A cura di Pietro Messa

Papa Francesco al Convegno ecclesiale della diocesi di Roma, il 17 giugno 2013 ebbe a dire: "Ma alcuni, poi, pensano che il messaggio di Gesù sia destinato a coloro che non hanno una preparazione culturale. No! No! L’Apostolo afferma con forza che il Vangelo è per tutti, anche per i dotti. La sapienza, che deriva dalla Risurrezione, non si oppone a quella umana ma, al contrario, la purifica e la eleva.
La Chiesa è sempre stata presente nei luoghi dove si elabora la cultura. Ma il primo passo è sempre la priorità ai poveri. Ma anche dobbiamo andare alle frontiere dell’intelletto, della cultura, nell’altezza del dialogo, del dialogo che fa la pace, del dialogo intellettuale, del dialogo ragionevole. E’ per tutti, il Vangelo! Questo di andare verso i poveri non significa che noi dobbiamo diventare pauperisti, o una sorta di 'barboni spirituali'! No, no, non significa questo! Significa che dobbiamo andare verso la carne di Gesù che soffre, ma anche soffre la carne di Gesù di quelli che non lo conoscono con il loro studio, con la loro intelligenza, con la loro cultura. Dobbiamo andare là!".
Proprio in questa prospettiva indicata da papa Francesco che si colloca la vicenda delle Clarisse dell'Osservanza di cui Antonella Dejure offre un tassello importante per una maggior comprensione della loro vicenda culturale e spirituale.


L'uso del volgare investe il mondo francescano del XV secolo in modo talmente capillare [...]: è stato infatti da tempo acclarato che il canale dell'Osservanza ha contribuito notevolmente alla diffusione del volgare e alla italianizzazione [...] Nello stesso tempo la valutazione della fisionomia linguistica [...] ha permesso anche di ricostruire le complesse vicende intellettuali nascoste dietro i singoli testi, realizzati spesso in questa fase attraverso una stretta collaborazione tra Minori e Clarisse de Observantia. [...] È da ritenere perciò che in questa situazione di divisione e in una fase in cui l'interpretazione della figura di Chiara da Montefalco non era ancora cristalizzata, ma anzi contrastata ed aperta ad acri polemiche, gli Osservanti abbiano voluto presentare "come una di loro - modello anticipatore del Secondo Ordine dell'Osservanza, la cui gestione si colloca proprio intorno alla metà del secolo - la dolce e fiera santa motefalchese, facendo risaltare attraverso la Legenda in volgare alcuni tratti della sua spiritualità e della sua vita particolarmente vicini alle radici francescane. 

Da: ANTONELLA DEJURE, La "Legenda" volgare di santa Chiara da Montefalco nel codice Casanatense 1819, prefazione di Ugo Vignuzzi, Cacucci Editore, Bari 2013, ISBN 978-88-6611-275-4, pp. 397, euro 40,00.

Disponibile presso:
Libreria Internazionale Francescana
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06081 S. Maria degli Angeli-Assisi
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e-mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. document.getElementById('cloakfbbf628c3cb6c094ac5ff53eea2c5ba1').innerHTML = ''; var prefix = 'ma' + 'il' + 'to'; var path = 'hr' + 'ef' + '='; var addyfbbf628c3cb6c094ac5ff53eea2c5ba1 = 'info' + '@'; addyfbbf628c3cb6c094ac5ff53eea2c5ba1 = addyfbbf628c3cb6c094ac5ff53eea2c5ba1 + 'libreriafrancescana' + '.' + 'it'; var addy_textfbbf628c3cb6c094ac5ff53eea2c5ba1 = 'info' + '@' + 'libreriafrancescana' + '.' + 'it';document.getElementById('cloakfbbf628c3cb6c094ac5ff53eea2c5ba1').innerHTML += ''+addy_textfbbf628c3cb6c094ac5ff53eea2c5ba1+'';


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A cura di P. Pietro Messa

Gesti e parole di papa Francesco destano attenzione, ma proprio a motivo della loro semplicità è conveniente, per comprenderle maggiormente, non fermarsi al primo impatto, ma coglierle in una prospettiva più ampia. Così a proposito della teologia della liberazione si è parlato spesso di riabilitazione, di uno “sdoganamento” della stessa, eccetera.
 

Essere missionari: “Andate!”

Traccia di S.Em.za Card. Giuseppe BETORI
Cardinale Arcivescovo di Firenze 

Tommaso da Celano nella sua Vita Primadel santo di Assisi scrive che Francesco, dopo che ebbe ascoltato la letturadel brano evangelico in cui Gesù invia in missione i suoi apostoli, «da allora, con grande fervore ed esultanza, egli cominciò a predicare a tutti la penitenza, edificando i suoi uditori con lasemplicità della sua parola e la magnificenza del suo cuore.
 

Essere discepoli di Cristo

All’inizio della prima enciclica Benedetto XVI scrisse alcune parole che ritengo possano aiutarci a entrare nella catechesi odierna: «All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva» (Deus Caritas est, n. 1).
 

Sete di speranza, sete di Dio

Testo della catechesi del card. Giuseppe Betori alla GMG di Rio.

Il percorso di catechesi che viene indicato per questa GMG di Rio de Janeiro chiede di cominciare mettendo a tema l’attesa di speranza che è nel cuore di ogni uomo e l’annuncio che Dio, in Gesù Cristo, si offre a noi come la vera speranza. Nel riflessione sulla speranza in epoca moderna spicca l’opera di uno scrittore francese, Charles Péguy, morto nel corso della prima guerra mondiale, il 15 settembre 1914. L’opera a cui mi riferisco è un poema che ha come titolo Il Portico del Mistero della Seconda Virtù e fu pubblicato nel 1911. A cento anni di distanza non ha perduto nulla della sua attualità e intendo prenderlo come guida per la nostra riflessione.
 

Che pretese questo cristianesimo

di GERHARD LUDWIG MÜLLER

Oggetto della teologia è la fede, testimoniata dalla Chiesa, nell’autorivelazione di Dio nella persona e nella storia di Gesù di Nazareth. Tale auto-comunicazione di Dio mira a far sì che «gli uomini, per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, abbiano accesso al Padre nello Spirito Santo e siano resi partecipi della natura divina» (Dei Verbum , 2).
 

LEVANTE CROCIATO: INCASTELLAMENTO E DIFESA

A cura di P. Pietro Messa

XI Convengo di greccio dedicato a I Francescani e la crociata

3-4 maggio 2013 - Oasi Gesù Bambino - Greccio (Rieti)



Venerdì 3 maggio, ore 15,00
Presiede: Chiara Frugoni
Giovanni Grado Merlo, Frate Francesco e il superamento della crociata
Anna Ajello, Lex falsa, carnalis, diabolica. I Minori e l’Islam nel XIII secolo;
Sergio Ferdinandi, Levante crociato: incastellamento e difesa
Marina Benedetti, Frati Minori e lotta antiereticale durante le crociate del tardo-medioevo

 Sabato 4 maggio, ore 9,00
Presiede: Chiara Frugoni
Giuseppe Ligato, Il mondo delle crociate nella cronaca di fra Salimbene da Parma
Paolo Evangelisti, La crociata allo specchio: andare in Oriente per ripensare i paradigmi politici dell’Occidente
Filip Vaclav, L’azione dell’Osservanza nei territori della Corona di Boemia e gli Ussiti
Anna Benvenuti, L’interiorizzazione della crociata
Franco Cardini, Conclusioni


Segue breve estratto dell'intervento di Sergio Ferdinandi
 

La finestra della fede

In un inedito di Joseph Ratzinger  - Dal Vaticano i al Vaticano II

Sono ben 164 le brevi voci scelte per presentare il pensiero teologico di Joseph Ratzinger, e che vanno nell'edizione italiana da Abbà (Padre) a Vocazione (L'abc di Joseph Ratzinger, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2013, pagine 287, euro 15). Il piccolo libro, edito da Herder nel 2012, è stato curato dall'arcivescovo di Friburgo, presidente della Conferenza episcopale della Germania, Robert Zollitsch, in collaborazione con l'Institut Papst Benedikt XVI. di Ratisbona.
 

Con fede testimoniando la pace

Pubblichiamo la prefazione che l’arcivescovo presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione ha scritto per il libro dell’ordinario militare per l’Italia, l’arcivescovo Vincenzo Pelvi, intitolato Sui Sentieri della Pace (Cinisello Balsa-mo, Edizioni San Paolo, 2013, pagine 875, euro 29). Il volume raccoglie gli interventi dell’ordinario militare nel triennio 2009-2012.
 

Papa Francesco e don Luigi Giussani

del collaboratore P. Pietro Messa

Quando era cardinale di Buenos Aires, Bergoglio nel 2001 presentò un libro di don Luigi Giussani, L’attrattiva Gesù. Già nel 1999, Bergoglio aveva presentato un altro libro di Giussani, El Sentido Religioso, e, in quella occasione disse: «Ho accettato di presentare questo libro di don Giussani per due ragioni. La prima, più personale, è il bene che negli ultimi dieci anni quest’uomo ha fatto a me, alla mia vita di sacerdote, attraverso la lettura dei suoi libri e dei suoi articoli.
 

Quel dono da non trattenere per sé

La fede cristiana in un contesto di secolarizzazione diffusa: s’intitola così la seconda lettera — pubblicata dalle Edizioni Cid — che il patriarca di Venezia ha voluto indirizzare alla diocesi per accompagnare un nuovo tratto dell’Anno della fede. Il testo verrà presentato nel corso di tre incontri in programma a partire da martedì 5. Si tratta della seconda tappa del cammino diocesano iniziato domeni-ca 14 ottobre 2012 con la messa in piazza San Marco. Se in quella occasione il patriarca aveva affidato alla lettura delle comunità il testoSo in chi ho posto la mia fede, oggi al centro della meditazione è il rapporto tra fede e ragione nell’attuale contesto. Anticipiamo un estratto del nuovo testo:
 

Provini per predicare

La musica dei semplici.
L’altra Controri-forma è il titolo del libro curato da Stefania Nanni (Roma, Viella, 2012, pagine 466, eu-ro 40). È una raccolta di venti studi interdi-sciplinari dedicati alla storia dell’evangelizza-zione compiuta attraverso il canto e la musica. Pubblichiamo stralci dal capitolo «La voce del missionario».
 

Cercatori di Dio compagni dei Magi

S’intitola «In cammino con i Magi. L’educazione alla fede e la bellezza di Dio» la lettera pastorale che l’arcivescovo di Chieti-Vasto ha scritto in oc-casione dell’Anno della fede. Ne pub-blichiamo ampi stralci.
 

La navigazione della fede

Indifferenza è il nome nuovo e più pericoloso dell’ateismo

di GIANFRANCO RAVASI

Il tema della fede si può igno-rare ma non evitare. Spesso, infatti, incrocia la strada per-sino di quelli che stanno an-dando altrove. San Paolo, che pure di questo era ben consape-vole, si stupiva ancora leggendo e ci-tando Isaia mentre scriveva ai Ro-mani: «Isaia arriva fino a dire: Sono stato trovato anche da quelli che non mi cercavano, mi sono manife-stato anche a quelli che non mi in-vocavano» (10, 20).
 

Bisogna credere per annunciare il Vangelo

di ANGELO BAGNASCO

Il recente sinodo su «La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana», che si è cele-brato nell’ottobre scorso, è stato un evento che ha messo al centro della sua attenzione l’annuncio del Van-gelo dentro contesti profondamente mutati e non raramente inospitali, se non impermeabili alla seminagio-ne evangelica. La missione della Chiesa, chiara e precisa nei suoi ter-mini in epoca di cristianità — nella quale la catechesi era per i Paesi e i gruppi sociali che avevano abbrac-ciato la fede, per meglio conoscerla e praticarla, mentre la missione era per i Paesi e i gruppi sociali che non conoscevano Cristo, per con-vertire e accogliere i battezzati nella comunità credente — si è fatta oggi più articolata. Negli ultimi tre decenni, l’e s p re s -sione «nuova evangelizzazione» è progressivamente passata da neolo-gismo a indiscusso programma ecclesiale.
 

Fiducia in un patrimonio antico di valori

Si è tenuta mercoledì 14 novembre mattina, presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati, la cerimonia commemorativa del decimo anniversario della visita di Giovanni PaoloII al Parlamento italiano, avvenuta appunto il 14 novembre del 2002.

di ANGELO BAGNASCO

Il decimo anniversario della visita del Beato Giovanni PaoloII al Parlamento italiano, il 14 novembre del 2002, è motivo di commozione e di gioia. Di cuore ringrazio per il gradito invi-to e per la cortese accoglienza. Da questa pre-stigiosa Sede, innanzitutto desidero inviare al Capo dello Stato il mio personale saluto insie-me a quello dei miei confratelli vescovi. Fare memoria affettuosa e grata della visita papale è atto di nobiltà che fa onore a tutti. La sua visita al nostro Parlamento, come ovunque egli si è recato, fu quella di padre e pastore della Chiesa cattolica e di cittadino del mondo, ed è stata un onore e motivo di riflessione per la sua parola sapiente, ispirata dal dovere appas-sionato per il bene integrale della persona, delle genti e delle Nazioni: «Vi sono diritti umani universali — diceva — radicati nella na-tura della persona, nei quali si rispecchiano le esigenze oggettive di una legge morale univer-sale». E aggiungeva: «Ben lungi da essere af-fermazioni astratte, questi diritti ci dicono qualcosa di importante rispetto alla vita con-creta di ogni uomo e di ogni gruppo sociale.
 

Quel tesoro di eroismo umile e quotidiano

Dalla quattordicesima congregazione del Sinodo di martedì 16 ottobre pomeriggio:

Cardinale ANGELOBAGNASCO
Arcivescovo di Genova,
Presidente della Conferenza Episcopale (Italia)

L’invito di Cristo — «Non teme-te» — è risuonato forte nell’aula del Sinodo, agorà dei popoli. Per que-sto, l’episodio evangelico di Pietro che cammina sulle acque, bene esprime il primo messaggio per noi Pastori, come per i nostri sacerdoti e le comunità cristiane: dobbiamo tener fermo lo sguardo sul volto del Signore, altrimenti affondiamo nei timori.