XXXIV domenica del tempo ordinario - Anno A - Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo

crossalive.jpgColletta
Dio onnipotente ed eterno,
che hai voluto rinnovare tutte le cose
in Cristo tuo Figlio, Re dell'universo,
fa' che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato,
ti serva e ti lodi senza fine.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Oppure:
O Padre, che hai posto il tuo Figlio
come unico re e pastore di tutti gli uomini,
per costruire nelle tormentate vicende della storia
il tuo regno d'amore,
alimenta in noi la certezza di fede, che un giorno,
annientato anche l'ultimo nemico, la morte,
egli ti consegnerà l'opera della sua redenzione,
perché tu sia tutto in tutti.
Egli è Dio, e vive e regna con te... 


Prima lettura 
Ez 34,11-12.15-17
Voi siete mio gregge, io giudicherò tra pecora e pecora.
 

Dal libro del profeta Ezechièle

Così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine.
Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia.
A te, mio gregge, così dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri.



Salmo responsoriale 
Sal 22
 

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare.
Ad acque tranquille mi conduce.

Rinfranca l'anima mia,

mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. 


Seconda lettura 
1Cor 15,20-26.28
Consegnerà il regno a Dio Padre, perché Dio sia tutto in tutti.
 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita.
Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza.
È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico a essere annientato sarà la morte.
E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch'egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.


Canto al Vangelo (Mc 11,9.10)
Alleluia, alleluia.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Alleluia.
 


Vangelo 
Mt 25,31-46
Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri.
 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi".
Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?". E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me".
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: "Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato".
Anch'essi allora risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?". Allora egli risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me".
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».



Commento

"Gesù, unico re e pastore di tutti gli uomini"

La Verità è Amore e l'Amore è Verità.
Il giudizio, nell'Amore di Cristo, comincia già ora, nelle piccole e grandi scelte del presente, dell'attimo.
Oggi, deformata nel suo significato primigenio, va tanto di moda l'auto-determinazione. Ebbene è proprio qui che ci richiama il Vangelo. Perché se è vero che Cristo è Re, pastore e giudice è vero che siamo noi che scegliamo, sin da ora, da che parte stare; siamo noi che, in certo qual modo, ci auto-determiniamo.

Siamo già determinati al bene e alla gioia. Però, per superbia e accidia, possiamo scegliere di illuderci, auto-determinandoci al peccato, alla piccineria, alla terribile illusione di salvarci da soli e di darci da soli un'etica, di darci da soli la gioia.
Invece l'unica vera auto-deterrminazione è nella scelta di essere liberamente e consapevolmente di Cristo; anzi l'unica auto-determinazione è riconoscere che già gli apparteniamo e che Egli ci ha riscattati a caro prezzo.

L'auto-determinazione tanto paventata dalle correnti relativistiche contemporanee è il preludio alla morte eterna, alla dannazione mascherata da libertà. Il nemico dell'uomo, che è ladro e astuto, sa bene dove ingannarci e usa il criterio buono di libertà, di persona e di scelta per orientarci alla superbia. Ha sempre fatto così e continua su questa linea.
Noi, imbecilli, ci caschiamo spesso.


Noi che abbiamo ricevuto il dono della fede, auto-determiniamoci al bene, al servizio, al dono incondizionato della Parola e di ogni opera, a servire l'orfano e la vedova, il povero e l'indigente sapendo che facendo un solo servizio serviamo miracolosamente due persone: il fratello e Cristo.
Il fratello nella sua unicità irripetibile; Cristo nella Sua regale presenza.

Auto-determiniamoci sin da ora alla vita vera e tutto quello che non possiamo chiediamolo a Cristo Re e pastore, senza riserve, senza tentennamenti. Fiduciosi, gioiosi. Non facciamoci trascinare dalla sofferenza e dalla paura.
Ma chiediamo sapendo di avere ottenuto ogni cosa in Lui che tutto ci ha donato. Chiediamo al Re di saper regnare sui nostri fantasmi, le nostre paure e sui nostri deliri.
Auto-determiniamoci dicendo sempre sì a Dio, come Maria. Auto-determiniamoci all'umiltà e alla reale consapevolezza di sé.

Se infatti saremo giudicati sull'Amore significa che Egli ci ha reso capaci di Amore e di servizio.
Auto-determiniamoci alla condivisione, dunque; tutto abbiamo ricevuto e tutto doniamo, anzi restituiamo senza paura di perdere ma anzi con la certezza di acquistare per noi e per chi incontriamo, amici e nemici, vicini e lontani, credenti e non credenti, la vera vita: l'eternità con Cristo.
Tutto si pesa qui: nella gioia di stare con Lui, gli uni con gli altri, nel vincolo della Sua Regale Bellezza.

Paul

Sussidi proposti dal monastero del Sacro Cuore

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