Liturgia

Signore insegnaci a pregare. Corso sulla Preghiera. Quarta parte.

presepio-parola.jpgCorso sulla preghiera.

1 -
Preghiera di Presenza
2 - Preghiera di lode
3 - Preghiera e perdono
4 - Preghiera e Parola di Dio


4° CATECHESI
- PREGHIERA CON LA PAROLA


Faremo ora una riflessione sulla preghiera, con la parabola del figliol prodigo, nel Vangelo di Luca al capitolo 15, versetti 11-32.

  Dopo il Concilio Vaticano II, la Bibbia è più facilmente accessibile ai fedeli. Questo libro ha sviluppato un interesse crescente, ma non sempre c'è stato un approccio sereno, perché o si trovavano delle indicazioni molto specializzate, oppure a volte un pochino grossolane, e ci sono stati anche degli "errori" come il proliferare delle sette di derivazione protestante o, da latre parte, forme reigiose di devozionismo.

Ci sono stati anche diversi abusi sulla Parola di Dio.
E' bene che ci ricordiamo che il primo comandamento è "Ascolta, Israele!", la prima indicazione che Dio dà è quello di ascoltarlo e l'ascolto nella Bibbia è vivere quello che si sente con il profondo del cuore e l'onesta coscienza.
Infatti la parola "obbedire" vuol dire ascoltare anche senza capire.

Di solito noi prima dobbiamo capire e poi obbedire, invece per il cristiano prima la Parola va vissuta, poi capita perché solo vivendola si può capire, se invece noi pretendiamo di comprenderla prima, non ci riusciremo mai.
Se noi non sappiamo ascoltare le altre situazioni, soprattutto le nostre relazioni importanti, non sappiamo neanche ascoltare Dio, e questo è un problema. Una persona che per motivi vari, psicologici, ferite personali, temperamento, non sa ascoltare si trova di certo svantaggiata nel comprendere la Parola di Dio. Più che intelletto infatti occorre il dono di una natura in ascolto e nel contempo il dono dell'unzione.
Nel libro della Genesi, quando l'uomo volendo raggiungere il cielo costruisce una torre molto alta, la Torre di Babele, e Dio vedendo che questa nasceva non dall'umiltà dell'uomo, ma dal suo orgoglio, interviene e nasce il moltiplicarsi delle lingue così che l'uomo non si capisce più.
Infatti uno dei nostri più grandi problemi è che non ci capiamo più con i fratelli e le sorelle, parliamo tutti un linguaggio oggettivo, ma spesso dietro il nostro parlare c'è una dimensione affettiva contorta, ma, soprattutto, ferita perché c'è il peccato originale.

Il peccato originale è un peccato di mancanza di ascolto e di obbedienza e così noi viviamo perennemente in fuga dall'ascoltare.
Quando troviamo una persona che ci sa ascoltare è preziosa nella nostra vita perché di solito noi non siamo ascoltati da nessuno e quindi non sappiamo nemmeno ascoltare.
Questo ha radici profonde anche nella capacità all'ascolto che ci hanno dato/trasmesso/vissuto i nostri genitori. E' raro trovare dei genitori che sanno ascoltare i propri figli, li sanno accogliere ed amare così come sono, che non sono né gelosi, né possessivi ed è difficile incontrare genitori che chiedono perdono ai propri figli.

  I poeti, gli artisti, i geni, non avrebbero potuto inventare tante cose se non avessero ascoltato la realtà, è importante soprattutto scoprire la bellezza che c'è dietro la realtà.

Ascoltare significa infatti avere un atteggiamento di meraviglia, invece noi siamo sempre concentrati sul niente.
Noi siamo appesantiti da questa capacità di non ascolto e davanti alle prove della vita ce la prendiamo cercando un capro espiatorio perché non abbiamo ascoltato.
Per imparare ad ascoltare è importante farsi aiutare da chi sappia ascoltare la realtà più di noi.
L'altro è sempre importante, soprattutto se ha più esperienza di noi perché ci aiuta a vederci dentro, ad ascoltarci.
Dobbiamo imparare ad ascoltarci, altrimenti cresceremo, invecchieremo e saremo persone spente, tristi e che non sanno quello che vogliono perché non si sono ascoltate.


  Se Dio ci dice di ascoltarlo vuol dire che possiamo ascoltarlo. Non è difficile ascoltare Dio, con il suo aiuto noi possiamo farlo.
E' importante ascoltare la Parola di Dio perché se fosse solo un libro potremmo anche leggerne altri, però la differenza è che la Bibbia è il libro attraverso il quale Dio ci parla.

Se entriamo in relazione con una persona, dovremo sapere quello che pensa, se entriamo in relazione con una persona che non dice mai quello che pensa, ermetica, chiusa, il rapporto è frustrante.

Dio non è così, Dio ci parla, Dio ci comunica quello che pensa, desidera, vuole; ci narra i suoi sogni, i suoi progetti e tutte le cose più belle che porta nel cuore.

  Dio ci viene in contro con la Sua Parola perché noi lo ascoltiamo.
Dio attraverso la Sua Parola vuole fare in modo che noi conosciamo e scopriamo noi stessi. Non si può maturare nessuna scelta vocazionale senza la Parola di Dio.
Io conosco un fratello che aveva il problema di una dipendenza da alcolismo fortissima, la dipendenza da alcolismo è una cosa terribile perché ogni dipendenza sia da un peccato che da un vizio, non sono altro che dei modi che noi abbiamo per mendicare stima e affetto, si crea un equilibrio, l'alcolista se non beve il suo bicchiere di vino, se tu glielo togli, lui va in crisi, va in depressione, sta malissimo.
Il cammino del recupero della forza e della struttura della persona è un cammino delicatissimo.

Io avevo questo amico che non faceva in tempo a salire sul treno che cercava subito il vagone ristorante e beveva continuamente vino, quando ha cominciato un cammino di conversione, non riusciva a slegarsi da questa cattiva abitudine, continuando con insistenza la preghiera (perché ha avuto la grazia di incontrare un sacerdote che l'ha aiutato in questo), alla fine, un giorno, nella preghiera ha ricevuto una parola da Dio, dal Cantico dei Cantici, e diceva: "Celebrerò le tue tenerezze più del vino".
Quella persona è guarita e adesso non è più dipendente dall'alcol, ma questo grazie non soltanto alla Parola ma alla perseveranza ostinata di stare nella preghiera.

  La Parola di Dio è la Parola con cui Dio mi dona se stesso, la Parola di Dio è anche parola di uomo.
Se noi leggiamo all'inizio del Vangelo di Luca, Luca scrive ad un certo Teofilo dicendo di aver raccolto notizie sulla vita di Gesù investigando con le capacità sue personali.
Quindi, quando diciamo "Parola di Dio" dovremmo anche dire "parola di uomo".
Nella Parola di Dio si ripete la logica dell'incarnazione, "Dio che ci ha creato senza di noi non fa nulla per salvarci senza di noi" dice S. Agostino; Dio vuole la nostra collaborazione. Anche nei Testi Sacri, Dio ha avuto bisogno degli uomini, delle loro capacità, della loro intelligenza, della loro tradizione orale, ecco perché è anche parola di uomo.

Anzi. Se non ci fosse stata la comunità voluta da Gesù, la successione apostolica, la direzione orchestrante dello Spirito Santo che ha guidato il processo del canone oggi non avremmo avuto la Parola di Dio. Pertanto non è possibile ascoltare la Parola di Dio senza ascoltare la tradizione che l'hacustodita e generata. Sono inscindibili. Pertanto l'ascolto della Paorla slegato dal magistero è una violenza all'azione dello Spirito Santo.

La Parola di Dio dono Dio.
  La Bibbia inoltre non è soltanto ispirata dallo Spirito e da Dio ma è anche spirante Dio. Questo è un aspetto fondamentale della preghiera con e nella Parola di Dio.
Nella seconda lettera che S. Paolo scrive a Timoteo, Paolo gli dice: "Tutta la scrittura è ispirata da Dio" ma si può anche tradurre Tutta la scrittura è spirante Dio", ciò significa che quando preghiamo con la Parola di Dio, non leggiamo soltanto quello che Dio ci vuole dire ma noi respiriamo e viviamo in uno stato di grazia come se la Parola di Dio ci "isolasse" nella preghiera e ci aiutasse ad entrare in intimità con Lui, mandando via il maligno, guarendo le ferite, illuminando le coscienze, rafforzando la volontà.
 Pregare con la Parola di Dio è già una forma di esorcismo, non occorrono quelle forme plateali se non quando il discernimento spirituale e pastorale lo richiede. La Parola di Dio crea uno stato di grazia ed è una grazia che ci cambia perché se fosse soltanto parola e Dio non ci desse anche la grazia per viverla, sarebbe un Dio crudele e molto sadico che mette i suoi figli davanti a scelte che non possono compiere. Con la Sua Parola Dio cammina con ognuno di noi perché la Parola è qualcosa di vivo, ci dona lo Spirito Santo. 

  La Parola di Dio è senza errori per ciò che riguarda la salvezza.
Nel libro di Giosuè, Giosuè per vincere la battaglia dice: "Fermati o sole!, e il sole si fermò così da combattere e vincere la battaglia. Se Giosuè ha detto "Fermati o sole!" si potrebbe pensare che è il sole che gira intorno alla Terra e non il contrario, però la Bibbia non vuole essere un libro di scienza che ci spiega come va il cielo ma ci dice come si va al cielo; è un libro che si può comprendere solo alla luce della fede.
La Parola di Dio va letta nella fede e serve per la fede, non per la scienza.

  La Chiesa ci dice che tutti i libri contenuti nella Bibbia sono Parola di Dio e questo si chiama "canone" e viene dal greco che significa "metro", "misura", perché la Chiesa, iluminata e sorretta dallo Spirito che ha inspirato la Parola, ha deciso che tutta la Parola di Dio che serve per la salvezza è in questi libri e in nient'altro. Le lettere scritte da S. Paolo ai Corinzi sono 4, ma nella Bibbia ce ne sono solo 2, se si trovassero le altre 2 sarebbero comunque Parola di Dio, ma non necessaria per il canone, per la salvezza; il canone è solo la Bibbia composta da 73 libri.


Parola di Dio e contesto.
  Come noi abbiamo dei criteri di relazione con i fratelli e le sorelle, così ci sono criteri di relazione anche con la Parola di Dio. Per capire bene cosa Dio ci dice in un momento non dobbiamo manipolare la Parola, ma se apriamo la Bibbia è sempre bene farlo in un contesto comunitario, questa si chiama "apertura profetica" della Bibbia.
La Parola di Dio ci chiama sempre alla conversione, a fare qualcosa che forse ci pesa, ma che serve per la nostra salvezza. Quando ognuno di noi fa un incontro significativo, esce da quell'incontro che non è più lo stesso, così deve essere con Dio e la Sua Parola.