono sempre più spesso e, quando accade un incidente, la criminalizzazione e la detenzione ingiustificata sono, a volte, il prezzo che devono pagare”. Il progresso tecnologico – si sottolinea nel messaggio – ha apportato “numerosi cambiamenti”, ma poco è cambiato per quanto riguarda le necessità umane di marittimi e pescatori. Si tratta di necessità semplici come “un’accoglienza calorosa in un Paese straniero, un mezzo di trasporto in città, un telefono o un computer per comunicare con i propri cari, un sacerdote per celebrare la Santa Messa, un amico per ascoltare le loro storie e problemi, un volontario o un agente pastorale per visitarli in ospedale o in prigione”.

L’Apostolato del Mare fu fondato da un manipolo di persone generose, a Glasgow, il 4 ottobre del 1920 per dare assistenza spirituale e materiale ai marittimi cattolici e provvedere ai loro bisogni. Da allora, si è sviluppato al di là di ogni previsione, ma l’assistenza pastorale, in particolare con le visite a bordo delle navi, “resta la preoccupazione principale come lo era all’origine di questo Apostolato”. In numerosi porti – si legge inoltre nel messaggio – “cappellani e volontari visitano centinaia di navi e accolgono migliaia di marittimi di ogni religione e nazionalità”, offrendo un "porto sicuro" in tempi di crisi e anche, cosa non meno importante, contribuendo a mantenere l’apertura ai valori trascendentali nella loro vita. Nel ricordare il suo 90.mo anniversario di fondazione e nel celebrare l’Anno del Marittimo, l’Apostolato del Mare rivolge infine “un appello a tutti gli Stati affinché ratifichino quanto prima la Convenzione sul Lavoro Marittimo del 2006, strumento fondamentale per migliorare le condizioni di lavoro e di vita dei marittimi”.

© Radio Vaticana - 25 giugno 2010