Chiesa
IL CONTRIBUTO DEI MOVIMENTI ECCLESIALI E DELLE NUOVE COMUNITÀ ALLA CHIESA NEL MONDO
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- Creato: 23 Agosto 2008
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Introduzione
Movimenti ecclesiali e nuove comunità: quale posto nella Chiesa?
I movimenti e l'impegno nella società
Il Meeting per l'amicizia fra i popoli: l'edizione del 2008
•· Gli incontri
•· Le mostre
•· Gli spettacoli
Bibliografia e Linkografia
Introduzione
"All'interno della Chiesa si presentano vari tipi di servizi, funzioni, ministeri e forme di animazione della vita cristiana", affermava il Santo Padre nell'enciclica missionaria Redemptoris Missio. Si tratta dei movimenti e delle comunità ecclesiali, la maggior parte dei quali hanno visto la luce a partire dal dopo guerra (come il movimento dei Focolari di Chiara Lubich) e soprattutto negli anni Sessanta; sono realtà che in particolar modo nell'ultimo decennio hanno ottenuto un maggiore riconoscimento del contributo che, attraverso la diversità dei carismi, possono offrire all'unità della Chiesa e alla diffusione del pensiero cristiano. Un momento fondamentale, a questo proposito, fu il I° Congresso Mondiale dei Movimenti ecclesiali che si svolse a Roma dal 26 al 29 maggio del 1998, e che culminò con un memorabile incontro dei movimenti - il 30 maggio 1998- con Giovanni Paolo II che li definì ‘segni di speranza' per il bene della Chiesa e degli uomini. In quell'occasione il Santo Padre ribadì l'importanza della varietà con cui lo Spirito Santo si manifesta nella Chiesa: "La vostra stessa esistenza è un inno all'unità nella pluriformità voluta dallo Spirito e ad essa rende testimonianza. Infatti, nel mistero di Comunione del Corpo di Cristo, l'unità non è mai piatta omogeneità, negazione della diversità, come la pluriformità non deve diventare mai particolarismo o dispersione", affermò il Papa nel messaggio ai movimenti, durante quell'incontro. Un messaggio certamente illuminato dal pensiero di San Paolo, per il quale "vi sono diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito" (1Cor, 12, 4-6). L'impegno di armonizzare e utilizzare le diversità e l'unità dei movimenti e delle comunità ecclesiali è una sfida che la Chiesa continuamente si trova a dover affrontare. Benedetto XVI, infatti, anche in questo aspetto, si trova a seguire le orme del suo predecessore, nel favorire il dialogo e i momenti di incontro coi movimenti ecclesiali. Già all'apertura del Convegno dei Movimenti del 1998, l'allora card. Ratzinger, ebbe modo di intervenire a quell'evento epocale, ricordandone i frutti, poi, nel messaggio ai partecipanti del II° Congresso, alla fine di maggio del 2006 (anche in questa seconda occasione, l'assemblea si concluse con un incontro, il 3 giugno, nel quale Benedetto XVI incontrò gli aderenti a più di cento movimenti ecclesiali e nuove comunità).
Movimenti ecclesiali e nuove comunità: quale posto nella Chiesa?
Come ricorda l'allora Card. Ratzinger nell'intervento all'apertura del I° Convegno dei movimenti ecclesiali, lui stesso venne a contatto con queste realtà all'inizio degli anni '70, rimanendo colpito dallo slancio con cui gli aderenti ai movimenti vivevano la loro fede e dall'intensità con cui desideravano comunicare ad altri la gioia e la speranza del loro incontro cristiano. Nonostante la ricchezza nel recente Concilio, infatti, in quegli anni la Chiesa sembrava appesantita, invece che arricchita da nuovo dinamismo, e molti iniziarono a parlare di "inverno" della Chiesa. Fu l'azione dello Spirito Santo a far sbocciare, all'improvviso, in molti uomini e donne, una fede rinnovata e salda. Certamente e non senza sofferenze, all'inizio uno dei problemi rilevanti fu quello di coniugare le strutture già attive e presenti nella Chiesa -diocesi e parrocchie- con le nuove comunità nascenti. Il futuro Pontefice ricorda, nel suo intervento sulla collocazione teologica dei movimenti, che nel corso della storia il Papato, pur non avendo creato o fondato dei movimenti, è stato sempre attento supporto a che le nuove comunità ricoprissero un posto di privilegio nella Chiesa. L'attenzione, poi, ai vari frutti dello Spirito Santo, è certamente una prerogativa del Papa, che "deve mantenere vivo il dinamismo della missione ad extra e ad intra", afferma il Card. Ratzinger. La difficoltà nel percepire i rapporti tra movimenti e Chiesa scompare, nell'intervento del cardinale, che utilizza l'esemplificazione del monachesimo: fu un elemento assolutamente nuovo, nella vita della Chiesa, che si può definire ‘movimento'. Un movimento, che, come tutti gli altri, non nasce per costruire qualcosa di diverso o alternativo alla Chiesa, ma per vivere il Cristianesimo vero e integrale, nella sequela al Vangelo. Esempio di ciò, nella storia della Chiesa, la vicenda di Basilio, personaggio che tantissimo contribuì al radicamento e all'approfondimento del monachesimo, ma che poi accettò, pur essendo stato monaco, l'episcopato, mostrando la profonda unità tra movimento (il monachesimo) e Chiesa (a partire dall'istituzione vescovile). La vicenda di Basilio, spiega il Card. Ratzinger, ha grandi analogie con quella dei movimenti che, in tutta la storia della Chiesa, sono stati numerosissimi: le nuove realtà non si pongono come alternativa alla Chiesa, ma nemmeno si poggiano, scomparendo, nelle strutture ecclesiastiche già esistenti; rimangono, piuttosto, nella totale fedeltà e sequela alla Chiesa e al Vangelo, centri di vita ed esperienza nuova, in cui la fede assume una forza, utile alla totalità della Chiesa. All'apertura del I° Convegno mondiale dei Movimenti ecclesiali, quindi, il futuro Papa Benedetto XVI, ringraziò quanti aderiscono alla chiamata dello Spirito, vescovi compresi, ringraziò Giovanni Paolo II per la forza e l'entusiasmo nel rendere sempre più numerosi i servizi al Vangelo. Una certezza, quella dell'utilità del contributo dei movimenti e delle nuove comunità alla vita della Chiesa, che accompagna Ratzinger anche nel suo pontificato. Riprende questo concetto nel messaggio ai partecipanti al II° Congresso, "La bellezza di essere cristiani e la gioia di comunicarlo", titolo che, a sua volta, prende spunto da una frase della prima omelia del Pontefice, dopo l'elezione. Da sempre il cristianesimo è stato comunicato e diffuso da uomini e donne che hanno testimoniato l'amore, l'unità, la gioia, in una parola, la bellezza di incontrare Cristo. E questa bellezza, in passato, come nel tempo presente, ha creato un ‘movimento' di persone, mosse dallo stesso scopo. Gli iniziatori e fondatori dei vari movimenti hanno avuto la stessa nettezza di sguardo, hanno visto la luminosità del volto di Cristo e risposto al "vieni e seguimi" di Gesù: dopo di loro, ugualmente hanno fatto quanti si sono riconosciuti in un carisma o nell'altro. Benedetto XVI, in quell'occasione, ha affidato una missione ai movimenti: "Portate la luce di Cristo in tutti gli ambienti sociali e culturali in cui vivete. Lo slancio missionario è la verifica della radicalità di un'esperienza di fedeltà sempre rinnovata al vostro carisma, che porta oltre qualsiasi ripiego stanco ed egoistico su di sé". Movimenti e nuove comunità, quindi, segno della bellezza di Cristo e della Chiesa, strumenti privilegiati della Chiesa per l'azione pastorale e missionaria, per quella formativa e vocazionale. Certamente i due grandi Congressi e i numerosi contatti dei Pontefici con le nuove comunità e i movimenti stanno via via, sempre più, fugando i timori di scissioni od intralci da parte delle nuove realtà. Già Paolo VI e Giovanni Paolo II riconobbero e diedero coraggio all'emergere dei nuovi frutti dello Spirito Santo, e Papa Benedetto XVI continua a promuovere realtà delle quali riconosce la fedeltà e il vigore, che investono tutta la vita ecclesiale. "Vi chiedo di andare incontro ai movimenti con molto amore", aveva detto nel novembre del 2006 ad un gruppo di Vescovi tedeschi, in visita presso di lui. Lo stesso messaggio rivolge, lo scorso maggio, nell'udienza ai Vescovi partecipanti al Seminario sui Movimenti ecclesiali, promosso dal Pontificio Consiglio dei Laici, e, in qualche modo, prosecuzione del dialogo nato e cresciuto dopo i due Congressi Mondiali, incoraggiandoli sull'esercizio della carità, caratteristica del Buon Pastore, che rende efficace il ministero stesso affidato ai Vescovi. "I movimenti ecclesiali e le nuove comunità sono una delle novità più importanti suscitate dallo Spirito Santo nella Chiesa per l'attuazione del Concilio Vaticano II", ha affermato il Pontefice. Benedetto XVI; il Papa incoraggia i Vescovi ad accogliere le nuove realtà, veri doni del Signore, ed in quanto tali, preziosi per arricchire la comunità cristiana. Il ruolo dei Vescovi e dei pastori, che il Papa ricorda, è quello di accompagnare gli aderenti ai vari movimenti, in modo che possano mettere a disposizione di tutta la comunità i frutti che nascono al loro interno grazie allo Spirito Santo: dallo slancio missionario all'attenzione ai poveri, dalla vicinanza e formazione alle famiglie cristiane fino a testimonianze di obbedienza alla Chiesa. Non ci sono, poi, solo le nuove comunità già riconosciute dalla Santa Sede: molte sono le realtà nascenti che necessitano una maggiore compagnia e guida da parte dei pastori e della comunità tutta. Papa Benedetto XVI ammonisce i Vescovi sulla ‘tentazione' di soffocare le nuove realtà: ciò che lo Spirito Santo ha voluto diversificare, è giusto che sia diversificato ed accettato e compreso nella sua diversità dal resto. In questo, fondamentale è l'attività di correzione che il Vescovo deve esercitare sugli appartenenti alle realtà gia esistenti e nascenti. Tutti i movimenti, infatti, ricorda il Papa nell'udienza coi Vescovi, sono fieri della loro indipendenza, ma altrettanto attenti e fedeli alla comunione ecclesiale, ai Vescovi e al Pontefice stesso.
I movimenti e l'impegno nella società
Strettamente legata alla vita dei movimenti è la dimensione missionaria, che si esplica in ogni ambito della vita sociale, nella cultura, come nella politica, nei temi della salute e della povertà, del lavoro e dell'istruzione, fino ad arrivare allo sport e allo svago. Il Movimento dei Focolari, fondato nel 1943 da Chiara Lubich, scomparsa lo scorso 14 marzo, non ha un momento culturale unico, nell'arco dell'anno, ma piuttosto una serie di iniziative che riguardano il sociale, la politica, la cultura e l'economia. Uno dei progetti è denominato ‘Economia di comunione'(EdC): l'idea nacque a Chiara nel 1991, in seguito ad un suo viaggio in Brasile, dove si trovò a stretto contatto con una realtà davvero poverissima ed in difficoltà economiche. Il progetto è rivolto alle imprese e si basa sul principio di mettere in comune i profitti prodotti e di organizzare l'attività imprenditoriale in base a comunione e fraternità. In questo modo prendono vita dei ‘poli industriali', nelle zone in cui si concentra la testimonianza dei focolari (attualmente in Brasile e Argentina, oltre che in Italia), e nei quali è chiaro che l'amore reciproco può essere alla base di attività economiche ed imprenditoriali. L'obiettivo principale del progetto ‘Economia di comunione' è che non vi siano poveri, ma che si attivi la reciprocità, in ogni contesto: per questo si cerca di creare posti di lavoro e si interviene nelle situazioni di povertà e disagio più profonde e problematiche. I progetti nati dal carisma dei Focolari e di Chiara Lubich riguardano anche il diritto e la politica. "Comunione e diritto" (CeD) è costituita da gruppi di studiosi ed operatori di diritto, che lavorano in due direzioni: in un'attività concreta per portare negli ambiti giuridici le istanze delle relazioni basate sulla fraternità e in un'attività di studi dottrinali, in modo da trovare dei punti di contatto con la cultura giuridica. Si indaga il modo in cui "la fraternità può ispirare modi nuovi dei comportamenti e delle relazioni giuridiche", come è scritto nel manifesto di presentazione del Convegno di Castelgandolfo (18-20 novembre 2005), un momento, come ce ne sono durante l'anno, affinché gli studiosi si scambino idee, impressioni e riflessioni. Il Mppu è il Movimento politico per l'unità: si tratta di una rete mondiale di cui fanno parte politici eletti a vari livelli e in partiti diversi, cittadini attivi nella società, giovani che vogliono impegnarsi. Il Movimento, nato da un incontro a Napoli nel 1996, propone scuole, seminari, incontri e scuole di formazione; l'obiettivo principale è quello di contribuire a fare della fraternità una categoria importante anche in ambito politico, una fraternità che non sia solo un pensiero, ma si concretizzi in fatti, leggi, decisioni, favorendo la partecipazione di tutti alla vita civile. L'impegno nella sociologia è definito dal progetto Social One, nel quale un gruppo di sociologi, studiosi e operatori nel sociale, da alcuni anni, si impegna a ricavare idee e spunti per la ricerca, e poter così intervenire nel sociale, avendo attinto all'esperienza del Movimento dei Focolari. Anche nel caso di questo progetto, gli appartenenti ai vari gruppi si riuniscono in convegni annuali, nei quali confrontano risultati e problematiche. Dall'esperienza spirituale i Focolari ricavano anche linfa per rispondere all'emergenza dell'educazione: il progetto EDU (Educazione Unità) si propone di promuovere lo studio e la ricerca pedagogica, per definire una vera e propria teoria educativa, costruita sulle basi del carisma di Chiara Lubich. Fondamentale, in questo progetto, il monito di Gesù, "Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi": tutta l'esperienza di quanti- educatori, pedagogisti- lavorano nell'ambito dell'educazione è illuminata da una cultura fondata sull'amore reciproco e sull'unità tra persone. Il I° Convegno Internazionale di EDU, svoltosi nel 2006, si è interrogato sulla necessità di riportare al centro dell'interesse sociale, il rapporto tra educatori ed educandi. I mezzi di comunicazione nel pensiero di Chiara Lubich sono sempre stati indispensabili a costruire la fraternità universale: da questa certezza nasce nel 2000, nell'ambito del Focolare, il progetto "NetOne - comunicare per un mondo unito". Fanno parte del progetto, esteso nei cinque continenti, professionisti, operatori e studenti del mondo dei media, animati dal tentativo di promuovere una comunicazione mediatica che crei fraternità e unità tra i popoli, una comunicazione che riesca ad usare la globalizzazione come una opportunità per tutti i popoli, anche in ambito comunicativo. In questa visione si inserisce il progetto NGOs and ICT: un programma svolto in collaborazione con le ONG per diminuire il digital divide, altissimo soprattutto nei paesi sottosviluppati, e avviare un utilizzo consapevole delle nuove tecnologie. In ambito medico, l'esperienza dei Focolari ha dato vita all'Associazione ‘Medicina Dialogo Comunione' (MDC), nato nel 2003, in seguito a stretti rapporti con i sistemi sanitari più evoluti e quelli più degradati. L'intento dell'Associazione è quello di dar vita ad un nuovo umanesimo scientifico, nel quale il rispetto per la dignità dell'uomo, in tutte le sue forme (anima, corpo, cultura, etc...) sia al primo posto. Anche lo sport può essere uno strumento per contribuire alla pace e alla fraternità mondiale, a tutti i livelli. Questo è lo scopo di quanti, all'interno del Movimento, aderiscono al progetto Sportmeet for a United World : sportivi, operatori e professionisti dello sport, animati dalla cultura del dare e dalla ‘regola d'oro': "Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te". Il progetto ha anche un sito ufficiale (http://www.sportmeet.org/) nel quale si raccolgono idee, progetti e testimonianze utili al proseguimento e all'arricchimento del progetto stesso. Fondamentali, per diffondere una nuova cultura anche nello sport, corsi di formazione e convegni, nazionali ed internazionali, organizzati all'interno del progetto."L'arte è saper trasfondere in un dipinto, in una scultura, in un'architettura, in una musica ... qualcosa di quel che nell'anima non muore", ha affermato Chiara Lubich. "Clarté - artisti in dialogo" sintetizza la proposta del Movimento in campo artistico, nata dopo un convegno che si interrogava su "Dio Bellezza e il Movimento dei Focolari" nel 1999. Artisti di tutto il mondo uniti nel vivere l'arte come mezzo di vocazione sociale, come possibilità di crescita per molti, intendendo per arte quanto può avvicinare e approfondire il rapporto col mistero della bellezza. All'interno del progetto è nato One beat, incontro tra musicisti di vari generi musicali. Come l'arte, anche l'architettura, è un mezzo per facilitare il dialogo e l'incontro tra persone. Da questa iniziativa prende l'avvio, nel 2002, l'idea dei ‘Dialoghi in Architettura', un laboratorio permanente di riflessione sui temi dello spazio abitativo e architettonico, in rapporto alla società a all'uomo. L'espressione più alta dei ‘Dialoghi' sono le cittadelle, strumento tipico creato dai Focolari, veri laboratori in cui, secondo il principio della condivisione, persone con culture diverse convivono, arricchite dal bello a cui l'incontro fra diversità può dare vita. Nelle cittadelle il tema della spiritualità dell'unità è visibile fin dalle costruzioni e dall'ambiente circostante. Il movimento del Rinnovamento nello Spirito è una corrente di grazia che, negli ambienti in cui si trova, rinnova spiritualmente le persone, portandole verso Dio. Una effusione dello Spirito che coinvolge tutta la persona, nella sua anima ed intelligenza, fin nella sua vita quotidiana. Una particolare attenzione del Movimento è rivolta alla formazione degli animatori dei gruppi e delle comunità. Nel Vademecum 2007-2010 è scritto: ''Formare è uscire fuori da se stessi per abbracciare quel "di più" che Gesù chiede anche a noi, come fece con l'apostolo Pietro: è segno di conversione permanente''. A tale scopo all'interno del Movimento sono state create delle Scuole interregionali di animatori, che forniscono un percorso formativo intenso e continuo per quanti decidono di servire i fratelli nell'animazione o nel ministero pastorale. Nelle scuole si apprendono, a seconda dei livelli di formazione, le modalità di preghiera comunitaria, il servizio pastorale, l'animazione e l'evangelizzazione. Periodicamente, alla fine di ogni triennio, gli animatori del RnS si riuniscono in una Conferenza Nazionale, nella quale si ribadisce l'impegno in ogni ambito della vita sociale e della vita della Chiesa: dalla pastoralità ai carismi ai ministeri alla famiglia (con attenzione per tutti, bambini, giovani e anziani, garanti della memoria del Rinnovamento); dai rapporti con diocesi, parrocchie e sacerdoti ai contatti con tutti i gruppi e le comunità del RnS; dalla formazione alla missione ed evangelizzazione, fino alle testimonianze in territori lontani e difficili (come ad esempio, la Missione Moldavia). Gli appartenenti del RnS sono particolarmente attenti e attivi nella diffusione della cultura della Pentecoste e nella devozione a Maria. Il movimento si avvale anche di un altro importante strumento di diffusione della cultura e di rinnovamento per il popolo cristiano: si tratta della rivista 'Rinnovamento nello Spirito Santo', organo ufficiale del RnS. Il Cammino Neocatecumenale, movimento fondato dallo spagnolo Kiko Argüello, ha avuto fin dai suoi inizi un'attenzione ai poveri e agli ultimi: lo stesso fondatore ha raccontato come il Cammino sia nato tra i poveri, come conseguenza del Concilio Vaticano II. Un itinerario di formazione cattolica, riconosciuto dalla Santa Sede, che continua a rivolgere, in tutte le sue attività, l'attenzione agli ‘ultimi'e all'incontro con il Cristianesimo di quanti nell'epoca moderna sono lontani dalla speranza della fede. Per la Chiesa stessa, come ha ribadito Benedetto XVI, il Cammino è importante per la diffusione della cultura cristiana: negli anni '70, quando, in seguito al Concilio si cercava di predisporre un nuovo rituale per l'iniziazione cristiana degli adulti, l'esperienza nascente del Cammino fu guardata come una pratica da prendere ad esempio, in quel momento decisivo per la Chiesa.
Il Meeting per l'amicizia fra i popoli: l'edizione del 2008
Il Meeting di Rimini è un appuntamento che quest'anno raggiunge la quota della 29° edizione. Si tratta di una kermesse arricchita da una serie di incontri culturali, sociali e politici, che si svolgono ogni anno, nella seconda metà di agosto, presso la Fiera di Rimini. L'evento, organizzato e curato dall'Associazione Meeting per l'Amicizia fra i popoli - la cui presidente è Emilia Guarnieri-, nasce dell'esperienza del movimento di Comunione e Liberazione, fondato da mons. Luigi Giussani, e guidato, a partire dalla sua morte nel febbraio del 2005, da don Julian Carron. L'edizione di quest'anno, che avrà luogo nella settimana dal 24 al 30 agosto, è guidata da un fil rouge, insito già nel titolo del meeting: "O protagonisti o nessuno'. Un titolo forte, che indica il proposito del meeting di ragionare, quest'anno, non sul protagonista che la società contemporanea mostra - il primo, il capo, colui che appare e che primeggia-, ma su cosa vuol dire essere protagonisti: "avere il proprio volto, che è, in tutta la storia e l'eternità, unico e irripetibile", come affermò il fondatore di CL. Protagonisti, cioè uomini capaci di affrontare la realtà e la vita fino in fondo.
Gli incontri
La grande provocazione del titolo del Meeting viene declinata in una serie di incontri divisi per tematiche: durante la kermesse riminese trovano posto le testimonianze, incontri di medicina e scienza, piuttosto che incontri di cultura, o colloqui riguardanti la politica, la società, il mondo delle imprese; ci sono, poi, presentazioni di libri ed eventi editoriali ed eventi sportivi (dal tennis al basket, dal trekking alla marcia, dal ciclismo al triathlon). Il titolo stesso verrà ‘spiegato' in un incontro moderato dall'astrofisico Marco Bersanelli. Le testimonianze di quest'anno, in programma tutti i giorni tra le 14 e le 15, sono riunite in un ciclo, dal titolo ‘Si può vivere così' (che, a sua volta, prende spunto da un volume di mons. Luigi Giussani, che quest'anno rappresenta la scuola di comunità, cioè la catechesi, degli appartenenti a Comunione e Liberazione). Protagonisti del primo incontro, Cleuza Ramos e Marcos Zerbini, due coniugi brasiliani, fondatori e responsabili del movimento "Trabalhadores Sem Terra", che nell'incontro con CL hanno deciso di affidare il loro movimento a questa realtà. Il giorno successivo è la volta di Rose Busingye, infermiera professionale in Uganda e di Vicky, una delle donne malate, che vengono curate presso il Meeting Point di Kampala, in Uganda. La loro storia, e quella delle altre donne malate, che hanno trovato una speranza nel Meeting Point, è stata raccontata in un documentario, premiato all'ultimo festival di Cannes dal regista Spike Lee. Tra le testimonianze anche quella di Padre Aldo Trento, missionario della Fraternità di San Carlo Borromeo, in Paraguay. Molte le personalità presenti al Meeting: l'incontro centrale della prima giornata toccherà a S. Em. Card. Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale italiana e Arcivescovo di Genova, che interverrà sul tema "La Chiesa, un popolo che fa storia". Numerose le personalità politiche e della società civile: lunedì 25 agosto, il Ministro del lavoro Maurizio Sacconi e il Segretario Generale della CISL, Raffaele Bonanni, parteciperanno ad un incontro dal titolo ‘Liberiamo il lavoro'. Nella stessa giornata il Ministro degli Esteri Franco Frattini, il Segretario Generale della Lega degli Stati Arabi Amre Moussa e S. Em. Card. Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso parteciperanno ad un incontro su ‘Le condizioni della pace', mentre il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno prenderà parte ad un dibattito sulla giustizia, e poi, con il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ad un dibattito sul tema della sussidiarietà. Martedì 26 agosto il Ministro della Giustizia Angelino Alfano parteciperà all'incontro di presentazione della mostra contenente la testimonianza dei detenuti, insieme a Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la sussidiarietà. Il giorno successivo Mary Ann Glendon, Ambasciatore Usa presso la Santa Sede, prenderà parte all'incontro su ‘Giustizia e diritti umani', mentre il tema della sfida dei trasporti in Italia sarà affrontato, tra gli altri, da Maurizio Lupi, Vice Presidente della Camera dei Deputati e da Antonio Tajani, Vice Presidente della Commissione Europea con delega ai trasporti. Nella stessa giornata di mercoledì, anche il mondo dell'informazione si interrogherà sulla possibilità di ‘protagonismo': all'incontro interverranno Gianni Riotta, Direttore del Tg1, Mario Giordano, Direttore de Il giornale, Antonio Polito, Direttore de Il riformista e Pierluigi Visci, Direttore del Quotidiano Nazionale e de Il resto del Carlino. La giornata prosegue con un incontro su "60 anni di Costituzione: le riforme costituzionali", a cui prenderà parte il Sen. Giulio Andreotti e uno su "Arrivare alla quarta settimana", che vede tra i relatori Enrico Letta, Deputato. L'incontro principale del giovedì è quello dedicato all'istruzione "Non di solo stato vive la scuola", a cui prenderà parte il Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, mentre il dibattito sul federalismo fiscale, promosso dall'Intergruppo per la sussidiarietà, vede tra i relatori Pierluigi Bersani, deputato, Maurizio Gasparri, senatore, Maurizio Lupi, Vice Presidente della Camera dei Deputati, Enrico Letta, deputato, Ermete Realacci, deputato, Luca Volontè, deputato. Durante la giornata di venerdì, tra gli altri incontri, quello su "Chiesa e modernità,: il dialogo necessario", a cui prenderanno parte S. Ecc. Mons. Rino Fisichella, Presidente Pontificia Accademia Pro Vita e Rettore della Pontificia Università Lateranense, S. Ecc. Mons. Luigi Negri, Vescovo di San Marino-Montefeltro, e Mauro Mazza, Direttore del Tg2. Cospicua anche la partecipazione agli incontri di illustri rappresentanti del mondo imprenditoriale italiano. L'incontro conclusivo del Meeting è dedicato alla presentazione di un libro di mons. Giussani "Uomini senza patria". Relatori dell'incontro il Sottosegretario di Stato al Lavoro, Salute e Politiche Sociali, Eugenia Roccella, e Bernhard Scholz, Presidente della Compagnia delle Opere.
Le mostre
Le mostre sono uno dei capisaldi del Meeting, e tra gli eventi più visitati, ogni anno. A Castel Sismondo, a Rimini, si svolge, fino al 7 settembre, la grande mostra ‘Exempla- La rinascita dell'antico nell'arte italiana. Da Federico II ad Andrea Pisano": la mostra esamina la ripresa dei modelli classici, in età medievale. Gli spazi espositivi della Fiera di Rimini, invece, ospitano altre 11 mostre. "Atmosphera. Realtà e miti dei cambiamenti climatici" cerca di indagare una delle tematiche più attuali e di difficile risoluzione, quella dei cambiamenti climatici. La paura di catastrofi e l'ideologia applicata alle tematiche ambientali creano posizioni che non danno, però, una prospettiva giusta ed adeguata alla realtà. La mostra si propone, attraverso una corretta informazione scientifica, di dare strumenti con i quali i visitatori possano arrivare ad un giudizio chiaro rispetto al rapporto tra uomo e natura; la natura è data all'uomo per il suo bene, per realizzare se stesso e contribuire al bene del mondo. Tutti i fenomeni naturali, infatti, come evidenzia la mostra, collaborano fra loro per creare il clima ideale alle vita umana. Il rispetto della natura come creazione e come dono può dare un impulso nuovo al rapporto tra uomo e natura e sul concetto, spesso abusato, di progresso. Nella scoperta di questo rinnovato rapporto l'uomo è di nuovo protagonista. In programma una mostra che ricorda gli eventi di Praga, quaranta anni fa: "L'impossibile primavera. Praga 1968". La mostra riporta fotografie scattate da diversi reporter nel periodo dell'invasione russa a Praga (agosto 1968) e in altre località della Cecoslovacchia. Nelle foto un contrasto impressionante: un popolo che anela la libertà, ed un altro che con la violenza ed ideologia vuole imporsi. La contraddizione di Praga è un esempio di come sia possibile, ancora oggi, un dualismo tra libertà ed ideologia, dualismo che un uomo che si interroga sul suo compito nella storia non può non sentire. La primavera con cui Praga di fatto entrava, dopo un percorso durato circa vent'anni, che la mostra ripercorre, nel progetto comunista, di fatto non portò alla libertà tanto agognata. Da questa disillusione, dall'impossibilità dell'uomo di essere protagonista, nacquero le note vicende degli anni successivi, la repressione armata e, lentamente, una sorta di normalizzazione. La mostra è arricchita dalla proiezione di alcuni video, dall'esposizione di oggetti dell'epoca e di documenti scritti. Il 1968 è anche l'anno della morte di un grande personaggio italiano, Giovanni Guareschi, il padre di ‘Don Camillo e Peppone'. A cento anni dalla sua nascita e a quaranta dalla sua morte, la mostra ripercorre la vita e l'opera di uno scrittore che non fu solo umorista, ma anche testimone di bellezza e verità. "Non muoio neanche se mi ammazzano. L'avventura umana di Guareschi", racconta un uomo troppo popolare, troppo vero, troppo cattolico. Un uomo amato dalla gente e criticato dalla cultura del tempo. Un uomo protagonista, nelle cui storie i visitatori della mostra troveranno la descrizione e la quotidianità di un'Italia inimmaginabile. Parlando di uomini ‘protagonisti o nessuno', il Meeting non poteva non dedicare una mostra al genio leopardiano. A dispetto di una immagine consolidata di un personaggio sfortunato in amore e pessimista, Leopardi è caratterizzato da una grandezza di idee, sentimenti, provocazioni, che nessuna definizione, pur negativa, può rinchiudere. La mostra "Quando beltà splendea. La poesia di Giacomo Leopardi", attraverso una selezione di immagini e testi, propone una lettura delle liriche del poeta di Recanati. Il filo conduttore della mostra è il desiderio di felicità, un desiderio di bellezza a cui il poeta non rinuncia mai, poiché senza bellezza non vi è poesia. La mostra offre, quindi, uno sguardo insolito su Leopardi, uomo e poeta che, vivendo intensamente tutta la sua vita, ha dato origine a pagine indimenticabili di poesia e letteratura. Tra le esposizioni del Meeting, una delle mostre racconta tutta la drammaticità della vita di Solzenicyn e del suo "Arcipelago GUlag", testimonianza del destino tragico di una intera popolazione. La mostra "Vivere senza menzogna. Solzenicyn" è incentrata tutta sull'opera letteraria dell'autore, che aveva riscoperto, nella terribile esperienza del Gulag, il voler vivere senza menzogna. La storia di Solzenicyn esprime la dura battaglia dell'io umano, che ha coscienza di sé e vuole essere protagonista, ed un nemico oscuro che gli impedisce di essere vero e libero. Insolita anche la provocazione che fa da filo conduttore della mostra "Libertà va cercando, ch'è sì cara. Vigilando redimere": si tratta della storia di uomini che, in carcere, per la prima volta nella loro vita, hanno assaporato il gusto di essere liberi. La speranza in un luogo in cui la speranza non c'è più, la possibilità di non essere solo persone che hanno sbagliato, e quindi marchiate e dannate per sempre. Chiedere perdono a Dio e agli uomini, invece, rappresenta l'inizio di una redenzione che porta una vita nuova, pur nella tragicità di stare dietro le sbarre, e innumerevoli frutti: uno di questi- i prodotti di pasticceria in cui lavorano i detenuti del carcere di Padova- si potranno assaggiare presso i locali della mostra. Chiudono l'offerta di mostre della 29° edizione le mostre "Monumenti cristiani nella Cipro occupata dai Turchi: aspetti e opere di una continua distruzione", "Dall'amicizia all'azione, dall'azione all'amicizia. Giuseppe Tovini", grande protagonista del Movimento cattolico nella seconda metà dell'Ottocento, "Etemenanki: alla ricerca della Torre di Babele", realmente esistita, "L'avventura dei portoghesi nel tempo delle scoperte (1415-1580)", "Misurare il desiderio infinito? La qualità della vita", mostra a cura dell'Associazione Medicina e Persona.
Gli spettacoli
L'Arena degli spettacoli all'interno della Fiera di Rimini è allestita per oltre tremila spettatori ed anche quest'anno calcheranno la scena artisti di fama internazionale. La prima rappresentazione sarà quella de "La straniera", tratta dall'opera di T.S. Eliot, "I Cori de la Rocca". Tra gli artisti che prenderanno parte a questo spettacolo, già realizzato in quattro diverse occasioni prima del Meeting, gli attori Massimo Dapporto, Giancarlo Giannini, Lucrezia Lante della Rovere e Alessandro Preziosi. L'Arena ospiterà la premiazione del primo concorso per cortometraggi "What's in your city?", che vede come Presidente di giuria Pupi Avati. Il coro Oldarra farà conoscere la magia dei canti baschi, mentre i cantautori Eugenio Finardi e Beppe Servillo, guidati dal fadista Marco Poeta, si esibiranno in un concerto dedicato al fado e al Portogallo. Ci sarà, inoltre, spazio per l'Omaggio al Maestro Nino Rota, le cui musiche verranno eseguite dall'Orchestra Accademia delle Opere. Il teatro del Meeting propone rappresentazioni di elevata qualità: "La bottega dell'Orefice", il cui testo è di Karol Wojtyla e la messa in scena della Compagnia Cantiere Centrale; "Il Giullare Pellegrino", che racconta il viaggio verso Santiago di Compostela. Infine, il trio Napolincanto offrirà lo spettacolo "Mozart e Pulcinella", in cui il personaggio Mozart incontra e commenta pezzi e persone tipiche della tradizione napoletana. Per seguire in tempo reale gli eventi del Meeting 2008 è possibile consultare il sito http://www.meetingrimini.org/.
Bibliografia e Linkografia
Intervento del Cardinal Joseph Ratzinger in apertura del Convegno Mondiale, 27 maggio 1998
http://focolare.org/It/1dia4_i.html
Redemptoris Missio
Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI ai partecipanti al II Congresso Mondiale dei Movimenti Ecclesiali e delle nuove comunità
Udienza di Benedetto XVI ai vescovi partecipanti al seminario sui movimenti ecclesiali
Associazione Meeting per l'amicizia fra i popoli
Cammino Neocatecumenale
http://www.camminoneocatecumenale.it/
Comunione e Liberazione
www.comunioneliberazione.org
www.laici.org
Movimento dei Focolari
www.focolare.org
Rinnovamento nello Spirito
www.rns-italia.it
Dossier a cura di P.C. - Agenzia Fides 22/8/2008; Direttore Luca de Mata