Tommaso oltre la Summa

di I NOS BIFFI

Gesù Cristo, non solo nella sua ontologia, ma nella storia con- creta della sua vita, appunto nei suoi mi- steri, è l’argomento primario della teologia: in Lui conviene e da Lui irraggia tutta la Parola di Dio. Si pensi alla cristologia ricorrente nei chiostri, e all’appassionata contem- plazione della figura di Gesù che, pur con metodo e sensibilità diver- sa rispetto allo scolastico Dottore Angelico, percorre le opere monastiche, in particolare i sermoni liturgici, pronunziati o scritti lungo il corso dell’anno sacro della Chiesa.
 

Il Manicheismo, dualismo di materia e spirito

Luigi Ruggini

Nel mio excursus sulle eresie a confronto con la Bibbia, questa è la volta del Manicheismo. Questa religione si originò nel III secolo nella Persia dell’Impero Sasanide per poi diffondersi in tutta l’area mediterranea dell’Impero romano ed ad est fino in India e Cina, sopravvivendo fino al XIV secolo. 

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Dove andrai tu, andrò anch’io

di GIULIA GALEOTTI

«Suocera e nuora nella stessa casa sono come due mule selvatiche nella stessa stalla», sosteneva lo scrittore italiano Giovanni Verga, cogliendo un’opinione sperimentata. Pur con tutte le sfumature e possibili gradazioni del caso, le difficoltà di relazione tra la madre del figlio e la moglie del figlio, infatti, sono evidenti agli occhi di tutti.
Le eccezioni rappresentano una boccata d’aria.
 
Tratto da un blog Francese; ma perfettamente valido per tutti noi per confutare menzogne e inganni sulle cose più sacre della nostra Fede.
La cristianofobia si attacca in maniera detestabile ai beni dei cristiani e alle loro persone, ma mi chiedo se essa non sia ancora più perniciosa quando si attacca a ciò con fonda la nostra fede cristiana con la menzogna, la calunnia, la disinformazione. Giudicate voi. Come ogni anno si ripete la consuetudine del famoso ritornello guastafeste:
♪ Natale è un'antica festa pagana ♪

Secondo alcuni, Natale sarebbe una sorta di versione cristiana dei Saturnali e la nascita del Sol Invictus (il « sole invitto »). Noi dimostreremo che queste affermazioni non solo sono fallaci ma che provengono da sette anticattoliche.
La seguente insinuazione proviene dai Testimoni di Jehova :

« Un enciclopedia afferma : “I Saturnali  (…) davano luogo a festività durante le quali ci si scambiava dei doni.” (L' Enciclopedia Americana, 1977, Tomo XXIV, p.299). Ciò corrisponde, in generale a ciò che accade a Natale : ci si scambia dei doni. (…) Ovvio che un cristiano può offrire i suoi doni in qualunque momento dell'anno e in ogni momento che lo desideri. »   I Saturnali erano una festa celebrata dai membri della religione di stato in onore del dio Saturno sotto la repubblica romana (fino al 27 prima di Cristo) poi sotto l'impero romano fino al 380 dopo Cristo, anno in cui il Cristianesimo diviene religione di stato in luogo del paganesimo. In origine, questa festa non aveva luogo che il 17 dicembre ma in seguito la sua durata fu estesa e finì per essere celebrata dal 17 al 23 dicembre.
Si è perfino preteso che i cristiani non avessero fissato il Natale al 25 dicembre che allo scopo di incitare i pagani ad abbandonare i Saturnali a vantaggio della Natività di Cristo, il che è assurdo. In effetti se questo fosse stato il nostro scopo, non avremmo preferito collocare la festa dal 17 al 23 dicembre perché coincidesse con quella di Saturno ? Se il nostro scopo fosse stato quello di sostituire una festa cristiana ad una di quelle dei pagani romani non avremmo di certo piazzato questa festa due giorni dopo la loro settimana di festeggiamenti. Nessuno storico degno di questo nome potrebbe ritenere seria una tale ipotesi.   L’altra affermazione spesso ricorrente è che i cristiani di Roma avrebbero collocato la festa di Natale al 25 Dicembre per sostituirla alla festa romana della nascita del sole invitto. Ma qual è la verità?   La festa della nascita del sole invitto (Dies Natalis Solis Invicti) fu creata nel 274 dopo Cristo dall'imperatore Aureliano. Molti pretendono che questo preceda le prime celebrazioni del Natale. In effetti un cronografo del 354 dopo Cristo menziona la celebrazione d'un Natale cristiano. Esistono inoltre tracce scritte che attestano che la Chiesa di Roma celebrò il Dies Natalis Christi (« giorno della nascita di Cristo ») il 25 dicembre 336 dopo Cristo, cioè 62 anni dopo la creazione del Dies Natalis Solis Invicti pagano.
Tuttavia, ciò non significa che i cristiani tentarono di sostituire una festa pagana con una cristiana o che essi cercarono di cristianizzarla. Innanzitutto il fatto che non si siano trovate tracce scritte di celebrazione del Natale prima del 336 dopo Cristo, non significa che questa festa non sia stata celebrata precedentemente. È utile ricordare che tra il 64 e il 313 dopo Cristo, la religione cattolica era illegale in tutto l'impero romano e che i cristiani erano sistematicamente giustiziati con i mezzi più crudeli durante queste persecuzioni. Conseguentemente, i cattolici sono stati costretti a divenire una società segreta riunendosi in nascondigli dentro le catacombe e celebrando la messa sulle tombe. Quando l'Editto di Milano, nel 313, fece del cattolicesimo una religione autorizzata dalla legge, i cristiani restarono prudenti : dopo tutto, essi ricordavano che le persecuzioni romane erano cessate nel 186 per poi riprendere tre anni più tardi. La prudenza era dunque di circostanza e, conseguentemente, è una delle ragioni per cui non abbiamo trovato traccia scritta della celebrazione del Natale anteriore al 336 dopo Cristo. Il fatto che non abbiamo ancora scoperto documenti cristiani più antichi che associano l'espressione  Natalis Dies (« Natale ») al 25 dicembre è malauguratamente usata da alcuni per affermare che abbiamo scelto questa data per cristianizzare la festa della nascita del Sol Invictus.
La realtà è che i cattolici avevano fissato la data del Natale al 25 dicembre ben prima che l'imperatore instaurasse il culto romano del sole e  prima che egli scegliesse il 25 dicembre come il giorno in cui si sarebbe celebrata la festa del Dies Natalis Solis Invicti. Nel 221 dopo Cristo, lo storico cristiano Sisto Giulio Africano (Sextus Julius Africanus) ci informa, nel suo resoconto della storia del mondo in cinque volumi (Chronographiai) che i cattolici celebravano già l'Annunciazione il 25 marzo. In altri termini, già nell'anno di grazia 221 i cattolici consideravano che Gesù Cristo si era incarnato nel seno della Beata Vergine Maria un 25 marzo (giorno tradizionale del suo concepimento) cioè nove mesi prima del 25 dicembre. Di conseguenza, sappiamo che i cattolici consideravano che il 25 dicembre era la data dell'anniversario della nascita di Gesù Cristo almeno 53 anni prima che l'imperatore Aureliano avesse creato il culto ufficiale del Sole invitto e avesse collocato la celebrazione della sua nascita al 25 dicembre.
L’imperatore Aureliano istituì questo nuovo culto nazionale e questa nuova festa nazionale precisamente perché era consapevole della fine imminente dell'Impero : egli sperava dunque che invocare insieme il dio sole sarebbe stata l'occasione per tutti i suoi sudditi di unirsi attorno alla fede in una deità portatrice di vita che rinascesse ogni anno. La scelta del 25 dicembre come data dell'anniversario della nascita del Sol Invictus derivava sicuramente dal suo desiderio di concorrenza con la nuova religione clandestina che attirava un sempre maggior numero di suoi sudditi : infatti la fede di questi cattolici perseguitati e la testimonianza che essi rendevano alla verità fino alle arene spingevano numerosi sudditi dell'imperatore ad aggiungersi ad essi nella catacombe e a celebrare la messa di Natale con essi. Sembra piuttosto che sia l'imperatore Aureliano ad aver istituito il Dies Natalis Solis Invicti il 25 dicembre allo scopo di combattere con la concorrenza la religione cattolica che, ricordiamolo, era illegale (vedere Le origini  dell'anno liturgico [in inglese] di Thomas Talley).
Come appena dimostrato, Natale non è né una versione cristianizzata dei Saturnali né una versione cristianizzata della nascita del Sol Invictus. Dal XVII secolo dopo Cristo, questa menzognere affermazioni sono state diffuse dalle sette protestanti anticattoliche : i puritani inglesi e i presbiteriani scozzesi.   L’Accademia francese ci dice che i puritani sono « coloro che seguono le idee di Calvino in Inghilterra e in Scozia » (Dizionario de l’Académie française, 1694) e che questo nome fu « dato ai presbiteriani rigidi d'Inghilterra, che si piccavano di seguire la religione più pura. (…) I puritani si distinguevano per un linguaggio austero e per una grande semplicità di abbigliamento. » (Dizionario de l’Académie française, 1835). Il Dizionario del 1835 aggiunge : « Si chiamano [presbiteriani], in Inghilterra, i protestanti che non riconoscono l'autorità episcopale ».
I puritani odiavano tanto il cattolicesimo che si rivoltarono contro la nuova religione anglicana che giudicavano troppo « papista » per i loro gusti e odiavano tanto le feste prescritte dalla Chiesa cattolica, quali il Natale e le tradizioni che vi erano associate, che andarono a creare colonie puritane nell'America del Nord ove alcune del queste feste ed « impurità » cattoliche non sarebbero state tollerate. Più tardi, nel 1743, il tedesco protestante Paul Ernst Jablonski pretese che il 25 dicembre corrispondesse alla festa romana del Dies Natalis Solis Invicti e che, conseguentemente, celebrare questa festa , equivaleva a corrompere la purezza del culto cristiano. Questo atteggiamento puritano non è scomparso : di fatto è perpetuato da certe sette protestanti che hanno ereditato quest'odio puritano contro il cattolicesimo, come i gruppi che seguono gli insegnamenti di de Herbert W. Armstrong o i Testimoni di Jehovah. Più tardi, queste false affermazioni che associavano le origini di Natale a feste pagane precristiane furono ripetute senza discernimento da etnologi poco seri, cosa che attribuì ad esse una parvenza scientifica.
Non lasciamoci imbrogliare o intimidire : coloro che pretendono che le origine della festa di Natale sono pagane non fanno che divulgare una menzogna anticattolica discreditata parecchie volte. Dobbiamo particolarmente diffidare dei Testimoni di Jehova che forse sono gli eredi dei puritani più attivi della nostra epoca in Francia. Non lasciamoli macchiare il vero senso del Natale : se Clodoveo ha scelto questo giorno per farsi battezzare, era per rinnegare solennemente il paganesimo, adottare pubblicamente il cristianesimo e divenire figlio della Chiesa cattolica. Col suo battesimo, il nostro primo re ha legato la nascita della Francia alla nascita di Cristo. Continuiamo a gridare alto e forte che Natale è una festa cristiana e ricordiamo a tutti i francesi che la ragione per cui celebriamo questa festa, così importante in terra francese, è perché si tratta del santo anniversario della nascita di Nostro Signore Gesù Cristo. by L'Observatoire de la Christianophobie
[Traduzione a cura di Chiesa e post concilio]

© http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2012/12/il-mito-anticristiano-delle-origini.html

Altri approfondimento qui
http://www.uccronline.it/2012/12/23/la-festa-del-25-dicembre-e-storicamente-accertata-non-e-pagana/


 

Un si che ha salvato il mondo

Luigi Ruggini

© luis-apologeticon.blogspot.it - 24 dicembre 2012

Noi cristiani siamo abituati a considerare, a ragione, il mese di maggio come quello più tradizionalmente legato alla devozione mariana. E’ stato indubbiamente il forte senso di pietà popolare del mondo contadino a collegare il culto di Maria con il ciclo agrario. Maggio è il mese del risveglio della natura, nel quale si ottengono i primi frutti, sbocciano in tutta la loro bellezza ed armonia i fiori e Maria, primizia della creazione, è certamente il simbolo di tutta questa bellezza ed armonia.   
 

Dal cuore alle labbra e dalle labbra alle opere

di Braulio Rodríguez Plaza
Arcivescovo di Toledo, primate di Spagna
e superiore del rito ispano-mozarabico

L'Anno della fede, iniziato da poco, si presenta, con le parole di Papa Benedetto XVI, come "un pellegrinaggio nei deserti del mondo contemporaneo, in cui portare con sé solo ciò che è essenziale (…) il Vangelo e la fede della Chiesa" (Omelia nella messa per l'apertura dell'Anno della fede, 11 ottobre 2012).
 

Tre grazie per la Chiesa

di NICOLA GORI
Anno della fede, nuova evangelizza-zione e 50° anniversario dell’ap ertu-ra del concilio Vaticano II. Tre «grazie» sulle quali padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, ha impostato le prediche di Avvento di quest’anno. Abbiamo chiesto al frate minore cappuccino, in questa intervista, di anticipare alcuni dettagli sulle meditazioni che terrà alla presenza del Papa.
 
Arcivescovo Dr. Gerhard Ludwig Müller
Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede

Riflessioni sul volume VII dell’Opera omnia di Joseph Ratzinger:
L’insegnamento del Concilio: formulazione – trasmissione – interpretazione


Joseph Ratzinger, da teologo, ha contribuito a dar forma e ha accompagnato il http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/index_it.htm">Concilio in tutte le sue fasi [1]. Il suo influsso si fa sentire già nella Fase preparatoria, prima dell’apertura ufficiale del Concilio, l’11 ottobre 1962. Egli prese parte in misura rilevante alla genesi dei più vari testi, prima a fianco dell’Arcivescovo di Colonia, Cardinale Joseph Frings, e più tardi quale membro autonomo di diverse commissioni.
 
La redazione UCCR ha preparato un nuovo dossier concentrandosi sulla storia della schiavitù all’interno del pensiero cristiano.
 

Servire il bene comune

Autorità militari e civili
Cari Fratelli e Sorelle
Dimenticare è come morire!
E noi siamo qui, come ogni anno, perché la Chiesa ci chiede di non dimenticare coloro che ci hanno preceduto negli affetti e negli ideali, coloro che ci hanno consegnato una terra libera e unita, che si sono spesi perché potessimo vivere in una società sicura e ordinata nella giustizia.
 
di Marco Fasol*
*professore di storia e filosofia

Ci stiamo avvicinando all’anniversario dell’Editto di Milano, promulgato dall’Imperatore Costantino nel 313 d. C. , e la stampa nazionale inizia ad occuparsi di questo evento veramente decisivo per la storia occidentale. Ho letto con interesse, al riguardo, l’articolo Perché Costantino scelse il dio dei cristiani?  Pubblicato su Il sussidiario net  del 26 agosto, a firma di Alfredo Valvo. Ricordo i contenuti assai diversi di tanta stampa laicista e di romanzi fuorvianti come il Codice da Vinci di Dan Brown. In quest’ultimo thriller, di successo mondiale, Costantino era presentato addirittura come il “responsabile” della divinizzazione di Gesù Cristo! Un’evidente deformazione ideologica che ci lascia intuire di quanta scarsa simpatia goda l’Imperatore Costantino agli occhi della cultura laicista. Cerchiamo invece di esporre con uno sguardo più oggettivo il grande contributo dell’Editto costantiniano, una vera pietra miliare per l’Occidente.
 

La bellezza è manifestazione della santità

Una riflessione firmata da Rodolfo Papa, docente di Storia delle Teorie estetiche presso l'Urbaniana

di Rodolfo Papa

ROMA, lunedì, 12 novembre 2012 (ZENIT.org).- Durante l’ultimo Sinodo dei Vescovi da poco conclusosi, tra i vari interventi liberi dei padri sinodali, uno sulla questione della bellezza si è particolarmente distinto. Sua Beatitudine Sviatoslav Schevchuk ha posto all’attenzione che mentre nell’Oriente Cristiano la bellezza è legata alla santità, nell’Occidente, invece, è legata alla ricchezza.
 

Batteria scarica

di CRISTIAN MARTINI GRIMALDI

Un corpo senza anima. Ecco a cosa assomiglia uno smartphone che non percepisce più i no-stri stimoli tattili perché la batteria si è esaurita. Succede molto più spesso di quanto ognuno di noi gradirebbe data l’indispensabilità di questi aggeggini tecnologici. Quante volte capita che nel momen-to in cui avremmo voluto immortalare una particolare situazione ci siamo do-vuti arrendere di fronte l’inesorabilità di quella scritta: low battery?
 

Il coraggio di un pensiero alternativo

di Lucetta Scaraffia
In Spagna è stata confermata la legge che consente il matrimonio tra omosessuali; in Francia il Consiglio dei ministri ha approvato le nozze gay e l'adozione di figli per coppie omosessuali. La stessa possibilità è stata concessa nel Maryland e nel Maine. Si direbbe insomma che la Chiesa, almeno su questo piano, è destinata alla sconfitta.
Invece non è così.
 

Come una partita di calcio

«Giocatori sono oltre duemila vescovi; arbitro, in qualche modo, è il Papa, serve da stadio il mondo intero; tra gli spettatori, a mezzo radio e tv, saremo tutti noi»

Quando c’è la partita di calcio - scriveva monsignor Albino Luciani nell’aprile 1962 per spiegare ai fedeli della sua diocesi il significato dell’imminente concilio Vaticano II - non è che tutti gli spettatori capiscano e gustino alla stessa maniera. Uno sa le regole del gioco, sa i compiti precisi del portiere, delle ali, dei terzini, del centr’attacco, sa i trucchi e le mosse: quello apprezzerà i colpi riusciti, la tecnica e la bravura delle manovre e degli scatti, si entusiasmerà con intelligenza.
 
Massimo Introvigne - fonte: Facebook su segnalazione di Massimo Introvigne

(Maurizio Crippa, “Il progetto totalitario del dottor Grillo e della sua setta”, il Foglio, 8 novembre 2012)

La (non) notizia del giorno è che la chiesa nazionale di Scientology d’Italia è offesa per essere stata paragonata da Federica Salsi, consigliere comunale grillina a Bologna, al Movimento 5 Stelle.
 

Il passaggio dal paganesimo al cristianesimo

di GIUSEPPE ZECCHINI

Il binomio “religione - fede” non è accettato automaticamente dalla mentalità e dalla cultura contemporanee: anzi, spesso si è portati a contrapporre la religione come apparte-nenza formale ed esteriore, alla fede come esperienza non ostentata, ma autentica in interiore homine. Nella denuncia della religione come mero apparato di pratiche e riti privi di un sincero coinvolgimento personale è quasi d’obbligo ricorrere all’esempio dell’antica Roma e della sua religione.