Liturgia

Signore insegnaci a pregare. Corso sulla Preghiera. Seconda parte.

teofania-5.jpgCorso sulla preghiera.

1 -
Preghiera di Presenza
2 - Preghiera di lode
3 - Preghiera e perdono
4 - Preghiera e Parola di Dio


2° CATECHESI - 
PREGHIERA DI LODE


    Iniziamo questo momento parlando della modalità più importante per il credente: la preghiera di lode.
 Un brano del Vangelo di Luca al capitolo 10, versetti 21 e 22 ci introduce perfettamente alla lode.
Nel Vangelo di Luca si dice: "In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: "Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare".

Questo brano si colloca nel ritorno dalla predicazione dei 72 discepoli dove avevano fatto molti miracoli; Gesù esulta nello Spirito Santo e questo esultare è tipico nella danza spontanea che sgorga tra l'unione di un corpo riconciliato e la gioia nello Spirito. Gesù loda Dio nello Spirito Santo. Abbiamo visto che al fondamento della preghiera c'è questa necessità dell'intimità, del considerare che Dio è una persona.

Dio è dunque una presenza che noi rendiamo viva nella fede o meglio scopriamo nella fede perché già c'è.

La modalità più corretta con cui entrare in relazione con Dio è la preghiera di lode.

 

La preghiera di lode è la preghiera fondamentale perché fa spazio al nostro cuore affinché sia fatta la volontà di Dio ed è la preghiera perfetta perché riconosce l'assurdità che noi abbiamo di manipolare Dio nella preghiera con richieste infantili e spiritualismi.

Tutte le volte che noi incontriamo una persona, non sempre c'è questo desiderio di incontrarla nella gratuità dell'incontro, nell'unicità dell'incontro, ma c'è sempre il bisogno, magari velato, di manipolare l'altro.

La preghiera di lode è la preghiera che fa si che noi ci arrendiamo davanti a Dio, che non vogliamo manipolarlo; tutto sommato quando noi andiamo davanti a Dio, e cerchiamo di farci aiutare, alla fine noi entriamo in una logica simil-burocratica con Dio in cui noi cerchiamo di comprare qualcosa verso di Lui.

La preghiera di lode invece è il mio arrendermi davanti a Dio, senza volerlo comprare né manipolare: la preghiera di lode è la preghiera dello stupore. La preghiera di Lode è la perfetta manifestazione del dono del Timor di Dio e della Pietà e si alimenta nel dono di Scienza

  Quando volete bene ad una persona, non c'è neanche bisogno di troppe parole e non si sente neanche il bisogno di assoggettare questa persona ma c'è serenità perché si vuole incontrare l'altro nella sua unicità irripetibile.
Questa è la lode e accade sia nei nostri rapporti umani, sia nel rapporto con Dio.

Quando si incontra una persona che è molto bella non solo fisicamente, ma bella perché è uno splendore che emana dal cuore puro, si rimane incantati senza il bisogno di possederla proprio perché è lei e non è un'altra persona. E' unica.
Ecco, questo è un atteggiamento di lode e nei confronti di Dio questo è l'atteggiamento più corretto, se c'è questo atteggiamento ci può essere poi ogni tipo di preghiera.

Anzi questo atteggiamento è la misura sia del nostro corretto rapporto con Dio che con i fratelli. 
La lode è incontrare Dio senza il bisogno di manipolarlo, sapendo che l'amore che Dio ha per ognuno di noi è un amore esagerato, senza confini e gratuito.


Se vi è mai capitato di essere innamorati di una persona sapete cosa vuole dire essere innamorati, vuol dire volere veramente il bene dell'altro.
Bene, tutto ciò è una pallida immagine dell'amore che Dio ha per noi, che "è veramente esagerato" inenarrabile, infinito.


Le persone che vivono nella lode sono persone di fede, la preghiera di lode è la preghiera essenziale, la preghiera della fede, se
non c'è la lode non c'è la fede, se non c'è la fede non c'è la lode.

Per sapere il termometro della propria fede si deve vedere quanto si loda Dio.

E' facile lodare Dio quando tutte le cose vanno bene, ma quando le cose non vanno come noi desideriamo là si vede quanta fede abbiamo e quanto ci arrendiamo a Lui. 

La lode è l'atteggiamento fondamentale del credente, la lode è il rendimento di grazie a Dio, è l'Eucarestia che vuol dire "rendimento di grazie".
Da qui si vede come questa preghiera sia legata alla celebrazione eucaristica perché non ci si può accostare all'Eucarestia senza un atteggiamento di lode cioè di arresa nei confronti di Dio.

Quando noi incontriamo Dio, incontriamo una persona e non può esserci un rapporto di intimità se a una persona gli diciamo di "non rompere"; così anche con Dio.
O invitiamo Dio e lo invitiamo senza condizioni, oppure non c'è lode.
Gesù non deve stare al centro della nostra vita, Gesù deve stare dove vuole Lui, perché al centro (come noi lo intendiamo) ce lo mettiamo noi ma forse non è il posto che vuole Lui.

Provate a condizionare un bambino piccolo dicendogli di stare fermo in un angolo, Gesù è come un bambino, potete anche dirgli di non fare stranezze ma Lui fa come gli pare.

Preghiera di lode significa dire a Dio di prendere possesso della nostra vita, arrendersi al potere del Suo Amore.
Nella Bibbia si parla di sacrificio della lode perché la lode non è un fatto spontaneistico, è qualcosa di educato, il sacrificio della lode ci implica una scelta, la scelta di lodare Dio, di arrenderci, di fidarci di Lui.
Implica di accogliere il dono del Suo Amore e di corrispondere con la nostra pronta, gioiosa, esultante e talvolta sofferente, obbedienza.

Quante volte nella nostra vita ci sono momenti in cui ci irrigidiamo, duri (più del legno della croce), incapaci di vedere il bene e capricciosamente infantili fino a quando non sbattiamo il muso; e lì, finalmente, ci arrendiamo alla realtà.

La lode è considerare che Dio è Dio e che noi siamo creature, questa è la realtà consapevole del suo amore senza confini.
 Interessante notare che il dissenso ecclesiale, spesso, sovente, soprattutto se coltivato in contesti sbagliati, non protetti, mediatici è proprio segno di una mancanza di lode e di fede. Questo dissenso verso la Chiesa, i suoi pastori non solo non è fecondo e ferisce la Chiesa realmente ma rivela la poca lode che c'è nella vita del credente.
Rivela una forma (purtroppo talvolta umanamente inguaribile) di una sclerocardia, di una durezza di cuore, di uno scarso senso ecclesiale e di una "rattrappita" capacità alla lode.

Non ci si salva ad essere docenti di teologia, religiosi, guide di gruppi ecclesiali, insegnamti di religione. E' il dissenso sterile del "pur obedendo", di cui parleremo.
Questo tipo di dissenso è la rivelazione della scarsa preghiera di lode nella vita del credente che, smettendo di essere realmente profeta fecondo, usa la propria manipolazione per ottenere con capricci infantili (poco importa se è nell'età della vecchiaia) il "proprio" criterio di Dio e di Chiesa.
Poca Lode uguale poca Fede, uguale scarso senso di Chiesa.

-  Dio si loda in 3 modi:


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nel primo modo si loda Dio per quello che fa per noi, per come Dio ci è Padre,
per il dolore che è sintomo di crisi e di crescita. Quando siamo in crisi con i nostri genitori nell'età dell'adolescenza, questi contrasti sono inevitabili e giusti e servono per la crescita sia dei figli che dei genitori; se il contrasto non c'è il genitore ci coccola sempre, allora non ci ama, è importante, talvolta decisivo, saper tagliare il cordone ombelicale.

Come Padre Dio ci amministra anche la Gioia. Anche per queste manifestazioni inaspettate e sorprendenti siamo chiamati a riconoscerlo come Padre.

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nel secondo modo si loda Dio per quello che fa nella storia, questo comporta il dono della Scienza, dell'Intelletto e  della Sapienza.
 Nel libro della Sapienza al capitolo 9 Salomone prima di iniziare il suo governo, la prima cosa che chiede è la Sapienza; la Sapienza è guardare, gustare, desiderare quello che accade nella storia per opera di Dio.
Significa chiedere, vedere, gustare l'intessere salvifico, redentivo e vocazionale che il Padre compie nella vita di ciascuno di noi.

 -  nel terzo e più importante modo si ama Dio per se stesso, perché è Lui; quando amiamo una persona non amiamo perché ci dà qualcosa ma per quello che è con i suoi pregi, difetti e la sua unicità.
 Così dobbiamo amare anche Dio. Egli non difetti ma va amato per la sua unicità. Questa lode è il punto di partenza e il punto di arrivo di ogni cammino mistico aperto ad ogni battezzato.
In questa adesione totale all'unicità di Dio si scopre la nostra unicità e l'unicità del fratello. Qui si forma e matura il senso di Chiesa. Quel senso di Chiesa totalmente contrarioal dissenso sterile di cui abbiamo accennato precedentemente. 

 

Il discernimento va a braccetto con la Sapienza. Discernere vuol dire dividere tutto ciò che è bene da ciò che è male, illuminato dalla Chiesa e dalla Parola di Dio, vuol dire avere lo Spirito profetico.

Il profeta è colui che parla al posto di Dio nell'ambiente in cui Dio lo ha posto e Dio non ha altra voce che la nostra, Dio ci chiama ad essere profeti con umiltà ma con fermezza, con amore.

Lodare Dio vuol dire essere profeti, parlare al posto di Dio nelle situazioni.

Il profeta Geremia, ad esempio, era bisognoso di compagnia e il Signore gli disse che non doveva sposarsi, gli fa annunciare tutte profezie di sventura, quindi lo isola dagli altri. Lui un animo così bisognoso di comunione.
A un certo punto Geremia dice a Dio: "Tu sei per me come un torrente infido" intendendo i torrenti in Terra Santa che d'inverno sono gonfi di acque e d'estate sono secchi, sono ambigui, contraddittori. 
Quindi quello che dice Geremia è quasi una bestemmia, è come dire che per Lui Dio è ambiguo, però anche questo non capire Dio è lodarlo. Perché non manifesta un'acusa o una sterile polemica ma una manifestazione di quello che l'uomo, allo stato attuale del suo cammino, percepisce di Dio. L lode, dunque, riconoscendo l'unicità di Dio ci fa camminare in questa unicità facendoci crescere e superare, passo dopo passo, gioia dopo gioia, fatica dopo fatica, il nostro limite, le nostre proiezioni di Dio e della Chiesa, i nostri piccolo schemi spirituali. Nella lode Dio ti fa crescere umanamente e spiritualmente. Tiscioglie dal ghiaccio il cuore e lo riscalda con la sua potenza d'Amore.

Allarga gli orizzonti dei tuoi occhi, amplifica il dono di Scienza, alimenta il dono dell'Intelletto, spalanca il gusto della Sapienza e ti rende capace di Lui, ovunque tu sia.

Se non maturiamo la nostra vocazione, impoveriamo la storia della nostra azione profetica, o come consacrato o come laico, quindi è importantissimo fare discernimento vocazionale perché altrimenti non siamo profeti.

Una persona che fa discernimento vocazionale loda Dio per quello che fa nella storia, perché mette la sua storia a servizio profetico di Dio.

   

In definitiva vediamo i vari aspetti della lode:  

1 - la lode c'è se è presente l'atteggiamento di consegna di sé, di abbandono a Dio;

2 - la lode è corale, non è solo personale, Dio si deve lodare sia personalmente che insieme ai fratelli e alle sorelle, nella lode corale ognuno di noi deve agganciarsi alla lode del fratello per "fare ponte" e per far sì che la propria lode sia più potente; se uno solleva molto in alto la lode verso Dio, automaticamente solleva tutti gli altri (come per un principio dei vasi comunicanti spirituale);

3 - per lodare è importante danzare; per lodare anche con il corpo, bisogna amare il nostro corpo perché il corpo è per la lode. Per esempio: unirsi intimamente con la propria moglie con l'atto sessuale vissuto alla presenza di Dio è un atto di lode...
 abbracciare un malato nel corpo e nello spirito nel nome di Gesù è un atto di lode. Fare visita al carcerato, curare un lebbroso, ascoltare un noioso, sono atti di lode... il corpo è fatto per la lode;

4 - la lode è legata alle emozioni; in un mondo così emozionale, emozionabile ed emozionante, noi siamo, in realtà, paralizzati sulle emozioni, Dio sviluppa ed educa le nostre emozioni con la lode;
la lode deve essere un momento emotivo; noi dobbiamo mettere le nostre emozioni a servizio di Dio; le emozioni sono un veicolo per incontrare Dio; Dio ci ha dato le emozioni per amare Lui, i fratelli e le sorelle; non vanno mortificate ma educate. Ciò che va mortificato è il nostro fissare lo sguardo sulla vanità.

5 - la lode va fatta nel canto, con canti allegri e gioiosi; in ogni momento. Con la voce esterna oppure con quella interiore.

6 - la lode si fa con il giubilo che è quel modulare gioioso che nasce dalla pienezza del cuore;

7 - la lode è legata alla sofferenza, soprattutto psichica e affettiva, cioè il non essere o sentirsi amati; qui si manifesta il grado più alto di lode proprio perché si scopre che quello che pensavamo era fede, era solo "buona salute". Qui, nel terreno del dolore (non cercato ma accolto) si manifesta l'opportunità per lodare perfettamente il Signore;

8 - la lode è legata al discernimento vocazionale, noi non possiamo capire la nostra vocazione se non con la preghiera, perché solo per questa e in questa noi ci arrendiamo a Dio e finalmente vediamo, nella fede, dove Egli ci sta conducendo. 

continua nella terza parte